Vetrina Vesuvio

martedì 26 maggio 2020

Ferdinando e Carolina - Lina Wertmüller.

Ferdinando e Carolina - Film (1999) - MYmovies.it
Ferdinando e Carolina è un film del 1999 diretto da Lina Wertmüller.
Ferdinando E Carolina - Film (1999) - Foto Scena | iVID.it ...
Sul finir della sua vita l'anziano Ferdinando di Borbone rievoca morente le follie giovanili, e il suo iniziale odio e poi amore per Maria Carolina d'Asburgo-Lorena. Fin da piccolo il vivace Ferdinando si dedica agli scherzi e ai divertimenti, senza occuparsi minimamente degli affari politici. A otto anni suo padre, Carlo di Borbone, diventa re di Spagna e gli lascia il trono di Napoli.
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Tuttavia neanche adesso il giovane, divenuto re di Napoli, sembra interessato alla gestione dello Stato: seppur affiancato dai validi (invero molto conservatori) San Severo, Tanucci e Galiani, egli passa le giornate tra battute di caccia con i suoi "guappi" e incontri galanti con la sua amante, la principessa di Medina, che egli intende sposare.
Tuttavia il padre ha già combinato il matrimonio del rampollo con una figlia dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria: Ferdinando diventa fidanzato di Maria Giuseppa e poi di Maria Giovanna, ma entrambe muoiono di vaiolo e egli comincia a odiare e temere allo stesso tempo la famiglia degli Asburgo-Lorena, che egli accusa di essere "fracica", cioè di salute molto cagionevole.
Alla fine viene concordato il suo matrimonio con Maria Carolina, celebrato quando i due erano poco più che bambini (17 anni lui, 16 lei). A dispetto di quel che egli stesso aveva pensato, Ferdinando rimane folgorato dalla bellezza della consorte e per un po' di tempo la coppia vive felice. Tuttavia la regina, una volta divenuta più esperta della vita di palazzo, comincia a essere più severa nei confronti del marito (lo costringe a studiare) e dei suoi consiglieri, che contro la sua volontà fanno arrestare i membri di una loggia massonica formata da amici della nobildonna austriaca.
La famiglia reale genera due figlie, ma il maschio sembra non voler arrivare. Temendo che Ferdinando sia in balia della moglie, l'abate Galiani, in combutta con due avventurieri francesi e con il benestare del re Carlo, organizza una messinscena: chiede all'ex cameriera Sara Goudar di sedurre il re in modo da allontanarlo dalla moglie. La prosperosa donna riesce nell'intento e, venutolo a sapere, anche Maria Carolina tradisce il consorte. Alla fine però i due si riappacificano e finalmente danno al mondo l'erede maschio.
Nicole Grimaudo: Principessa di Medina
Adriano Pantaleo: Ferdinando di Borbone bambino
Lola Pagnani: Sara Goudar
Moira Grassi: Contessa di San Marco
Lucilla Vacondìo: Lady Stratfordshire
Mario Scaccia: Ferdinando di Borbone anziano
Maria Zulima Job: Maria Carolina d'Asburgo bambina
Pelos La Capria: Don Raffaele
Isa Danieli: Fravulella, la governante

martedì 12 maggio 2020

Bella 'mbriana Pino Daniele


Bella 'mbriana è il quinto album in studio del cantautore italiano Pino Daniele, pubblicato nel 1982 dalla EMI Italiana.
Titolo: Mo basta 
Album: Bella 'mbriana
Anno: 1982
Musiche, testi e arrangiamenti: Pino Daniele
Voce, chitarra elettrica e acustica: Pino Daniele
Credits
Joe Amoruso - tastiere
Alphonso Johnson - basso
Tullio De Piscopo - batteria, percussioni
Rosario Jermano - percussioni
Mo basta
Pecchè sto' sulo e sulo nun voglio stà
Mo basta pè carità
Mo basta
Pecchè sto' astritto e astritto nun se pò ghì
L'album prende nome dalla bella 'mbriana, spirito casalingo facente parte dell'immaginario popolare napoletano; ciò testimonia l'avvicinamento del cantante ad un tipo di musica più tradizionale, in un certo senso etnico in anticipo sulla world music che verrà consacrata pochi anni dopo l'uscita di questo disco.
Nuje ca cercammo Dio
Stammo pè sempe annure
Nuje ca cercammo 'o bbene
Nun simmo maje sicuri
Parlare di Pino Daniele per me è un'impresa ardua, quasi imbarazzante, e lo è ancora di più quando si tratta l'argomento "Bella 'Mbriana". L'album, registrato dalla EMI nel lontano 1982, è una finestra aperta sull'animo di un musicista partenopeo che ha ormai raggiunto il suo apice tecnico-compositivo, e vuole cantare in maniera più elegante e disinteressata possibile della malinconia napoletana. E' difficile quindi decontestualizzare quest'album e parlarne da una posizione il più possibile neutro: è il fine ultimo dell'opera che induce a ricordare con malinconica nostalgia l'atmosfera dei difficili albori degli anni '80 in quel di Napoli, percossa e tormentata dal manto nero della corruzione, dell'omertà e dell'impotenza del popolo che vede nel racconto, nel canto e nella filosofia la propria valvola di sfogo (sono gli anni della violenta rivalsa del neapolitan power, dei film di de Crescenzo e Troisi). Si diffonde una sorta di saggezza popolare che sfocia in una coesione e in un senso di appartenenza ad una causa comune, che vede protagonisti il popolo minuto come gli intellettuali.
Il titolo dell'album è emblematico: "Bella 'Mbriana" è lo spirito casalingo protagonista dell'antica leggenda napoletana. E' un racconto della vita quotidiana di questa città, vista però dall'interno, dallo sguardo disincantato di un popolano come un altro. Pino getta macchie vivide di colore che come un quadro espressionista, si conformano nel delineare la fisionomia più sincera e pura della città. https://www.debaser.it/pino-daniele/bella-mbriana/recensione