L'ascensore di Monte Echia costituisce uno straordinario strumento turistico, collegando un’area del lungomare caratterizzata da alberghi, ristoranti e, in generale, di grande frequentazione, con un belvedere praticamente sconosciuto che invece, specie per i lavori effettuati, offre un panorama straordinario da Capodimonte al Vesuvio, da Sorrento a Capri, da Castel dell'Ovo a Posillipo. Il sito ha un valore storico eccezionale essendo il luogo di fondazione della Città e sono ben visibili i ruderi della Villa di Licinio Lucullo.
Le opere, per un ammontare complessivo di circa 3 milioni di euro, hanno visto la sistemazione e la riqualificazione del belvedere di Monte Echia, accogliendo le istanze dei cittadini che richiedevano un minore impatto visivo dei manufatti, raggiunto con l’approfondimento del piano di sbarco degli ascensori e della scala in acciaio che sono spettacolari. La coppia di ascensori può trasportare fino a 34 persone contemporaneamente ed è dotata dei più moderni sistemi di sicurezza.
Il nuovo belvedere e la riqualificazione del belvedere del sito esistente sono il primo passo di una riqualificazione più generale, che vede l'interesse anche dell'Archivio di Stato, sezione militare (Palazzo Carafa, anche set dei "Bastardi di Pizzofalcone"). È volontà dell'Amministrazione comunale incentivare anche la riqualificazione di Villa Ebe di Lamont Young e, a seguire, le rampe di accesso dal Chiatamone nonché rendere panoramico il percorso di arrivo da Via Egiziaca.
Il sito del belvedere è molto difficile da controllare e pertanto è stato affidato ad ANM, che si farà carico degli oneri della gestione e della guardiania h24, consentendo di tenere il sito libero da cancellate.
L'ascensore sarà aperto al pubblico domani, martedì 9 aprile.
L'orario di apertura sarà tutti i giorni dalle 7.00 alle 22.30. “Oggi è una bella giornata –ha affermato il sindaco Gaetano Manfredi durante la visita all’impianto e al belvedere– perché in primo luogo completiamo un’opera i cui lavori erano partiti circa 18 anni fa e poi perché colleghiamo alla città uno dei luoghi più simbolici di Napoli, che è Monte Echia, il luogo della fondazione. Lo facciamo adesso che ci avviciniamo ai 2.500 anni dalla fondazione della città. Questo è un luogo che restituiamo in primis ai napoletani, che forse non hanno neanche mai visto questo spazio, e poi ai tantissimi turisti che dal lungomare potranno salire in pochissimo tempo e ammirare uno dei più bei panorami della nostra città. Quest’opera fa parte del progetto di recupero di Monte di Dio che sarà anche completato dall’apertura della stazione della linea 6 prima dell’estate”.
“Con l’entrata in funzione dell’ascensore si potrà rapidamente raggiungere il belvedere del Monte Echia e vedere l’alba verso il Vesuvio mentre la sera si potrà vedere il tramonto verso Posillipo –ha sottolineato l’assessore alle Infrastrutture e alla mobilità Edoardo Cosenza – Grazie all’impegno del sindaco Manfredi, che ha voluto che si completassero i lavori, offriamo una vista meravigliosa ai cittadini direttamente dal centro di Napoli. A portata di mano c’è questo belvedere meraviglioso in un luogo che ha 2500 anni di storia. Da qui si vedeva la Sirena Partenope e oggi si può ammirare tutta Napoli, e si possono vedere Sorrento e Capri”.
Sugli aspetti tecnici e sul controllo dell’area si è soffermato il direttore generale di ANM Francesco Favo: “L’impianto che entra in funzione domani non è un ascensore ma più che altro, per motivi di natura tecnica, è una funicolare. Il ticket inizialmente sarà di 1,30 euro. Il Comune ci ha lasciato la possibilità di attivare un biglietto turistico, ma ci siamo presi un mese di tempo per studiare i flussi dei viaggiatori e capire che tipo di clientela avremo. Per il 6 maggio, giorno in cui il biglietto della metropolitana sarà portato a 1,50 euro, decideremo che tipo di tariffa applicare, prevedendo per i residenti delle agevolazioni. Ci sarà una vigilanza 24 ore su 24, soprattutto sul belvedere dove la Soprintendenza non ha voluto recinzione, per cui le aree sono accessibili liberamente”.
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