Da lunedì 4 a sabato 9 agosto, ore 21.30 | Castel Nuovo
Iniziativa a cura del Teatro Totò, promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito della rassegna “Estate a Napoli 2025”
A Napoli l’umorismo non va in ferie. Da lunedì 4 a sabato 9 agosto, ogni sera alle ore 21:30, tra le antiche mura di Castel Nuovo prende forma la 33ª edizione di “Ridere - Festival del teatro comico, della musica e del cabaret”. In programma sei spettacoli capaci di mettere d’accordo nel segno del buonumore e del divertimento i napoletani rimasti in città e i turisti provenienti dal resto d’Italia. L’iniziativa è promossa e finanziata dal Comune di Napoli, nell’ambito della rassegna “Estate a Napoli 2025”, ed è a cura del Teatro Totò, con la direzione artistica di Gaetano Liguori. L’ingresso è sempre gratuito, previa prenotazione via Eventbrite.

Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli, dichiara: «Napoli è una città che ride con l’anima e con il cuore e il nostro obiettivo, con la nuova edizione del festival “Ridere”, è semplice ma potente: offrire a tutti la possibilità di sbellicarsi di risate impunemente, senza limiti di età, provenienza o reddito. La scelta di mantenere l’ingresso libero non è solo un gesto simbolico, ma un manifesto politico-culturale: crediamo che la bellezza non debba essere un privilegio, ma un diritto. Quest’iniziativa è parte di una strategia che mette insieme l’iconicità di luoghi come Castel Nuovo e una nitida visione del futuro, coinvolgendo talenti, mescolando linguaggi, creando contaminazioni artistiche. Vogliamo dare voce alla creatività napoletana facendo del riso genuino, liberatorio, persino terapeutico, un motore di inclusione, rigenerazione urbana ed empowerment sociale. Immaginiamo una città dove, sotto le stelle e tra antiche mura, ogni cittadino e ogni visitatore possa abbandonarsi a un divertimento intelligente, trovando sollievo, connessione, comunità».
«Questa nuova edizione di “Ridere” – afferma il direttore artistico Gaetano Liguori – non è solo una rassegna di spettacoli, ma una dichiarazione d’amore per la città. Un presidio culturale che unisce divertimento e riflessione, arte e impegno sociale, accogliendo cittadini e viaggiatori nella magia di una Napoli che ride, canta e racconta se stessa. È un modo per restituire al nostro pubblico la fiducia che ci ha sempre accordato, costruendo anno dopo anno un’identità artistica solida, riconosciuta a livello nazionale, come dimostra la Medaglia d’Oro conferitaci dal Presidente della Repubblica al Quirinale. Il nostro lavoro si radica in un territorio che, tra mille contraddizioni, ha saputo rinascere e affermarsi, trasformando la cultura in un motore di crescita e aggregazione».
- Il programma di “Ridere” si apre lunedì 4 agosto con la voce intensa e l’anima vibrante di Francesca Marini, interprete tra le più raffinate della scena musicale e teatrale partenopea.
- Martedì 5 agosto è la volta della satira intelligente e disincantata di Simone Schettino, mentre
- mercoledì 6 agosto è attesa sul palco la travolgente ironia di Rosalia Porcaro. Si prosegue
- giovedì 7 agosto con l’attore, autore e regista Paolo Caiazzo e con il suo inconfondibile universo comico.
- Venerdì 8 agosto tocca all’eclettico Ciro Ceruti, maestro nel reinventare il linguaggio della comicità contemporanea. Il gran finale della manifestazione,
- sabato 9 agosto, è affidato a Peppe Barra, autentico custode della tradizione teatrale e musicale napoletana, la cui presenza rappresenta un sigillo d’autore alla kermesse.
Prenotazioni al link https://culturacomunedinapoli.eventbrite.com/ a partire dal 28 luglio 2025.
Scheda degli spettacoli
- Francesca Marini in "Mia cara città"
Dopo le produzioni targate Teatro Totò degli ultimi anni, che l’hanno vista interpretare repertori diversi come il musical o la canzone italiana d’autore, senza dimenticare lo spettacolo “Verso il mito”, dedicato a Edith Piaf, Francesca Marini ripercorre con il recital live “Mia cara città” una serie di canzoni, aneddoti e poesie della nostra grande tradizione, tra le più belle scritte nel Novecento. Brani e versi resi celebri da Di Giacomo, Bovio, E. A. Mario, Tagliaferri, Gambardella, tra gli altri, per risalire fino ai nostri tempi con canzoni di bravi autori contemporanei, che sulla scia dei loro predecessori hanno descritto il cambiamento e il linguaggio musicale della nostra bella e cara città. Al pianoforte: M° Luigi Tirozzi. Consulenza musicale: Roberto Criscuolo. Spettacolo diretto da Gaetano Liguori.
- Simone Schettino in "La bella vita"
In una società come quella attuale, dove i giovani sono angosciati per un futuro sempre più incerto e dove quelli che hanno superato gli “anta” sono quasi tutti nostalgici del passato, ciò che risulta più difficile è vivere il presente. Eppure la stragrande maggioranza delle persone vorrebbe il meglio da questa vita, non solo se lo augura ma quasi lo pretende, come se fosse un diritto: per il semplice fatto di stare al mondo meritiamo di fare “la bella vita”, di vivere una realtà priva di qualsiasi sacrificio. In attesa che ciò avvenga quasi per magia, al momento viviamo in modalità stand by, disinteressandoci completamente della società civile e del benessere collettivo, non inteso esclusivamente dal punto di vista economico, e abbiamo come unico obiettivo il raggiungimento del bene personale senza sforzarci più di tanto. Ma quest’obiettivo è effettivamente realizzabile per come lo intendiamo noi? E soprattutto può prescindere dal benessere collettivo? Con un’analisi esilarante dei comportamenti e delle tendenze della società attuale, Simone Schettino esamina quali possono essere state le cause che hanno alzato vertiginosamente l’asticella delle nostre aspettative e dei nostri desideri, e se tutto ciò rappresenta il presupposto fondamentale per una vita migliore o se è il caso di augurarsi una inversione di tendenza. Ad accompagnarlo in questo percorso ci sarà la deliziosa voce di Roberta Nasti, che già in passato con le sue canzoni ha impreziosito gli spettacoli di Simone Schettino, e, come da consuetudine, l’ironica presentazione di Salvatore Turco. D’altronde, si sa, “squadra che vince, non si cambia”. Spettacolo scritto e diretto da Simone Schettino.
- Rosalia Porcaro in "Semp'ess"
Lo spettacolo è incentrato sui preparativi del matrimonio di Veronica, operaia che lavora a nero in una fabbrica di borse nel napoletano. Attraverso Veronica e il mondo della fabbrica entriamo in una galleria di personaggi femminili dalle mille speranze e dai sogni infranti, rappresentativi di una Napoli pronta a trovare nella disperazione la forza di reagire e di inventarsi la vita. Natascia, cantante neomelodica, la commessa Creolina, la signora Carmela delusa dai politici, il bambino Gigino rassegnato a giocare tra i cassonetti, e persino la signora Assundham sfuggita ai missili americani, vivono con assoluto ottimismo la precarietà della loro vita da trasformare così la tragicità del loro mondo in un divertente paradosso. Alla chitarra: Ivan Del Vecchio.
- Paolo Caiazzo in "Boomer - Un papà sul sofà"
Quando Daniele chiede alla sua famiglia di provincia di trasferirsi a Napoli per laurearsi in giurisprudenza, papà Paolo, avvocato sfigato, non batte ciglio e lo sistema in un suo piccolo appartamento nel centro della città. Attratto e distratto dalla movida, il ragazzo si arretra con gli esami e per sostenere il suo tenore di vita decide di dare una stanza in affitto a Nicola, coetaneo meno fortunato che sbarca il lunario con piccoli lavorioccasionali. La loro convivenza è complicata, visti i caratteri e le storie di vita, diametralmente opposti. L’unico punto in comune sono le difficoltà amorose: Nicola ha una sua fidanzata immaginaria e Daniele vive un amore non corrisposto con una dirimpettaia. In casa piomba spesso e volentieri Assunta, madre di Nicola. Troppo presto abbandonata dal marito, si mostra apprensiva e disponibile ma la sua personalità ambigua nasconde un rilevante scheletro nell’armadio. Il precario equilibrio casalingo viene messo ancora di più in pericolo con l’arrivo di Paolo che, messo alla porta dalla sua seconda compagna, chiede ospitalità al figlio, in casa sua. Quella che doveva essere, però, una sola notte di emergenza su un sofà diventa una convivenza a tre, generando scontri e incontri generazionali. Il “boomer”, dopo un primo momento di sconforto, decide di reagire e di vivere intensamente la sua nuova vita da single. I ragazzi, pur di liberarsi di quella presenza scomoda, le proveranno tutte per fargli trovare una nuova compagna: da escort a siti d’incontro. Tra nuovi equilibri e amori impossibili, c’è forse a portata di mano l’opportunità di creare una nuova famiglia? Chi verrà, vedrà! Commedia di Paolo Caiazzo e Daniele Ciniglio. Regia di Paolo Caiazzo
- Ciro Ceruti in "Non tutti i mali vengono per nuocere"
Come raccontare gli ultimi vent’anni anni in un minuto? Semplice: raccontando gli ultimi cinque. Fino al 2011 c’era ancora tra la gente la percezione di benessere, ma non era altro che un finto benessere: in tanti non si erano ancora rassegnati all’idea che qualcosa stava cambiando, perfino le banche, che erogavano mutui anche ai parcheggiatori abusivi, finanziando la casa, il notaio, l’arredamento, la ristrutturazione, addirittura la prima spesa al supermercato. Poi, il botto: tutto il sistema implode, provocando la caduta di Spendilandia. Tutto quello che era normale, tutto quello che rappresentava certezza solidificata negli anni, sparisce, formando eserciti di nuovi poveri. Ma cos’è la povertà? La povertà è il mezzo di contrasto per scoprire quanta dignità c’è nell’animo di una persona. La povertà mette chiunque a nudo, non solo fisicamente. Commedia in due atti di Ciro Ceruti.
- Peppe Barra in "Buonasera a tutti - Dai miei disordinati appunti"
Peppe Barra, maestro indiscusso del teatro musicale, si racconta in uno spettacolo emozionante nel quale ripercorre le tappe più importanti della sua straordinaria carriera, dai ricordi di infanzia e adolescenza nella Procida e nella Napoli degli anni Cinquanta alla memoria di giovanissimo attore con Zietta Liù, fino al successo della Nuova Compagnia di Canto Popolare, le esperienze con Roberto De Simone e i tanti anni di teatro insieme con l’indimenticabile Concetta Barra, madre e compagna di scena. “Buonasera a tutti” è un momento di intimità tra artista e spettatori, che oltrepassa la cosiddetta quarta parete in un continuo dialogo con la platea. Il modo di fare teatro di Peppe Barra è stato definito “le mille e una resurrezione dell’animo partenopeo”. Attraverso la sua maschera sarcastica e i tanti registri vocali, dai più gravi ai più acuti, Barra unisce da sempre gli elementi colti e popolari napoletani, mescolando con versatilità nei suoi spettacoli tradizione e innovazione. Questo spettacolo è un’occasione irripetibile per condividere insieme al maestro un viaggio nella vita dell’uomo e dell’artista, una passeggiata in oltre sessant’anni di carriera, tra teatro e canzone, attraversando la musica barocca e la tradizione popolare, il mondo magico di Basile, grandi autori come Petito e Viviani, il varietà, il cabaret, fino a giungere ai cantautori contemporanei. Barra è unico mattatore in scena, insieme con il maestro Luca Urciuolo, che lo accompagna al pianoforte, per divertire ed emozionare, con follia e poesia, con gioia e ironia. Regia di Francesco Esposito.