Vetrina Vesuvio

giovedì 26 marzo 2020

Il figlio di Pulcinella - Eduardo de Filippo

"Racconto moderno da un favola antica", così recita il sottotitolo di questa commedia, scritta da Eduardo negli anni tra il 1955 e il 1959. Protagonista è Pulcinella, la maschera che identifica il popolo napoletano tradizionalmente sfruttato dai potenti, disprezzato e asservito.
Il figlio di Pulcinella è una commedia scritta da Eduardo de Filippo nel 1957, inserita dall'autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari. Pubblicata per la prima volta nel numero 170 di giugno 1960 della rivista teatrale "Sipario".
La divisione in tre atti è però solo della versione pubblicata: la prima, avvenuta al Teatro Quirino di Roma il 20 ottobre 1962, vide la commedia strutturata in due tempi e diciotto quadri.
Venne rimessa in scena nel 1968, con la regia di Gennaro Magliulo, dalla Compagnia del Teatro San Ferdinando e Luca De Filippo, sotto lo pseudonimo di Luca Della Porta, interpretò John. Nel 1998 fu ripresa da Geppy Gleijeses in coproduzione con lo Stabile di Palermo.
Personaggi
Alfredo, autista
Vincenzo, cameriere
Salvatore, amico di Vincenzo
Andrea Cornicione, oste
Renato Fuso, pittore
Nicola Sapore, affarista
Pulcinella, servo
Catarinella, lucertola
Barone Arrigo Carolis De Pecorellis Vofà Vofà
Cecilia, sua moglie
Mimmina, loro figlia
Annetta, cameriera
Nella commedia Pulcinella è ormai arrivato alla fine dei suoi giorni, stanco e abbandonato. L'unica a fargli compagnia è la lucertola Catarinella, che ai suoi occhi assume le sembianze di una ragazza. Vive in una capanna sulla terrazza della casa del suo padrone, il barone Vofà-Vofà. Una lunga didascalia descrive il suo apparire in scena:
«[...] il pavido servo inservibile, sguscia dal suo rifugio come una lumaca. E così, carponi come si trova, mezzo fuori e mezzo dentro, reclina il capo prima verso destra, fissando il pubblico, con uno sguardo ambiguo e sornione, poi verso sinistra per osservare, con accorato senso di nostalgia, il panorama di Napoli. Le sembianze dell'illustre "Acerretano" oltre ad essere mutate dall'ultima volta che il suo nome figurò sui cartelloni del San Carlino, [...] presentano altresì certi segni caratteristici insoliti che suscitano in chi li osservi da critico e da cultore delle tradizioni, un vivo senso di sgomento e commozione insieme. [...]».
Appare invecchiato, con i capelli lunghi e canuti che fuoriescono dal tradizionale e malconcio "pan di zucchero", la casacca ridotta ad un cencio. Il suo padrone ha intenzione di presentarsi alle elezioni e, per guadagnarsi il consenso popolare pensa di ricorrere al suo vecchio servo, ben sapendo che con poche lusinghe può sfruttarlo per i suoi scopi. Allo stesso modo però anche altri cercheranno di blandire Pulcinella ed il popolo che lui rappresenta. La maschera è disposta a farsi strumentalizzare ed a vendersi al migliore offerente firmando le tessere di tutti i partiti, pur di riuscire a sopravvivere.
Copertina del libro Il figlio di Pulcinella di Eduardo De Filippo
Il figlio di Pulcinella
1979
Collezione di teatro
pp. 121
ISBN 9788806138622

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