Inaugurato alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi lo Spazio Culturale Obù che la Fondazione Terzoluogo ha realizzato nel complesso cinquecentesco dell’ex convento delle suore di Sant’Anna a Capuana. Obiettivo di Terzoluogo è creare uno spazio culturale e aggregativo per tutte le età, in un quartiere, quello del Borgo di Sant’Antonio Abate, di forte povertà educativa e diseguaglianza sociale, mettendo a disposizione della comunità e di tutta la città l’antico edificio di circa 4mila metri quadri, con un chiostro di 500 metri quadri e spazi interni, terrazze ed un’ampia corte. Grazie ad un impegnativo progetto di restauro, l’edificio ospiterà laboratori ed attività culturali che verranno realizzati in piena collaborazione con istituzioni, associazioni e realtà del territorio.

Il nome dello Spazio Culturale si rifà a ‘O Buvero, l’espressione dialettale con cui è noto il Borgo di Sant’Antonio Abate la cui particolarità è aver mantenuto quasi intatta la propria struttura dal ‘400 ad oggi. Con questo progetto, la Fondazione Terzoluogo, in sinergia con il Comune, vuole attivare un processo di rigenerazione urbana, in cui la cultura diventa la leva principale per la trasformazione.
Il progetto Obù nasce nel 2023 con l’acquisizione da parte di Fondazione Terzoluogo dal Comune – tramite asta pubblica, nell’ambito del “Piano di valorizzazione e delle alienazioni immobiliari” – dell’ex Convento di Sant’Anna a Capuana. Il progetto di riqualificazione si articola in più fasi di lavorazione per rendere man mano fruibili le aree fino a restituire, entro il 2027, tutto il suggestivo complesso al suo quartiere e all’intera città di Napoli.
Nel marzo 2024 la firma del protocollo d’intesa tra la Fondazione Terzoluogo e il Comune ha formalizzato la collaborazione per l’attivazione di servizi culturali, educativi e sociali. Prima tappa è l’apertura dei primi 800 metri quadri al piano terra del complesso. Lo Spazio Culturale Obù ospiterà attività culturali e laboratori sperimentali, di gioco e tempo libero per tutte le fasce di età, con un’attenzione particolare alla prima infanzia. L’iniziativa è realizzata con Aps Amici di Peter Pan, IF Imparare a Fare, Cnos-Fap Napoli, Itis “Alessandro Volta”, Istituto comprensivo “Bovio- Colletta”, Parrocchia Sant’Anna a Capuana e Comune di Napoli ed è co-finanziata da Fondazione con i Bambini e Fondazione Edison Orizzonte Sociale, coinvolgendo un partner strategico come “Bambini Bicocca di Milano”. Già attive, inoltre, collaborazioni con Università Federico II e Suor Orsola Benincasa e le partnership con il Comicon, Salone Internazionale del Fumetto, ed il Meet, associazione che si occupa di cinema educativo.
“Il maestoso complesso di Sant’Anna a Capuana viene restituito al Buvero e alla città tutta grazie a un’operazione che esprime perfettamente il senso più alto della rigenerazione urbana, volta al recupero degli spazi e a favorire il miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità per la popolazione che abita quei luoghi”, ha sottolineato il sindaco Manfredi. Ed ha proseguito: “È un progetto ambizioso che nasce dalla firma di un protocollo che vede impegnata l’Amministrazione comunale e Fondazione Terzoluogo nella realizzazione di una programmazione che riporti il Borgo Sant’Antonio Abate al centro di un fermento culturale e sociale, per contrastare il degrado urbano, la marginalizzazione economica e l’abbandono del patrimonio culturale”.
“L’ambito nel quale si colloca questa operazione ci accomuna alle sfide che oggi le grandi città europee si trovano ad affrontare e che vedono nel lavoro sinergico tra enti pubblici e Terzo Settore una formula valida per rispondere appieno alle istanze della collettività. Ed è proprio questa – ha concluso il sindaco – la finalità che va perseguita per creare nuove opportunità di ascolto e confronto con la cittadinanza, generare occasioni di contatto e scambio, indirizzando la programmazione delle attività al benessere dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie”.
“Lo spazio Obù, dove operano figure appositamente formate sul piano pedagogico, rappresenta una risorsa preziosa per le bambine e i bambini del territorio e per le loro famiglie e può essere efficacemente utilizzato anche dalle scuole per attività extracurricolari. Ringrazio Terzoluogo – ha detto l’assessora all’Istruzione e alle Famiglie, Maura Striano – per aver voluto investire in questa parte della nostra città con una forte visione educativa e di promozione sociale”.
“L’inaugurazione del centro Obù – ha affermato l’assessore alle Politiche sociali, Luca Fella Trapanese – mi riempie di orgoglio, non solo perché nasce nella Quarta Municipalità, un territorio in cui questa Amministrazione vuole essere fortemente presente, ma anche perché rappresenta un momento fondamentale. È il frutto delle azioni che stiamo mettendo in campo in collaborazione con enti privati e il terzo settore in cui l’Assessorato alle Politiche Sociali ha svolto un ruolo importante. All’interno di questo centro nasceranno servizi di welfare dedicati ai minori e alle famiglie, come attività educative territoriali e poli per le famiglie, che stiamo già progettando e costruendo insieme agli enti che poi li gestiranno. Questa è la strada giusta da intraprendere: costruire relazioni solide e significative per migliorare la qualità dei servizi della nostra città”.
“Obù sarà a disposizione della comunità e di tutta la città, attraverso un processo virtuoso di rigenerazione, attivato dalle molteplici attività culturali ed educative proposte, insieme alle tante collaborazioni e partnership”, ha spiegato Maria Sebregondi, vicepresidente di Fondazione Terzoluogo.
“Il nostro approccio – ha aggiunto il direttore generale della Fondazione, Massimiliano Massimelli – si basa sull’ascolto valorizzante dei bisogni e delle risorse del territorio, cercando di instaurare un dialogo costante, coinvolgendo gli abitanti, le persone e le associazioni e le istituzioni in una processo continuo di co-progettazione dello spazio e delle sue attività”.
“Quello di oggi è un momento importante dell’opera di potenziamento sociale, educativo, culturale e civico del Borgo di Sant’Antonio e della città – ha commentato Marco Rossi Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini –. Qui, come in quasi 700 cantieri educativi in altrettanti luoghi di povertà multi dimensionale d’Italia, Con i Bambini è al lavoro per consolidare modelli di sviluppo educativo integrato attuati da comunità educanti che costruiscono una pluralità di azioni in modo concorde. È un metodo che fa lavorare bene e che anche nel Buvero trarrà forza dal Patto Educativo per Napoli che vede il Comune operare insieme a Fondazioni, Terzo Settore, Chiesa, sistema delle scuole”.
“Con il recupero del complesso di Sant’Anna a Capuana – ha evidenziato Francesco Felice Buonfantino, presidente di Gnosis Progetti che sta curando il restauro del complesso – si restituisce alla città parte di un importante monumento ma soprattutto la collettività si riappropria di uno spazio che per decenni era stato dimenticato. Il refettorio del complesso monumentale e parte del chiostro torneranno ad essere un luogo vivo. Tra pochi mesi l’intero edificio, completamente restaurato, tornerà a nuova vita”.
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