un viticultore protagonista di un documentario giapponese
“Zio
Ninuccio” è il titolo di un documentario breve di una regista
giapponese, Noriko Sugiura”, in cui, attraverso la storia di un
vinicultore di Boscotrecase, Carmine Ametrano, si fa rivivere allo
spettatore la tradizione del vino del Vesuvio, le cui origini affondano
nell’antichità pompeiana.
La narrazione vuole porre l’accento sui mestieri e le attività che vanno scomparendo.
“Sto lavorando, dice la regista alla
presentazione del lungometraggio in diversi festival; Zio Ninuccio (come
viene chiamato il protagonista) è un uomo che a novantun’anni suonati
lavora ancora la terra e bada di persona a curare le viti, ne innaffia i
frutti con lo zolfo e cura egli stesso la parentesi importante del
riposo del mosto nei barili, da cui vengono fuori i diversi tipi di
vino, quali il Falanghina, il Lacrima Christi, e il Coda di volpe.
La preoccupazione di Ninuccio è che ha
due figlie femmine ed ovviamente non può sperare nell’aiuto della
famiglia nel suo faticoso lavoro”.
E’ insomma il racconto quasi di una
favola moderna, di una terra, di un contadino al cui lavoro fa da sfondo
il nostro Vesuvio, uno degli elementi importanti, anche dal punto di
vista scenografico, nel panorama del Golfo di Napoli.
Nel maggio scorso
il documentario, realizzato nel 2013 e montato agli inizi del 2014, è
stato proiettato a Manhattan, sullo schermo della “Directors Guild of
America”.
La pellicola è uno strumento di lavoro messo a disposizione di tutte le organizzazioni non profit o di beneficenza.
Nessun commento:
Posta un commento