Vetrina Vesuvio

martedì 20 maggio 2025

“Roberto Murolo. Qui fu Napoli” di Giovanni Paonessa presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino

Presentato in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino, “Roberto Murolo. Qui fu Napoli” di Giovanni Paonessa, con la prefazione di Maurizio de Giovanni e i contributi di Renzo Arbore e Enzo Gragnaniello, già si prefigura come una bellissima scoperta di uno dei più grandi chansonier partenopei.

Il volume, edito da Armando De Nigris e fortemente voluto da MU – Casa Museo Murolo, contiene supporti digitali, con immagini e musiche inedite.

Roberto Murolo è sempre stato una figura centrale nella cultura napoletana e un punto di riferimento per tanti cantautori e artisti. Lo testimonia il fatto che la Casa Museo, a lui dedicata e aperta di recente, ha già visto passare tantissimi visitatori appassionati del maestro e della canzone napoletana. Tra questi, compaiono anche i nomi di giovani artisti che si stanno imponendo nel mondo della musica, come Tropico e La Niña.

Un luogo in cui è ancora viva la presenza di Murolo attraverso le sue fotografie, le chitarre e i dischi a settantotto giri custoditi dalla Fondazione.

Figlio d’arte, sin da bambino si nutre con le poesie e le canzoni che, nel salotto di casa, suo padre Ernesto componeva con grandi autori come Libero Bovio, Salvatore Di Giacomo e Raffaele Viviani. Dopo aver girato da giovane l’Europa con il suo gruppo jazz, ritorna a Napoli nel 1946, prende in mano la chitarra e inizia a cantare a modo suo il repertorio classico napoletano. Riprendendo le sue parole riportate nella quarta di copertina del libro «Quasi tutto è avvenuto tra le mura dell’appartamento di via Cimarosa al Vomero dal quale, forse, non me ne sono mai andato del tutto».

Come racconta lo stesso autore «Roberto Murolo - Qui fu Napoli racconta i frenetici giorni che precedono l'inaugurazione della Casa Museo. Tra i più attivi... il diretto interessato, che si materializza soprattutto quando un indaffarato Mario Coppeto, presidente della Fondazione, resta da solo. Dialoghi, citazioni da libri e quotidiani dell'epoca e testi delle canzoni introducono in maniera inattesa alla biografia del Maestro. Tra le testimonianze, un contributo di Renzo Arbore, un regalo di Enzo Gragnaniello, un frammento di un'intervista inedita a Nando Coppeto. E, motivo di particolare orgoglio, la prefazione di Maurizio de Giovanni che entra con il suo stile inconfondibile, nelle atmosfere di quegli anni e nelle trame del racconto».

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