La mostra "L'Africa & Napoli" è stata concepita per riflettere sui temi del "Cultural Heritage in the 21st Century" dell'Unesco (Napoli, novembre 2023), riportando Napoli al centro di processi di integrazione culturale e sociale.
È il Maschio Angioino ad accogliere "L'Africa & Napoli - Identità, memorie e contemporaneità", esposizione internazionale ideata e prodotta da Andrea Aragosa per Black Art e curata da Alessandro Romanini.
Allestita negli spazi delle Antisale dei Baroni di Castel Nuovo, con una colonna sonora ad hoc composta da Enzo Avitabile, questa collettiva raccoglie 186 opere di artisti africani e italiani, provenienti da gallerie, musei e collezioni private.
"La città di Napoli già nel 1934 ospitò la Triennale d'Oltremare al Maschio Angioino, inaugurando poi nel 1940 la Triennale delle Terre d'Oltremare alla Mostra d'Oltremare, dimostrando di saper anticipare fermenti e avanguardie. Questa mostra è una occasione di riflessione, inoltre, non solo sull'arte africana connessa a quella occidentale ma anche esercizio di memoria sul ruolo che Napoli ha avuto e continua ad avere nel dibattito contemporaneo, non solo rivolto agli amanti dell'arte ma vocato ad un turismo diversificato, che la città è capace di accogliere e interessare.
La storia dei diecimila bambini arrivati a Napoli nel ‘39 per raccontare l’Africa alla Mostra d’Oltremare, e poi rimasti qui nella nostra terra da ‘cittadini’, rappresenta la nostra memoria identitaria, che sarà al centro di un documentario che realizzeremo grazie ad un lavoro di indagine e ricerca negli archivi del Comune, e non solo, ma anche grazie alle testimonianze di chi ancora è tra noi", ha dichiarato il sindaco Gaetano Manfredi.
Uno accanto all'altro, in dialogo tra loro, sono esposti i lavori, le sculture, i dipinti, le fotografie e le opere su tela di Amebédé Mouleo, Alika Cooper, Atrayoux, Assunta Saulle, Camille Tété Azankpo, Cyprien Tokoudagba, Delio Jasse, Dominique Zinkpè, Gonçalo Mabunda, John H. White, Jon Jones, José Nicolas, Ernest Pignon-Ernest, Laetitia Ky, Malick Sidibé, Mario Ciaramella,Mathelda Balatresi, Matteo Basilè, Michelle Okpare, Sebastião Salgado, Sokey Edorh, Yves Apollinaire Pédé, Pierre Segoh e Yeanzi.
Questa mostra collettiva mette a confronto artisti contemporanei di diversa estrazione e induce i visitatori a riflettere sulle civiltà africane precoloniali, attraverso opere d'arte e oggetti simbolici. Andando oltre ogni rappresentazione stereotipata dell'Africa.
In passato, infatti, la legittimazione culturale del colonialismo ha indotto gli studiosi europei a considerare "primitive" le manifestazioni artistiche africane, di fatto non aprendo mai ad un possibile rapporto di scambi fecondi. Il cambiamento d'approccio e prospettiva arrivò con i movimenti artistici del primo Novecento, le cosiddette "avanguardie storiche", con cui si avviò un dialogo straordinario tra la cultura artistica dell'Occidente e la cultura visiva africana, alla quale fu riconosciuta l'originalità arcaica delle forme, oltre ad un valore simbolico e spirituale.
"L'Africa & Napoli - Identità, memorie e contemporaneità" si può visitare gratuitamente dal lunedì al sabato, fino al 7 gennaio 2024, con lo stesso biglietto di ingresso al Castello.
Venerdì 5 gennaio 2024 sarà consentito l'ingresso straordinario gratuito al Castello solo per visitare la mostra.
Tra gli artisti in mostra:
Amebédé Mouleo, Alika Cooper, Atrayoux, Assunta Saulle, Camille Tété Azankpo, Cyprien Tokoudagba, Delio Jasse, Dominique Zinkpè, Gonçalo Mabunda, John H. White, Jon Jones, José Nicolas, Ernest Pignon-Ernest, Laetitia Ky, Malick Sidibé, Mario Ciaramella, Mathelda Balatresi, Matteo Basilè, Michelle Okpare, Sebastião Salgado, Sokey Edorh, Yves Apollinaire Pédé, Pierre Segoh e Yeanzi.
Si ringraziano tutti i collezionisti privati che hanno scelto di mantenere l’anonimato.