Vetrina Vesuvio

domenica 25 settembre 2022

#AnniOTTANTA │ Ferryboat - Pino Daniele

 
Ferryboat è il settimo album in studio del cantautore italiano Pino Daniele, pubblicato nel novembre 1985 dalla EMI Italiana. 

Commento di Pino Daniele sull'album: "Finalmente il primo disco registrato e mixato nel mio studio a Formia. Sono molto legato al pezzo Quaccosa e ricordo che il mio amico Paolo Raffone, portò gli amici del conservatorio di Napoli per suonarlo in diretta ... ed ero fiero che il mio studio suonasse così bene! Cantai quel pezzo stravaccato su una poltrona all'entrata dello studio... perché ero distrutto! Doveva essere una voce guida (un demo) ma era piena di emozioni che lasciai tutto così"

  • Quaccosa
    • Cello – Antonio Avitabile, Elio Lupi
    • Contrabass – Rino Zurzolo
    • Flute – Marco Zurzolo, Valentina Crimaldi
    • Oboe – Francesco Parisi
    • Orchestra, Directed By – Paolo Raffone
    • Viola – Gerardo Morrone, Vincenzo Di Ruggiero
    • Violin [First] – Giuseppe Scarpato, Pasquale Cannavacciuolo
    • Violin [Second] – Alberto Vitolo, Alessandro Tumolillo
    Ca nun po' accumincià
    E nuje ca capa dint'e scelle
    E 'a vocca chiena 'e guerra
    Lasciammo areto 'e spalle

    Collaborarono Rino Zurzolo, Juan Pablo Torres, Steve Gadd, Larry Nocella, Richard Tee e Paolo Raffone.

    Pino Daniele rinasce sul Ferry Boat - archiviolastampa.it - E' vita nuova' per Pino Daniele. Quello che esce in questi giorni, 'Ferry Boat', è il primo disco dopo 11 divorzio, anche un poco traumatico, da Willy David, suo impresario e manager per tanti anni. Mentre Willy continua ad occuparsi di Toni Esposito e Tullio De Piscopo, fra atmosfere esotiche e pittoreschi cantori africani. Pino Daniele si è messo in proprio, ed ha realizzato con la sua etichetta «Sciò» un lavoro internazionale di gran-' de spessore: come sempre, dichiarando di tenere 1 piedi ben piantati dentro Napoli, che è la culla della sua musica e la sua ragione di esser artista; ma, da buon manager di se stesso, ha pure incominciato a tener d'occhio le sonorità del nuovi giovani, con un paio di pezzi elettronici (fra i quali quello che dà il titolo all'album) che inizialmente destano un certo sconcerto. La concezione della musica come emozione lo ha spinto, in questa nuova fase di lavoro, a cercare rapporti sempre più dilatati e internazionali, in una catena di Sant'Antonio che pesca nel giro dei' «sesslon men» più richiesti e si alimenta di vecchie amicizie e relazioni sconosciute agli altri artisti italiani, nate certo per «voglia 'e sima», ma anche per l'esigenza di dilatare i confini del mercato: • Cerco — dice Daniele — di rispettare i canoni della musica italianizzata, ma rivolta all'estero. La mia esigenza, adesso, è di far conoscere l'I¬ talia che non-è solo pizza e Sanremo'. Lo dicono in tanti, ma lui lo fa. •Ferry Boat; uno del dischi migliori della sua produzione, ha brani straordinari per voce e feeling di tradizione napoletana (Sarà), e blues e funky, in un cocktail che contagia anche il linguaggio. La «solita» formula, ma al meglio. 

  • Formazione
    • Pino Daniele – voce, chitarra
    • Ernesto Vitolo – tastiera
    • Richard Tee – pianoforte, tastiera
    • Rino Zurzolo – basso, contrabbasso
    • Steve Gadd – batteria
    • Karl Potter – conga
    • Mino Cinelu – percussioni
    • Paolo Raffone – direttore d'orchestra
    • Pasquale Cannavacciuolo, Giuseppe Scarpato – primi violini
    • Alessandro Tumolillo, Alberto Vitolo – secondi violini
    • Vincenzo Di Ruggiero, Gerardo Morrone – viole
    • Antonio Avitabile, Elio Lupi – violoncelli
    • Adalberto Lara – tromba
    • Juan Pablo Torres – trombone
    • Larry Nocella, Gato Barbieri – sassofoni
    • Marco Zurzolo – sassofono solista (in Dance of Baia), flauto
    • Francesco Parisi – oboe
    • Valentina Crimaldi – flauto

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