Un abito da sposa per non dimenticare: è quello voluto da Federica Colantuono, la giovane napoletana del Vomero Alto che il 13 dicembre alle 15.30 convolerà a nozze con Emanuele Femiano nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Capodimonte a Napoli.
La sposa, incinta al settimo mese di un maschietto, ha scelto infatti di andare all’altare con un velo che racconti la parte più importante della sua vita: due morti violente che hanno distrutto la sua famiglia.
Il fratello della mamma di Federica, Francesco Della Corte, metronotte di 51 anni aggredito nel 2018 da tre ragazzi che gli volevano rubare la pistola: il vigilante rimase trenta minuti da solo in un lago di sangue prima di essere trasportato al Cardarelli. Le ferite che questi minori gli avevano procurato erano però devastanti. Una volta in ospedale, Francesco rimane in coma farmacologico fino al giorno in cui esala l’ultimo respiro, alle 3:30 del 16 marzo 2018.
A seguito di questo evento la famiglia di Federica ha costituito anche un’associazione per la legalità che si chiama “Progetto Franco”, in ricordo dell’uomo.
La nipote dello sposo, Emiliana Femiano, è stata a sua volta uccisa in un noto caso di femminicidio il 22 novembre 2010 a Terracina dall’ex compagno, già condannato per un precedente tentato omicidio della ragazza. Venne ritrovata in una pozza di sangue, con il volto sfigurato dai colpi e il corpo martoriato da decine di fendenti, inferti con violenza inaudita. La ragazza ha pagato con la vita il gesto azzardato di aver incontrato di nuovo il suo ex convivente, che un anno prima, a Napoli, l’aveva già accoltellata.
Una storia a dir poco difficile, che andava “raccontata” con maestria e delicatezza. Doti che non mancano a Gianni Molaro, stilista campano con atelier a Napoli e a Roma. Per lei, Molaro ha ideato e fatto realizzare un velo con mille proiettili in bronzo con catena nera.
Al centro del velo Molaro ha disegnato un orsacchiotto ricamato anch’esso con proiettili e ricami di cristalli trasparenti, un richiamo all’imminente nascita che attende la famiglia che si sta formando.
L’abito è trasformabile: doveva essere una sirena con un gonnellone in mikado che poi avrebbe tolto in villa per restare solo con il prezioso abito dalla linea sirena, invece è stato realizzato un abito, sì prezioso ricamato con migliaia di cristalli, ma dalla linea morbida e sempre con gonnellone che è stato a questo punto modificato con un cinturino leggermente sagomato verso l’alto che parte da sotto il seno creando una linea dallo stile impero.
Il velo ricamato con cristalli è stato quindi ricamato, su proposta di Molaro, con l’orsacchiotto ed i proiettili che ovviamente sono finti.
Tra le curiosità, per acquistarli su Amazon è stato necessario procedere con diversi account in quanto per problemi di sicurezza il portale non consentiva di acquistarne più di 300 ad utenza.
“Il nostro, mio e di Federica – spiega Molaro – sarà un No alla violenza intesa a 360 gradi, dalle guerre agli omicidi. Una sfida difficile che ho raccolto con passione, per la quale ho fatto lavorare per diverse settimane le mie sarte che sono state a loro volta entusiaste di poter far parte di questo progetto. Per noi non si tratta di un abito da sposa in più, ma della condivisione di un ideale di pace e siamo felici che la famiglia di Federica ci abbia dato la possibilità di poter trasformare in artigianato le sue emozioni” - Gianni Molaro è stato definito più volte lo stilista dei record. La prima volta, nel 1993, quando realizzò un velo di 326,70 metri. L’esperienza venne ripetuta con un abito da sposa di dodici metri di diametro e infine raggiunse un altro primato con l’abito più prezioso, tempestato da settemila diamanti veri. Gianni Molaro - MILLE PROIETTILI SU UN VELO DA SPOSA!!!










