Vetrina Vesuvio

domenica 27 novembre 2022

Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli. 16 > 26 novembre 2022

Si è conclusa con la consueta cerimonia di premiazione, svoltasi con cambio in corsa nello Spazio Comunale Forcella, la XIV edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani, dal titolo ‘ONU: La pace (im)possibile’ e dedicata alla memoria dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio ucciso in Congo.

Spiega il coordinatore del Festival Maurizio Del Bufalo:

Si chiude un’edizione molto complessa su un tema delicato, la tenuta dell’ONU a fronte delle numerose minacce alla pace mondiale, e con l’obiettivo ambizioso di chiedere alle Nazioni Unite di intervenire direttamente nella tutela delle navi umanitarie che salvano vite in mare, dei loro equipaggi, dei naufraghi salvati. L’auspicio resta quello di raggiungere, in un futuro non lontano, una maggiore collaborazione tra Nazioni Unite e società civile per superare lo stallo dei veti del Consiglio di Sicurezza con una maggiore democrazia nei processi decisionali. Non è solo un sogno, ma una concreta possibilità di dare lunga vita al progetto di Pace Universale nato dopo la Seconda Guerra Mondiale che, oggi più di ieri, ha bisogno di essere avverato e non abbandonato.

I premi

  • Premio FICC – Menzione Speciale ‘Vento na fronteira’ di Laura Faerman e Marina Weis Per il coraggio con cui sceglie di rappresentare la contrapposizione tra fazendeiros e popolo Guaranì-Kaiowà in un territorio conteso. Attraverso precise scelte stilistiche riesce a presentare punti di vista lontani e opposti: quello escludente ed esclusivista dei proprietari e quello degli indigeni, che vivono la terra in modo simbiotico, e la cui narrazione atemporale sottolinea i legami più che i confini e le esclusioni. Da questa contrapposizione emerge anche l’importanza di affiancare alla mera tutela dei diritti privatistici una maggiore attenzione alla dimensione comunitaria e sociale dell’esistenza e dei diritti umani.
  • Premio FICC – Vincitore Radji’ di Georg Götmark e John Erling Utsi Per avere aperto una finestra su una realtà vicina ma poco conosciuta e per avere ricordato l’imprescindibile dimensione comunitaria di ogni esistenza individuale, sottolineando quindi la necessità, per un effettivo rispetto dei diritti umani, di salvaguardare le comunità e i loro habitat contro la prepotenza degli Stati e dei loro apparati burocratici, spesso guidati da una logica universalizzante e razionalizzante poco rispettosa della varietà dell’esperienza umana.
  • Premio Un Ponte Per ‘Nicht Neues’ di Lennart Hüper Per aver saputo denunciare l’ipocrisia e l’inefficacia della politica migratoria europea attraverso il racconto della crudele attesa dell’equipaggio bloccato sulla nave confiscata. Il tempo scorre mentre le persone annegano a poche miglia di distanza. Come se il viaggio intrapreso per una vita migliore spazzasse via l’unicità delle loro esistenze. Dopo aver salvato centinaia di persone fuggite dalle loro terre d’origine e dai campi di detenzione, la vita e i corpi dei soccorritori e attivisti/e della nave diventano oggetto dell’accanimento della politica che criminalizza la solidarietà mentre decide di lasciar morire persone innocenti in mare.
  • Menzione speciale platea diffusa ‘Il paese delle persone integre’ di Christian Carmosino Mereu Il Film si presenta come la tela di un dipinto. Un dipinto in bianco e nero, carico di emozioni, gesti, paure che esplodono sprigionando tutti i colori possibili compresi quelli dei quattro protagonisti. Una voce, una testimonianza diretta di una realtà, quella Africana, poco raccontata e che rappresenta una parte di mondo che freme, e che ci porta ad esplorare le speranze di una nazione desiderosa di riscatto per la conquista di libertà e diritti fondamentali. La parte documentaria è ben inserita nella narrazione. Il regista ha saputo raccontare soprattutto la forza di una comunità, non solo parentale che vive nel singolo individuo, con orgoglio e fiducia.
  • Premio Arrigoni / Mer Khamis ‘Mara’ di Sasha Kulak Per aver documentato le proteste di donne coraggiose contro un regime autocratico nel cuore dell’Europa, mostrando anche, con un uso delicato e sapiente del mezzo cinematografico, le conseguenze terribili della repressione.
  • Human Rights Youth ‘The Sprayer’ di Farnoosh Abedi Per l’originalità del film che, da un lato, mostra la Terra, nel nostro prossimo futuro come un posto orribile e rovinato, pieno solo di guerre e con un’aria danneggiata, irrespirabile, con personaggi spaventosi che rispecchiano noi. Dall’altro, è un vero e proprio inno alla vita, che paradossalmente emerge in tutta la sua potenza, la sua forza e il suo splendore quanto più cupo, grigio, devastante è lo scenario di distruzione che fa da sfondo alla guerra. E ancor più luminosa è la presa di coscienza che lo stupore di una vita che nasce infonde nell’animo umano, innescando una straordinaria trasformazione e portandolo alla consapevolezza che non ci sono vincitori e vinti in una guerra, non ci sono amici e nemici, ma solo l’uomo che distrugge se stesso e la sua vera essenza inutilmente. La vita è qualcosa di meraviglioso e straordinario che continua nonostante la guerra, spunta dalle macerie, palpita nelle crepe dei muri, e va curata e preservata, perché attraverso il rispetto della vita preserviamo la vera pace. Con la speranza che questo film venga visto da molti.
  • Human Rights Short – Menzione Speciale ‘We have to survive: Fukushima’ di Tomáš Krupa I danni della globalizzazione, del capitalismo, lo sfruttamento del territorio ai danni della vita e dell’umanità. Un corto complesso – ma caratterizzato da un’estrema chiarezza, linearità e fluidità della narrazione – capace di toccare tematiche importanti come i disastri ambientali causati dall’attività umana, senza mai cadere in toni accusatori. Con delicatezza il regista ci guida nella quotidianità e nelle riflessioni di un sopravvissuto all’esplosione nucleare di Fukushima, che attraverso la sua voce e il suo sguardo poetico e acuto ma mai giudicante, sa avanzare critiche importanti. Il corto colpisce per la sua capacità di mettere in evidenza, con una pacata lucidità e razionalità, la responsabilità umana e i danni di un’economia e di una politica che, mettendo al centro le contraddizioni della società capitalista, hanno permesso disastri ambientali enormi a danno dell’uomo stesso e di tutta la vita che abita il nostro pianeta. Attraverso un linguaggio poetico e quasi intimista, il regista ci mette di fronte a un evento drammatico in cui migliaia di esseri umani hanno perso la vita e gli esseri umani sopravvissuti sembrano non aver imparato alcuna lezione.
  • Human Rights Short – Vincitore ‘Not go gentle’ di Sasha Ihnatovich Esiliati politici e attraversamento dei confini. Un corto che nella sua essenzialità sa presentare in modo toccante il dramma vissuto da chi cerca di attraversare i confini per trovare un’umanità negata nella terra madre. La negazione dell’umanità è evidente anche nella scelta di un bianco e nero che acuisce il senso di desolazione delle riprese di paesaggi naturali in cui la presenza umana è assente e incarnata solo da queste anime che li attraversano. Immagini di silenzio che si contrappongono alle voci, alle esperienze di tutte queste persone che nella loro ricerca di pace, di sicurezza, di dignità hanno trovato umiliazioni e torture. La sensazione è quella di un’umanità inesistente, persa, che vaga nella natura, uditore silente delle voci di queste persone. Nonostante la paura, la negazione e la violenza siano le sensazioni che vengono evocate, il corto non si esaurisce nella disperazione, anzi, invita al coraggio e alla resistenza attraverso la voce di chi nonostante tutto non smetterà mai di lottare per trovare un luogo in cui poter vivere degnamente la propria vita.
  • Human Rights Doc – Menzione Speciale ‘Storia di nessuno’ di Costantino Margiotta Il regista Margiotta riesce a raccontare con grande sforzo la storia di Lo Porto, in particolare le trame legate alla sua morte. È doveroso mettere in luce lo sforzo del regista perché che si tratta di una storia scomoda, ufficialmente inaccessibile, sulla quale è stato voluto far calare un impenetrabile silenzio istituzionale e mediatico. Non è possibile, infatti, ottenere né informazioni né dichiarazioni ufficiali, così come testimonianze video e interviste circa la vicenda di Giovanni Lo Porto. Sia durante la prigionia di quest’uomo sia a seguito della sua morte la politica e la stampa italiana hanno tenuto un atteggiamento di cupo silenzio. Per tale ragione, Storia di Nessuno ricostruisce gli eventi che hanno portato alla morte di Lo Porto attraverso uno stile paragonabile all’inchiesta televisiva, dando voce ad amici, familiari e alle persone vicine a Lo Porto che rompono il silenzio sulla storia di quest’uomo. Margiotta utilizza però anche un elemento artificioso, un espediente –  i pupi siciliani – che rimarcano ed evidenziano la disumanizzazione dei processi decisionali che hanno portato alla morte di Lo Porto. Finito nelle mani dello Stato e dei poteri internazionali, viene trasformato in un burattino mosso da fili invisibili, governati da mani ancora più invisibili ma pesanti che decidono della sua vita e della sua morte senza assumerne pubblicamente la responsabilità. 
  • Human Rights Doc – Vincitore ‘Los Zuluagas’ di Flavia Montini Los Zuluagas è un’importante testimonianza umana sulla delusione, la speranza, la rabbia, l’isolamento, la voglia di ricominciare e, insieme, la necessità di non dimenticare nulla. La regista, Flavia Montini, dà voce a Camilo e alla sua storia, fatta di memorie e di un difficile e doloroso passato da ricostruire. Un film in cui si intreccia e si sovrappone una vicenda privata e collettiva in cui i ricordi e i materiali sembrano cercare la propria collocazione come in un mosaico in cui sono stati persi dei tasselli. Una ricostruzione biografica, testimoniata dal viaggio di Camilo sulle orme della sua famiglia in Colombia, ma anche storica grazie alla raccolta di materiale dalla seconda metà degli anni 80 al 2008, a cominciare dai 66 nastri Video8 e Hi8 e dai video che alternano la sfera privata alle immagini della storia politica e guerrigliera della Colombia. Il documentario alterna continuamente una memoria familiare, intima alla storia di una collettività politica, la storia di un Paese, in un dialogo che sembra quasi impossibile.
  • Premio Ambasciata Svizzera Per la Pace ‘Çerx’ di Metîn Ewr L’Ambasciata di Svizzera assegna il “Premio dell’Ambasciata di Svizzera” della quattordicesima edizione (XIV) al film: ‘Çerx’, di Metin Ewr. Il film ci ha convinto con il suo commovente e ispirante ritratto di una regione di Dyrbarkir negli anni 90. Il film parla del coraggio dei protagonisti e della loro determinazione a non farsi togliere la libertà di informazione ed espressione, anche se ciò comporta un grande pericolo. Dimostra che la pace prevale solo quando le strutture e istituzioni creano un ambiente che permetta una società che rispetti i diritti di tutti e tutte.

Si aprirà con la testimonianza di Zakia Seddiki, moglie dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, la XIV edizione del  Festival Del Cinema dei Diritti Umani di NapoliNello Spazio Comunale “Piazza Forcella” (via Vicaria Vecchia 23, Napoli) alle 18.00 del 16 novembre 2022 si darà il via ufficiale alla XIV edizione, dal titolo “ONU: la pace (im) possibile”.

L’obiettivo, ambizioso, è indagare il futuro della Pace mondiale e riflettere sul ruolo delle Nazioni unite, alla luce di quanto sta accadendo nel mondo. L’intera edizione è dedicata alla memoria di Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano morto in Congo nel febbraio del 2021.

LA SERATA D’APERTURA La prima serata si articolerà in due fasi distinte. La prima introduce la manifestazione e il programma degli eventi che accompagnano il concorso vero e proprio, così come gli obiettivi che il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli conta di perseguire in questa edizione. Lo farà attraverso l’introduzione del coordinatore del Festival, Maurizio Del Bufalo, e con la proiezione di “Urgent Solutions for Urgent Times” (un film prodotto dalle Nazioni Unite) e la relazione introduttiva del fondatore di Othernews, il giornalista e saggista Roberto Savio.

La seconda parte è dedicata al ricordo di Luca Attanasio, ambasciatore plenipotenziario italiano nella Repubblica del Congo, Premio Nassiriya per la Pace 2020 per “il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli”. Attanasio, ricordiamo, è morto a causa delle ferite riportate dopo un agguato (e un tentativo di rapimento fallito) mentre era in missione nei pressi del villaggio di Kibumba. L’assalto al convoglio del WFP provocò anche la morte di Vittorio Iacovacci (carabiniere di scorta) e dell’autista Mustapha Milambo.

Sarà l’occasione per parlare di quel Congo e quell’Africa solo apparentemente lontane da noi, dal mondo occidentale. A raccontarli ci saranno la vedova di Luca Attanasio Zakia Seddiki Attanasio, che nel 2017, con il marito, fondò la ONG Mama Sofia di cui è oggi presidente, e del giornalista di Limes Matteo Giusti. Parteciperanno inoltre i rappresentanti di alcune organizzazioni umanitarie che si occupano di minori (Maestri di Strada, Fondazione Cariello Corbino e Associazione Annalisa Durante).

IL CALENDARIO

  • Giovedì 17 novembre (ore 18:00 – Spazio Comunale Piazza Forcella), il ricordo di Luca Attanasio e del cooperante Mario Paciolla morto in Colombia (alla cui memoria è stata dedicata la serata di anteprima del Festival) sarà il fil rouge di una serata che, attraverso il parallelo tra i due casi, analizzerà cosa vuol dire oggi lavorare per la pace. Con Matteo Giusti ci saranno i genitori di Mario Paciolla, Pino e Anna Motta; l’avvocato Alessandra Ballerini (in collegamento da Genova); il caporedattore RAI Valerio Cataldi, che realizzò l’inchiesta “Mario che costruiva la pace” che verrà proiettata in apertura di serata; Angelica Romano (Co-Presidente di “Un ponte per…”). Previsto l’intervento in videoconferenza dei giornalisti Gianpaolo Contestabile (da Città del Messico) e Simone Ferrari (da Bogotà). Chiude l’evento la performance musicale di Valerio Bruner.
  • Venerdì 18 novembre (ore 18:00 – Spazio Comunale Piazza Forcella) focus sulla Palestina in collaborazione con ASSOPACE Palestina dall’emblematico titolo “Uno Stato possibile”. Si apre e si chiude con due importanti proiezioni: “Assomoud – House of the resilient children” di Francesca Zonars e “Erasmus in Gaza” di Chiara Avesani e Matteo Delbo’, che saranno presenti. Momento saliente della serata, il confronto con Francesca Albanese (rapporteur ONU in Palestina) che discuterà in videoconferenza con Ilaria Masieri di Terre des Hommes – AOI, Alfio Nicotra (Co-Presidente di “Un ponte per…”) e Franco Dinelli (CNR Pisa – Pax Christi).
  • A partire dal 23 novembre, dopo la pausa, il calendario del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli diventa itinerante. 
  • Alle ore 10.00 di mercoledì 23 novembre al Cinema Vittoria (Via Maurizio De Vito Piscicelli 8/12 – Napoli) il Festival, l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del mondo e l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra incontrano le scuole medie superiori di Napoli. La proiezione film “OCCHI DI GUERRA, IL DIRITTO DELLA MEMORIA” di Maurizio Panizza e Federico Maraner sarà presentata dallo stesso Panizza e da Raffaele Crocco (Atlante delle guerre, UNIMONDO) e Sara Gorelli (ANVCG).
  • Doppio appuntamento giovedì 24 novembre. Alle 10:30 nella sede dell’Università Orientale di Palazzo Giusso (piazza San Giovanni Maggiore, Napoli) Anna Motta Paciolla e Fabiana Sciarrelli (Docente di Economia e gestione imprese internazionale) incontrano gli studenti. L’incontro, che avrà come argomento il ruolo della cooperazione nella gestione dei territori deboli, sarà sviluppato dalla relazione di Luciano Carrino (Kip International School). Lo stesso giorno, a partire dalle 10:00, nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) è prevista la presentazione della XI edizione dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti alle scuole medie superiori. Con Raffaele Crocco ci saranno in questa occasione Beatrice Taddei Saltini (cofondatrice dell’Ass. 46° Parallelo) e Giovanni Visone (Intersos).
  • Venerdì 25 novembre si torna allo Spazio Comunale Piazza Forcella (ore 18:00) per uno degli appuntamenti più ricchi e intensi di questa edizione: “Un mare senza pace” parlerà di navi umanitarie e criminalizzazione della solidarietà in un momento storico in cui nel Paese il dibattito sull’accoglienza si è di nuovo infiammato. 
  • Durante il dibattito, coordinato da Raffaele Crocco (Atlante delle Guerre e UNIMONDO), previsti gli interventi, tra gli altri, 
  • dell’Arcivescovo di Napoli monsignor Domenico Battaglia
  • di Cecilia Strada e Luciano Scalettari (nave RESQ), 
  • di Valentina Brini (Open Arms) 
  • del missionario comboniano Alex Zanotelli, di Tommaso Gandini (nave Juventa) e 
  • Giuseppe Caccia (nave Mediterranea)
  • dell’avvocato Arturo Salerni e di Giacinto Palladino (Banca Etica) e 
  • di Angela Mona (Un Ponte per). 
  • La serata, coordinata dal giornalista Valerio Nicolosi di Micromega, si aprirà con la relazione dell’on. Rosa D’Amato (Green EU) sulla criminalizzazione della solidarietà e con la proiezione del film “L’urlo” di Michelangelo Severgnini che introdurrà la proiezione. 
  • In questa occasione, il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli presenterà il documento in cui chiederà il patrocinio ONU per le navi umanitarie.
  • Chiuderà la serata, a partire dalle 21.30, il concerto di Eugenio Bennato & Le Voci del Sud dal titolo “Qualcuno sulla Terra  – I Sette Giorni della Creazione”.
  • La chiusura del festival è prevista per il 26 novembre alla Biblioteca di Storia Patria del Maschio Angioino di Napoli. L’appuntamento è alle 18:00. Durante la prima parte della serata conclusiva sarà tracciato il bilancio delle attività del XIV Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli a cura di Maurizio Del Bufalo. Sarò l’occasione per i messaggi di saluto di Federico Mayor Zaragoza (già presidente UNESCO) e di Francisco Rojas Aravena (rettore dell’Università della Pace dell’Onu). Verrà proiettata l’intervista a monsignor Luigi Bettazzi (arcivescovo emerito di Ivrea) con commenti di Filippo Severino e Franco Dinelli (Pax Christi). I contributi del prof. Alessandro Polsi dell’Università di Pisa e la relazione di Valerio Altiero del CDCA concluderanno i lavori degli Eventi internazionali.
  • Seguirà la cerimonia di premiazione del concorso cinematografico internazionale. Valentina Ripa e Mario Leombruno del direttivo del Festival, insieme al regista Alessandro Negrini, intervisteranno la Giuria Esperti composta quest’anno da Valerio Cataldi, Daniele Ceccarini e Cecilia Strada
  • Si passerà poi all’assegnazione dei sei premi: 
  • PREMIO HUMAN RIGHTS DOC, aperta a opere della durata superiore a 52 minuti;
  • PREMIO HUMAN RIGHTS SHORT, aperta a cortometraggi di durata inferiore o uguale a 52 minuti; 
  • PREMIO HUMAN RIGHTS YOUTH, aperta a opere realizzate da autori minori di 25 anni o indirizzate a un pubblico di bambini e/o giovani fino a 25 anni, della durata non superiore a 30 minuti; 
  • PREMIO AMBASCIATA SVIZZERA PER LA PACE, rivolta ad opere che raccontano vicende e questioni legate al tema della Pace; 
  • PREMIO “UN PONTE PER…”, rivolta a opere che trattano argomenti relativi a migrazioni, asilo politico, profughi; 
  • PREMIO “FICC”, aperta a opere che raccontano l’impegno e le esperienze riferite al lavoro delle Agenzie del sistema delle Nazioni Unite.

LE PROIEZIONI

I film e i corti in concorso saranno proiettati, ad ingresso gratuito, presso J – Libreria, Punto Einaudi e Spazio aperto” di vico Santa Maria della Neve 6bis (Napoli) secondo il seguente calendario:

  • ·       Sabato 19, dalle ore 10.00 alle 13.00 proiezione di tutti i cortometraggi in concorso; dalle ore 18:30 No tenemos miedo” di Manuele Franceschini, Ita – 1h10;
  • ·       Domenica 20, ore 16:00: “Los Zuluagas” di Flavia Montini, Ita – 1h20; ore 18:30 “Vai e vem” di Fernando Pessoa e Chica Barbosa, Bra – 1h23;
  • ·       Lunedi 21, ore 17:00 “Portrait” di Yael Kipper e Ronen Zaretzky, Isr – 1h23; ore 19:30 Las abogadas” di Victoria Bruce, USA – 1h34;
  • ·       Martedì 22, ore 17:30 “Mara” di Sasha Kulak, Fra – 1h01; ore 19:00 “Storia di nessuno” di Costantino Margiotta, Ita – 1h21;
  • ·       Mercoledì 23, ore 17:30 Hostile di Sonita Gale, UK – 1h33; ore 19:30 “Voiceless. El genocidio silenciado” di Víctor G. Villavieja e Martín Soto, Esp – 1h03;
  • ·       Giovedi 24, ore 18:30 “Il Paese delle persone integre” di Christian Carmosino Mereu, Ita – 1h46.
  • A partire dal 16 novembre e per tutta la durata del XIV Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli è possibile visualizzare i film in concorso anche tramite web sul sito www.cinenapolidiritti.online  (previa registrazione gratuita).

San Giorgio a Cremano - Biblioteca Sac. Padre Alagi in Villa Bruno, “Biblioteca d’Autore” 25, 26, 27 novembre - 19 dicembre 2022

 SAN GIORGIO A CREMANO : BIBLIOTECA D’AUTORE,

 
  • Un week end ricco di cultura e ospiti con gli eventi della rassegna “Biblioteca d’Autore” e con l’appuntamento di oggi venerdì 25 novembre alle 18.00, presso la Biblioteca Sac. Padre Alagi in Villa Bruno, per la presentazione del libro sulla Regina Elisabetta a cui prenderà parte anche il Console di Gran Bretagna, Dott. Pierfrancesco Valentini. Durante questo primo appuntamento ad ingresso libero, discuteremo con gli autori Alberto Mattioli e Marco Ubezio, della sovrana che ha fatto la storia non solo dell’Inghilterra ma che è stata al centro della scena mondiale per quasi 70 anni. Nel libro “Elisabetta, la Regina Infinita “, la regina da poco scomparsa viene celebrata con passione, humor e divertita riverenza.
  • Sabato invece, alle 19.00, sempre in Biblioteca, ospiteremo l’attrice di “Un posto al Sole” e di altre fiction e film italiani, Miriam Candurro, autrice del romanzo “La settima Stanza”. Il suo libro racconta una storia delicata e feroce al tempo stesso. E’ un romanzo di formazione in cui luce e ombra si fondono per dare vita a personaggi indimenticabili. Per l’occasione resterà aperta dalle 18.00 alle 19.00 la Casa di Massimo Troisi in Villa Bruno che quindi sarà visitabile alla presenza della Prof.ssa Maria Falbo che farà da cicerone ai visitatori, sulla vita e gli aneddoti legati al grande Massimo.
  • Infine, domenica 27 novembre, alle 10.30 in Fonderia Righetti, presentazione del libro “Scuola di felicità per eterni ripetenti “di Enrico Galiano. Alla presenza dell’autore, conosceremo una scuola in cui le lezioni sono quelle sull’amore, sul coraggio e sulla libertà; e sono impartite non da chi siede dietro la cattedra, ma dai ragazzi stessi. E’ un saggio rivolto proprio agli adolescenti e ai loro genitori, per comprendere meglio il loro mondo e scoprire che c’è sempre da imparare.
  • Biblioteca d’Autore si conclude il 19 dicembre, con la presentazione del volume “La storia di Napoli in 1001 luoghi” di Giovanni Liccardo, nella biblioteca comunale.

     


Teatro Trianon Viviani di Napoli 24 > 27 novembre 2022

Trianon Viviani - teatro della Canzone napoletana

  • ·      Giovedì 24, Francesca Colapietro e il pianista Mariano Bellopede
  • ·      Venerdì 25, Diego Moreno e Patrizio Rispo 
  • ·      Sabato 26,  Eddy Napoli
  • ·      Domenica 27, Veronica Maya

Francesca Colapietro e Mariano Bellopede in “Le mille e una Napoli: Napoli mangia e ride” 

Ritorna la coppia Francesca Colapietro e Mariano Bellopede per un nuovo ciclo di “conferenze cantate” del teatro della Canzone napoletana, intitolato “Le mille e una Napoli”.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e il seguente testo "TRIANON VIVANI TEATRO CANZONE NAPOLETANA ANA 0 Conferenze Cantate Francesca Colapietro e Mariano Bellopede in LE MILLE E UNA NAPOLI 2 24 NOVEMBRE ORE21 NAPOLI RIDE E MANGIA Batteria: Marco Fazzari Contrabbasso Luigi Fiscale Ospiti: Le Ebbanesis" 

Giovedì 24 novembre, alle 21, il primo dei tre appuntamenti, che è dedicato al tema “Napoli mangia e ride”, su testo di Carmine Borrino.

Questo viaggio gastronomico si dipana tra canzoni, racconti, poesie e aneddoti, che con ironia ci parlano dell’importanza che riveste il cibo nella tradizione partenopea: specchio della società, occasione di satira politica, o ancòra metafora amorosa e addirittura erotica.

Ecco quindi un percorso che va dalla coppia Pisano-Cioffi a Pino Daniele, da Modugno alla Nccp, da Giambattista Basile a Eduardo De Filippo.

Ospiti della serata le EbbaneSis, ovvero Viviana Cangiano e Serena Pisa.

La cantante Colapietro e il pianista Bellopede, che ha curato anche gli arrangiamenti, sono in scena accompagnati dal batterista Marco Fazzari e dal contrabbassista Luigi Fiscale, nonché dalla voce fuori campo di Gino CurcioneLa produzione è del Trianon Viviani.

  • Patrizio Rispo e Diego Moreno in “Il tango di Dieguito. El D10s de la pelota

Venerdì 25 novembre ricorre il secondo anniversario della scomparsa di Diego Maradona.

Per tale occasione, il Trianon Viviani ospita “Il tango di Dieguito”, alle 21, un recital in parole e musica che è soprattutto un atto d’amore verso un grande campione, posto sotto il patrocinio dell’ambasciata Argentina in Italia.

El D10s de la pelota”, come recita il sottotitolo dello spettacolo, è stato ed è tuttora un forte collante tra Napoli e Buenos Aires e tra Italia e Argentina. E, in effetti, questo spettacolo nasce dall’incontro tra l’argentino Diego Moreno, napoletano di adozione, creatore del “TangoScugnizzo”, compositore, cantante e chitarrista, e il noto attore napoletano, Patrizio Rispo, il cui personaggio nella fortunata soap opera Un posto al sole, Raffaele Giordano, è proprio un super tifoso del Pibe de oro. Con loro, nella scrittura del testo, il docente universitario Paolo Romano, curatore di diverse manifestazioni artistiche. Lo spettacolo è rivolto non è solo ai tanti tifosi del grande Diego, ma anche al più vasto pubblico degli amanti delle grandi storie, della musica e del ballo di queste due nazioni.

Il testo è anche ispirato da scritti su Maradona, di autori come Gianni Minà, Maurizio de Giovanni, Ciro Ferrara, Edoardo Galeano, Osvaldo Soriano, Arcucci, Cherquis Bialo, Diego Román, Salvatore Biazzo, Tommy Mandato e Marco Ciriello e tanti altri. E dà anche spazio a due testi inediti scritti appositamente per lo spettacolo: il primo di Antonello Perillo, vicedirettore della Testata giornalistica regionale della Rai, che racconta una storia rimasta sconosciuta per decenni; e il secondo di Maurizio de Giovanni, che ha tracciato un bellissimo parallelismo tra Napoli e Diego.

Per quanto riguarda il piano musicale, oltre alle melodie originali firmate da Diego Moreno, spazio a brani di Astor Piazzolla, Carlos Gardel, María Elena Walsh, Fito Páez, Domenico Modugno, Renato Carosone, Chico Buarque, Manu Chao, Rodrigo e Fausto Cigliano.

Sul palco, insieme a Rispo e Moreno, cinque musicisti e due tangueri suggelleranno questo incontro tra Italia e Argentina, al suono di strumenti tipici come il bandoneón e il charango.

  • Eddy Napoli in “Viva Napoli

Sabato 26 novembre, alle 21, Eddy Napoli calca il palcoscenico del teatro della Canzone napoletana con il recital “Viva Napoli”.

Il figlio di Vincenzo De Crescenzo, autore del noto brano Luna rossa, propone agli spettatori un viaggio cantato e raccontato che si dipana tra la fine dell’Ottocento per arrivare a oggi, con omaggi a alcuni pilastri dello spettacolo e della cultura, come Luciano De Crescenzo, Totò, Massimo Troisi, Renato Carosone e Roberto Murolo.

Le canzoni interpretate dall’artista partenopeo saranno rese più suggestive dalla proiezione di video e foto di repertorio su un ledwall gigante, curata da Enzo De Crescenzo, nipote dell’autore e figlio di Eddy, nonché dj di “Made in Sud”.

Ad accompagnare Eddy Napoli, la Luna rossa orchestra, formata da Peppe Cantarella (piano), Enzo Dc (programmatore dj), Michele Cordova (chitarra classica e mandolino), Ermanno Romano (chitarra classica), Guido Della Gatta (chitarra elettrica), Teodoro Delfino (percussioni), Enrico Camasso (basso), Giuseppe Fusco (batteria), Federica Di Vaio (tastiera e cori), Peppe Fiscale (tromba), Alessandro Tedesco (trombone) e Nicola Rando (sax).

  • Veronica Maya & Millennium ensemble in “Le fiabe dei fratelli Grimm

Nella programmazione del Trianon Viviani, il direttore artistico Marisa Laurito ha pensato anche ad appuntamenti per il pubblico dei più piccoli e di tutta la famiglia per trascorrere in allegria un pomeriggio di festa.

Si comincia domenica 27 novembre, alle 18, con Veronica Maya & Millennium ensemble in “Le fiabe dei fratelli Grimm“.

La nota showgirl televisiva e cinque strumenti a fiato, capaci di riprodurre i versi degli animali, in modo divertente, faranno conoscere a grandi e piccoli spettatori gli strumenti musicali attraverso il racconto di due fiabe dei fratelli Grimm: I musicanti di Brema e Il principe ranocchio.

Il lavoro del compositore Giuseppe Bonafine e di Vincenzo Corraro per la riscrittura dei testi nasce, infatti, con l’intento didattico di far scoprire ai bambini un mondo di suoni e di parole, atto a stimolare l’interesse verso le forme d’arte della musica e della letteratura, intrattenendoli e divertendoli allo stesso tempo. L’organico strumentale scelto è il quintetto di fiati classico (flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto), con l’intervento, di tanto in tanto, di alcuni strumenti a percussione, per la produzione di effetti acustici particolari, come il verso del ranocchio con il güiro, la rottura di vetri con i piatti, o un grosso calcio con la grancassa.

La forma musicale preponderante è quella del commento sonoro, quasi cinematografico, del testo letterario e in ognuna delle fiabe è presente una canzoncina che unisce i musicisti e la voce narrante al pubblico in platea. Quest’ultima ha il ruolo fondamentale di rendere viva la storia, fornendo al giovane pubblico un’accattivante interpretazione.

Il Millennium ensemble è composto da Fabio Angelo Colajanni (flauto), Massimo Lamarra (oboe), Emanuele Geraci (clarinetto), Paolo De Gasperis (corno) e Gaetano Lo Bue (fagotto).

Lo spettacolo è contrappuntato dalla proiezione di video e illustrazioni animate realizzate da Giovanni Iannozzi.

La produzione è di Assoflute, con il patrocinio di Conadi, il Consiglio nazionale Diritti dell’infanzia e adolescenza che da sedici anni, promuove, in Italia e all’estero, il progetto Il Mondo delle Favole.

Biglietti e abbonamenti – I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica, dalle 10 alle 13:30. Telefono 081 0128663.

Informazioni sul sito istituzionale teatrotrianon.org.

Il Trianon Viviani si avvale del sostegno del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020) e il patrocinio di Rai Campania. Giovedì 24, la prima “conferenza cantata” del ciclo della cantante Francesca Colapietro e del pianista Mariano Bellopede

Venerdì 25, Diego Moreno e Patrizio Rispo nell’omaggio musicale a Diego Maradona

Sabato 26, il recital di Eddy Napoli

Domenica 27, “Le fiabe dei fratelli Grimm” con Veronica Maya

Nella prossima settimana, quattro gli appuntamenti proposti al Trianon Viviani dalla programmazione curata da Marisa Laurito, tra conferenze cantate, una serata musicale nell’anniversario della scomparsa del D10s de la pelota, un recital e uno spettacolo di fiabe per giovanissimi.

Francesca Colapietro e Mariano Bellopede in “Le mille e una Napoli: Napoli mangia e ride”

giovedì 24 novembre, ore 21

Ritorna la coppia Francesca Colapietro e Mariano Bellopede per un nuovo ciclo di “conferenze cantate” del teatro della Canzone napoletana, intitolato “Le mille e una Napoli”.

Giovedì 24 novembre, alle 21, il primo dei tre appuntamenti, che è dedicato al tema “Napoli mangia e ride”, su testo di Carmine Borrino.

Questo viaggio gastronomico si dipana tra canzoni, racconti, poesie e aneddoti, che con ironia ci parlano dell’importanza che riveste il cibo nella tradizione partenopea: specchio della società, occasione di satira politica, o ancòra metafora amorosa e addirittura erotica.

Ecco quindi un percorso che va dalla coppia Pisano-Cioffi a Pino Daniele, da Modugno alla Nccp, da Giambattista Basile a Eduardo De Filippo.

Ospiti della serata le EbbaneSis, ovvero Viviana Cangiano e Serena Pisa.

La cantante Colapietro e il pianista Bellopede, che ha curato anche gli arrangiamenti, sono in scena accompagnati dal batterista Marco Fazzari e dal contrabbassista Luigi Fiscale, nonché dalla voce fuori campo di Gino Curcione.

La produzione è del Trianon Viviani.

Patrizio Rispo e Diego Moreno in “Il tango di Dieguito. El D10s de la pelota”

venerdì 25 novembre, ore 21

Venerdì 25 novembre ricorre il secondo anniversario della scomparsa di Diego Maradona.

Per tale occasione, il Trianon Viviani ospita “Il tango di Dieguito”, alle 21, un recital in parole e musica che è soprattutto un atto d’amore verso un grande campione, posto sotto il patrocinio dell’ambasciata Argentina in Italia.

“El D10s de la pelota”, come recita il sottotitolo dello spettacolo, è stato ed è tuttora un forte collante tra Napoli e Buenos Aires e tra Italia e Argentina.

E, in effetti, questo spettacolo nasce dall’incontro tra l’argentino Diego Moreno, napoletano di adozione, creatore del “TangoScugnizzo”, compositore, cantante e chitarrista, e il noto attore napoletano, Patrizio Rispo, il cui personaggio nella fortunata soap opera Un posto al sole, Raffaele Giordano, è proprio un super tifoso del Pibe de oro. Con loro, nella scrittura del testo, il docente universitario Paolo Romano, curatore di diverse manifestazioni artistiche.

Lo spettacolo è rivolto non è solo ai tanti tifosi del grande Diego, ma anche al più vasto pubblico degli amanti delle grandi storie, della musica e del ballo di queste due nazioni.

Il testo è anche ispirato da scritti su Maradona, di autori come Gianni Minà, Maurizio de Giovanni, Ciro Ferrara, Edoardo Galeano, Osvaldo Soriano, Arcucci, Cherquis Bialo, Diego Román, Salvatore Biazzo, Tommy Mandato e Marco Ciriello e tanti altri. E dà anche spazio a due testi inediti scritti appositamente per lo spettacolo: il primo di Antonello Perillo, vicedirettore della Testata giornalistica regionale della Rai, che racconta una storia rimasta sconosciuta per decenni; e il secondo di Maurizio de Giovanni, che ha tracciato un bellissimo parallelismo tra Napoli e Diego.

Per quanto riguarda il piano musicale, oltre alle melodie originali firmate da Diego Moreno, spazio a brani di Astor Piazzolla, Carlos Gardel, María Elena Walsh, Fito Páez, Domenico Modugno, Renato Carosone, Chico Buarque, Manu Chao, Rodrigo e Fausto Cigliano.

Sul palco, insieme a Rispo e Moreno, cinque musicisti e due tangueri suggelleranno questo incontro tra Italia e Argentina, al suono di strumenti tipici come il bandoneón e il charango.

Eddy Napoli in “Viva Napoli”

sabato 26 novembre, ore 21

Sabato 26 novembre, alle 21, Eddy Napoli calca il palcoscenico del teatro della Canzone napoletana con il recital “Viva Napoli”.

Il figlio di Vincenzo De Crescenzo, autore del noto brano Luna rossa, propone agli spettatori un viaggio cantato e raccontato che si dipana tra la fine dell’Ottocento per arrivare a oggi, con omaggi a alcuni pilastri dello spettacolo e della cultura, come Luciano De Crescenzo, Totò, Massimo Troisi, Renato Carosone e Roberto Murolo.

Le canzoni interpretate dall’artista partenopeo saranno rese più suggestive dalla proiezione di video e foto di repertorio su un ledwall gigante, curata da Enzo De Crescenzo, nipote dell’autore e figlio di Eddy, nonché dj di “Made in Sud”.

Ad accompagnare Eddy Napoli, la Luna rossa orchestra, formata da Peppe Cantarella (piano), Enzo Dc (programmatore dj), Michele Cordova (chitarra classica e mandolino), Ermanno Romano (chitarra classica), Guido Della Gatta (chitarra elettrica), Teodoro Delfino (percussioni), Enrico Camasso (basso), Giuseppe Fusco (batteria), Federica Di Vaio (tastiera e cori), Peppe Fiscale (tromba), Alessandro Tedesco (trombone) e Nicola Rando (sax).

Veronica Maya & Millennium ensemble in “Le fiabe dei fratelli Grimm”

domenica 27 novembre, ore 18

Nella programmazione del Trianon Viviani, il direttore artistico Marisa Laurito ha pensato anche ad appuntamenti per il pubblico dei più piccoli e di tutta la famiglia per trascorrere in allegria un pomeriggio di festa.

Si comincia domenica 27 novembre, alle 18, con Veronica Maya & Millennium ensemble in “Le fiabe dei fratelli Grimm“.

La nota showgirl televisiva e cinque strumenti a fiato, capaci di riprodurre i versi degli animali, in modo divertente, faranno conoscere a grandi e piccoli spettatori gli strumenti musicali attraverso il racconto di due fiabe dei fratelli Grimm: I musicanti di Brema e Il principe ranocchio.

Il lavoro del compositore Giuseppe Bonafine e di Vincenzo Corraro per la riscrittura dei testi nasce, infatti, con l’intento didattico di far scoprire ai bambini un mondo di suoni e di parole, atto a stimolare l’interesse verso le forme d’arte della musica e della letteratura, intrattenendoli e divertendoli allo stesso tempo. L’organico strumentale scelto è il quintetto di fiati classico (flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto), con l’intervento, di tanto in tanto, di alcuni strumenti a percussione, per la produzione di effetti acustici particolari, come il verso del ranocchio con il güiro, la rottura di vetri con i piatti, o un grosso calcio con la grancassa.

La forma musicale preponderante è quella del commento sonoro, quasi cinematografico, del testo letterario e in ognuna delle fiabe è presente una canzoncina che unisce i musicisti e la voce narrante al pubblico in platea. Quest’ultima ha il ruolo fondamentale di rendere viva la storia, fornendo al giovane pubblico un’accattivante interpretazione.

Il Millennium ensemble è composto da Fabio Angelo Colajanni (flauto), Massimo Lamarra (oboe), Emanuele Geraci (clarinetto), Paolo De Gasperis (corno) e Gaetano Lo Bue (fagotto).

Lo spettacolo è contrappuntato dalla proiezione di video e illustrazioni animate realizzate da Giovanni Iannozzi.

La produzione è di Assoflute, con il patrocinio di Conadi, il Consiglio nazionale Diritti dell’infanzia e adolescenza che da sedici anni, promuove, in Italia e all’estero, il progetto Il Mondo delle Favole.

Biglietti e abbonamenti – I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica, dalle 10 alle 13:30. Telefono 081 0128663.

Continua intanto la campagna abbonamenti della ricca stagione del Trianon Viviani, che si compone di settanta titoli, tra spettacoli di teatro musicale, danza, concerti, sceneggiate, serate evento, spettacolo «per giovanissimi» e conferenze cantate. I varî tipi di abbonamento, con formule “à la carte”, consentono al sottoscrittore la comoda scelta del proprio “bouquet” personalizzato di spettacoli, a partire da 48 euro.

Informazioni sul sito istituzionale teatrotrianon.org.

Il Trianon Viviani si avvale del sostegno del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020) e il patrocinio di Rai Campania.


 

giovedì 24 novembre 2022

...ora è tempo di agire! I panifici non possono reggere mantenendo un prezzo socialmente equo...: l'arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia

 «L’uomo trae il pane dalla terra», evoca il salmo 104, a ricordare che il pane è lì, ma al contempo solo l’uomo sa “trarlo fuori”, sa chiamarlo alla vita. Non facciamo di chi fa il pane la metafora dell’ennesima sconfitta di una politica che guarda più alla speculazione che alla vita degli uomini, perché, come narra sempre il salmo, è il «pane che sostiene il cuore dell’uomo».

Quando la dignità delle persone è rovinata e abusata, così come accade nelle tante storie ascoltate e incrociate nel corso della mia vita, come quelle dei panificatori che ho incontrato questa mattina in una delegazione Unipan-Confcommercio, pensare a percorsi nuovi, uscire dalla freddezza di leggi e numeri e chiedersi cos’altro pensare, quali altre strade immaginare per ridare fiato a un settore profondamente in crisi ma fondamentale, emblematicamente segno di riconoscimento di ogni popolo e di ogni cultura, credo sia non solo una necessità ma un dovere.

Ho incrociato negli occhi di questi lavoratori una memoria grata per un mestiere antico, ma ho visto anche ben impresse sulla loro pelle le profonde ferite inferte da questa crisi che non è solo economica, ma sociale, umana, oserei dire familiare, per tutte le implicazioni psicologiche che ne conseguono.

L’analisi dei bilanci delle imprese del settore della panificazione relativamente al periodo pre-crisi evidenziava un impatto dei costi riconducibili alle materie prime energetiche molto basso sul fatturato complessivo aziendale. La situazione attuale disegna uno scenario che configura un balzo eclatante delle stesse voci di costo, mediamente quadruplicate. Se poi aggiungiamo anche l’aumento delle materie prime (zucchero, olio, farina, packaging…)il quadro che ne consegue rischia di produrre davvero effetti devastanti sul comparto.

Faccio appello a tutte le istituzioni perché si sentano chiamate a dare e a fare di più, a rendere migliori e più efficaci gli attuali strumenti legislativi perché in assenza di aiuti concreti alle imprese e/o di interventi lineari e strutturali finalizzati a limitare l’impatto negativo della crisi energetica, si rischia di perdere numerosissime imprese dell’intero settore della panificazione che potrebbero chiudere senza essere sostituite da nuove aziende, con una perdita di centinaia di posti di lavoro. Alcune attività hanno già iniziato a ridurre il personale e hanno diminuito la produzione giornaliera proprio per evitare un appesantimento del bilancio aziendale, consapevoli delle evidenti difficoltà.

Le misure fin qui varate, credito d’imposta e prestiti garantiti alle imprese, se da un lato colgono l’esigenza del “qui ed ora”, non tengono conto che, comunque, si stanno caricando le imprese di nuovi debiti a cui non potranno far fronte nei prossimi mesi.  Ancora una volta è chiaro che prevenire prima ancora che tendere la mano a chi fa fatica, è cercare di capire da dove nascono le difficoltà e quindi impegnarci per eliminarne le cause. Prevenzione è continuare a ribadire che l’usura o l’acquisizione di aziende come prestanome sono solo la conseguenza di un apparato malato e che il problema su cui tutti siamo chiamati a lavorare e trasformare è proprio questo sistema che scarta ed esclude. Non possiamo, non dobbiamo permetterlo! Come Chiesa faremo la nostra parte, non ci tireremo indietro, non faremo mancare la nostra presenza, il nostro accompagnamento, la nostra voce.

Tuttavia ora è tempo di agire! I panifici non possono reggere mantenendo un prezzo socialmente equo e questa emergenza “imprenditoriale” rischia, più di ogni altra, di diventare un’emergenza sociale: il pane non è e non può essere un prodotto da “borsa”! 
Napoli, 23 novembre 2022
don Mimmo Battaglia
Arcivescovo Metropolita di Napoli