Dopo l’apertura il 16 marzo della mostra Tolkien. Uomo Autore Professore, promossa dal Ministero della Cultura e allestita nel nuovo spazio espositivo delle Sale Belvedere, il Palazzo Reale di Napoli ha in programma una ricca serie inaugurazioni nei prossimi due mesi.
“Gli interventi di restauro e riuso di spazi, andando dai sottotetti alle sale di rappresentanza e fino agli ambienti al piano terra, sono stati ripensati per incrementare accoglienza e fruizione del sistema museale – ha dichiarato Almerinda Padricelli, architetto responsabile di tutti i lavori del Palazzo – e aggiungono oggi tasselli significativi ad una pianificazione strategica che intende non solo recuperare ma anche raccontare le stratificazioni del Palazzo”.
Una vera e propria primavera per il Palazzo Reale di Napoli che intende superare il record dei 400mila visitatori raggiunto lo scorso anno.
“Un’evidente rinascita del Palazzo Reale - ha dichiarato il direttore Mario Epifani - che offre ai visitatori un’offerta sempre più ampia e articolata. Siamo lieti di presentare i lavori conclusi e pronti a lavorare per il futuro. Nei prossimi mesi, infatti, sono previsti anche l’apertura del bookshop e l’avvio dei lavori di restauro del Giardino Romantico”.
Questo il calendario delle prossime aperture:
- 28 marzo 2024:
inaugurazione del restauro della Fontana della Fortuna nel Cortile d’Onore
Sono state restaurate in meno di tre mesi la Fontana e la statua della Fortuna nel Cortile d’Onore del Palazzo Reale di Napoli, che saranno presentate al pubblico il 28 marzo prossimo.
Per la giornata inaugurale è stato organizzato un convegno tecnico con la partecipazione del direttore dei lavori Barbara Balbi, funzionaria restauratrice della Soprintendenza di Napoli, che illustrerà l’intervento.
La Fontana della Fortuna, con la statua che le dà il nome, realizzata nell’ambito dei lavori diretti dall’architetto Gaetano Genovese alla metà dell’Ottocento, è posta in una grande nicchia al centro del lato orientale del Cortile d’Onore, in asse con l’ingresso principale da piazza del Plebiscito.
- Aprile 2024:
inaugurazione del restauro delle coperture del Palazzo e del torrino del Belvedere
Si sono conclusi i lavori di recupero dei tetti e sottotetti del complesso monumentale e gli interventi di restauro del Belvedere di Palazzo Reale, iniziati a novembre del 2022 grazie a un finanziamento di 6 milioni e diretti dall’architetto Almerinda Padricelli. Viene così restituito alla città e ai turisti un percorso di visita inedito e uno spazio elegante ed esclusivo da cui ammirare uno straordinario panorama sul Golfo di Napoli e sulla città, con una prospettiva a 360 gradi.
Il torrino domina la parte meridionale dell’edificio ad un’altezza di circa 70 metri su via Acton ed è ampio circa 150 mq. Si affaccia verso il golfo di Napoli con tre ampie vetrate che si aprono su un balcone e fu realizzato in stile neoclassico nell’ambito dei lavori commissionati dopo il 1837 da Ferdinando II di Borbone all’architetto Gaetano Genovese, che nel corso di vent’anni ristrutturò l’intero Palazzo.
L’itinerario, che comprende il passaggio nei sottotetti riqualificati del Palazzo, sarà inserito nel programma delle visite guidate straordinarie. Giorni, orari e costo del biglietto indicati sul sito palazzorealedinapoli.org
Inaugurazione del restauro Prima Anticamera dell’Appartamento di Etichetta
Uno dei restauri più importanti e ambiziosi della direzione di Mario Epifani è senza dubbio quello della Prima Anticamera, che sarà riaperta al pubblico nel mese di aprile.
Nel percorso di visita dell’Appartamento di Etichetta, dopo il Teatro di Corte, si accede alla prima delle tre anticamere che precedono la Sala del Trono, dove veniva accolto il seguito delle delegazioni diplomatiche in visita al re. Il dipinto di Francesco De Mura sulla volta, rara testimonianza della decorazione settecentesca del Palazzo, raffigura Il Genio Reale e le Virtù di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia, una delle poche testimonianze della decorazione settecentesca. L’allestimento e gli arredi risalgono al periodo del Regno d’Italia, dopo il 1861.
Nell’ambito del progetto di rilancio del Palazzo Reale di Napoli con finanziamenti del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” è stato possibile restaurare in meno di un anno non soltanto le superfici decorate della sala ma anche i due grandi lampadari, le appliques, gli arredi lignei e il primo dei due arazzi francesi della manifattura dei Gobelins. La tappezzeria in seta e i tendaggi sono stati realizzati ex novo, riproponendo il disegno dei parati ottocenteschi, dispersi già nel 1936. Infine è stato posato un nuovo lambris di marmo che richiama quello esistente fino alla Seconda guerra mondiale.
- Maggio 2024:
inaugurazione del Museo della Fabbrica di Palazzo Reale nel Cortile d’Onore
Accanto agli spazi di accoglienza per il pubblico al pianterreno del Palazzo sarà allestito il Museo della Fabbrica di Palazzo Reale, uno spazio espositivo concepito come percorso introduttivo alla visita dell’Appartamento di Etichetta: le opere esposte in questo percorso, infatti, non rientrano nell’allestimento storico ma documentano – anche con il supporto di apparati multimediali e degli straordinari modellini ottocenteschi, restaurati per l’occasione – la storia dell’edificio, le sue trasformazioni, i personaggi che lo costruirono e che lo abitarono, nonché il suo rapporto con la città e con le altre residenze borboniche
Contemporaneamente e fino al mese di settembre sarà visitabile negli spazi della Galleria del Genovese una mostra temporanea, a cura di Mario Epifani, che raccoglie varie testimonianze (dipinti, sculture, disegni, stampe) delle trasformazioni del Palazzo attraverso quattro secoli di storia.
L’esposizione riunisce, in dialogo con le collezioni del palazzo, opere provenienti da diversi musei e collezioni pubbliche e private, italiane e straniere che costituiscono dei documenti visivi rappresentativi di spazi esterni e interni del complesso spesso non più esistenti. Gli oggetti selezionati, infatti, illustrano la lunga storia di Palazzo Reale, da simbolo del potere fin dal secentesco viceregno spagnolo alla sua musealizzazione nel Novecento.
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