Vetrina Vesuvio

martedì 1 febbraio 2022

#iColoridelTempo. Le Loup Garou – Capri Apokalypse

Le Loup Garou (Il lupo mannaro) è un gruppo musicale con base a Napoli, sorto verso la fine del 1986.
Il gruppo sorge dall'incontro tra Francesco Prota, un napoletano nato a Praga nel 1964, di padre italiano e di madre russa, e Guido Caputi. I due si incontrano in un locale di Napoli e subito si trovano d'accordo nel proposito di fare musica insieme, cercando di sfuggire agli schematismi della musica pop tradizionale. Qualche mese dopo, i due incontrano Luigi Borriello sul lungomare di Castellabate e lo coinvolgono nel gruppo. È questa la prima storica formazione.
L'album d'esordio si intitola Ortodoxia: viene stampato in mille copie, che vengono distribuite durante i concerti. Oltre all'attività concertistica, il gruppo ha modo di collaborare con la regista napoletana Ludovica Rambelli a diversi spettacoli teatrali. Nel 1990 partecipa al festival Naples Is Calling, aggiudicandosi il premio come migliore band emergente. La mattina dopo Guido Caputi decide di lasciare per fondare un altro gruppo, i Lunatic Asylum.
Nel 2005, per festeggiare i venti anni di attività, il gruppo organizza in un locale di Napoli il Sex Monster Party. Durante la festa vengono registrati il loro primo CD live e un DVD. Viene inoltre inaugurato ufficialmente il collettivo Neapolitan Surfers, con base a Napoli, che cerca di raccogliere intorno a sé diverse forme ed esperienze di arte concettuale, musica, recitazione, poesia e pittura.
Le Loup Garou – Capri Apokalypse
Etichetta: PoloSud – PS049
Formato: CD, Album
Paese: Italy
Uscita: 2004
Tutto è giocato insomma tra il non-sense, l’improbabile e soprattutto l’imprevedibile. E’ presente poi un’ennesima versione di ‘Le Petit Ballon’, che già conoscevamo in tutte le salse, anche in quella impareggiabile che in “Supermary-The Interview” andava sotto il titolo di ‘Doctor Zaruk’. Come allora, anche adesso il testo è cambiato e, in più, l’eloquente sottotitolo recita ‘Italian Western n. 2’: per chi non lo afferrasse al volo, esplicita citazione del sottotitolo di ‘In the Name of Talent’ dei Tuxedomoon di “Desire”. E dopo un’inattesa autocitazione di alcuni versi della vecchia ‘Les Martiens’, parafrasati nel brano ‘Voladores’, duole dover riconoscere una strizzata d’occhio – più volte negata – a Manu Chao: l’incipit di ‘Bouquet de Sangre’ non può fare a meno di riportare alla mente ‘La Despedida’ del fin troppo noto “Clandestino”.
Infine è da segnalare la presenza di due brani a firma Prota-Guido Caputi, vecchio componente e co-fondatore del progetto LLG nell’86: ‘L’Homme Ombre’, titolo già presente in “Ortodoxia” (opera prima del gruppo) ma differente, di sicuro, almeno nel testo; e ‘Le Lycanthrope’, che nulla ha a che vedere con l’omonimo brano di “13 Pequenos Bau Bau”. Interessanti gli arrangiamenti d’archi e di fiati, questi ultimi curati da Roy Paci, vecchia conoscenza, per i LLG, dai tempi della Viceversa Records. Luca Irwin Fragale - freakoutmagazine.it
Gennaio 2020 esce il primo lungometraggio realizzato dal gruppo. Si tratta di "The Snaked Man & the 21 Tales of the Tail", un'opera in pieno stile apocalittico, che disvela la doppia natura dell'essere umano. Realizzato con la partecipazione di Jordan Maxwell, Max Spiers, Stwart Swerdloaf, Guido Caputi, Renata Cagno, Tyrone Merriner e Carine Jurdant. INFO

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