Vetrina Vesuvio

lunedì 19 febbraio 2024

Teatro Elicantropo di Napoli - stagione teatrale 2023/2024

Da giovedì 22 febbraio 2024, Teatro Elicantropo di Napoli Julio e Bea di Margherita Romeo Messeri

In scena una storia che affronta la nascita, lo sviluppo e la fine di una relazione ''distorta'', attraverso il racconto catartico della protagonista

È la storia di una "relazione tossica'' attraverso il racconto della protagonista che Margherita Romeo Messeri, anche interprete con Francesco Nappi, porta in scena con Julio e Bea al Teatro Elicantropo di Napoli da giovedì 22 febbraio 2024 alle ore 20.30 (in replica fino a domenica 25). Presentato da Simposi del Mediterraneo e Associazione Teatrale Aisthesis, l’allestimento affronta la nascita, lo sviluppo e la fine di una relazione ''distorta'' tra due tipici soggetti patologici: Narciso (egocentrato, non empatico, dipendente da sostanze tossiche) e Eco (non centrata su stessa, eccessivamente empatica, dipendente dall' approvazione di Narciso). Julio, interpretato da Francesco Nappi, è un clown, un poeta, un artista di strada. Bea, interpretata da Margherita Romeo Messeri, è una cantante e una danzatrice, anche lei fa arte di strada.La storia muove verso la disgregazione della personalità Patologica di ''Eco'' (Beatrice) che, dapprima piena di vita, creativa e con un figlio da crescere, inizia ad essere vittima di attacchi d’ansia e crisi depressive. 

Ciò accade quando la personalità patologica ''Narciso'' (Julio) prende possesso del suo spazio privato e quotidiano, esaltando l’amore per lei e umiliandola sul piano artistico, personale e sentimentale. Arrivata a un punto di profonda crisi personale, Bea decide finalmente di liberarsi di Julio, ma non sarà facile, poiché Narciso, notoriamente, non accetta l'umiliazione del rifiuto.«Questa storia – spiega Margherita Romeo Messeri - viene raccontata sulla scia di una  esperienza autobiografica. Francesco Nappi, amico prezioso e collega insostituibile, seguendo un percorso di studio volto allo psicodramma, ha dato un forte stimolo verso la realizzazione di un atto psicomagico e liberatorio, curativo, quale è e deve essere, appunto, il Teatro». 

Negli ultimi tempi si parla molto di correlazione tra narcisismo patologico e violenza di genere, ma non è detto che sia sempre il maschio ''tossico'' a giocare il ruolo del Narciso carnefice. Julio e Bea sono semplicemente lo specchio di due personalità attuali, che, spesso, abbiamo già incontrato nella vita. Sono vittime di un disagio talmente comune e talmente pericoloso, qui “affidate” alla funzione catartica del teatro, che in questo testo ha un ruolo centrale. Margherita Romeo Messeri | Elicantropo Teatro

 


NAPOLI – L’inaugurazione della stagione teatrale 2023/2024 del Teatro Elicantropo di Napoli, giovedì 30 novembre 2023 alle ore 21.00, sarà affidata a Rosario Palazzolo, che ‘porterà’ in scena Salvatore Nocera interprete del suo premiatissimo spettacolo Letizia forever, presentato da Teatrino Controverso e T22, aprendo, così, il sipario sulla ventottesima stagione dello spazio eventi partenopeo.

La vivacità del “piccolo” palcoscenico partenopeo, che dedica la sua stagione a Francesco Silvestri, Alessandro D’Alatri e al popolo Palestinese, si rafforza con maggiore energia e rinnovato impegno, orientata, come sempre, alla drammaturgia contemporanea, e ad un rapporto diverso, più diretto e immediato con il pubblico.

L’obiettivo è continuare a offrire spazio e vetrina ad artisti e compagnie provenienti da tutta Italia, unitamente alla formazione e valorizzazione di giovani talenti artistici.

La “formazione teatrale”, com’è noto, è uno dei fiori all’occhiello del Teatro Elicantropo, riconosciuto dal Ministero proprio per la sua ultraventennale attività di Formazione e Perfezionamento Professionale per attori.

Le attività del Laboratorio Teatrale Permanente del Teatro Elicantropo di Napoli, si articolano su tre anni di base, e proseguono con un periodo di ulteriore approfondimento, attraverso esperienze seminariali e incontri con artisti, maestri ed esperti teatrali di valore nazionale nella Sala Saramago.

Anche quest’anno, grazie al sostegno e alla collaborazione della Fondazione Eduardo De Filippo, il laboratorio teatrale si arricchirà di due ulteriori giornate settimanali dedicate allo studio del grande maestro partenopeo, che si terranno nella prestigiosa sede della Fondazione, a Palazzo Scarpetta.

Le linee programmatiche del Teatro Elicantropo confermano la sua vocazione al teatro politico d’impegno civile e sociale, rivolto al contemporaneo, all’analisi e alla denuncia delle tragedie dei nostri tempi, affrontando i più svariati temi di profonda attualità.

Per sottolineare il senso profondo delle tragedie che continuiamo ad attraversare e il riflesso che esse hanno nella nostra vita, il Teatro Elicantropo affronta per il terzo anno il tema del “tragico” in teatro, quello che Testori definiva “l’inizio e la fine del teatro stesso”.

“A tal proposito – sottolinea il direttore Carlo Cerciello – abbiamo articolato una stagione in cui siano presenti i segni della tragedia antica, che, come messaggi in bottiglia, arrivino a riaprire le nostre coscienze narcotizzate, e, allontanandoci dall’indifferenza e dal cinismo imperanti, ci indichino la strada di un possibile cambiamento etico, sociale e politico”.

  • Dopo l’appuntamento inaugurale, in scena fino al 3 dicembre, sarà la volta di un atteso ritorno in scena, dal 7 dicembre, con lo spettacolo Scannasurice misteriosofica discesa agli inferi di Enzo Moscato con Imma Villa, regia di Carlo Cerciello, presentato da Teatro Elicantropo ed Elledieffe.
  • Il primo appuntamento del nuovo anno, da giovedì 11 gennaio, sarà con il debutto de Le Troiane da Euripide, Sartre, Giraudoux, Seneca, con Imma Villa, Mariachiara Falcone, Cecilia Lupoli, Serena Mazzei, regia di Carlo Cerciello, presentato da Teatro Elicantropo.
  • Alcolista e senza fissa dimora, demone e cattiva coscienza dei decumani napoletani è Rosaria drammaturgia e disegni Benito Martino, con Monica Palomby e Chiara Alborino, adattamento, elementi scenici, luci e regia Davide Iodice, che Scuola Elementare del Teatro Aps presenta dall’8 febbraio.
  • Estate torrida in una periferia napoletana, dal 15 febbraio, nello spettacolo La vacca di Elvira Buonocore, con Vito Amato, Anna De Stefano, Gennaro Maresca e la regia di Gennaro Maresca, presentato da B.E.A.T. teatro e Nuovo Teatro Sanità.
  • Margherita Romeo porta in scena, dal 22 febbraio, il meccanismo della cosiddetta ”relazione tossica” in Julio e Bea, di cui è autrice e interprete con Francesco Nappi, presentato da Simposi del Mediterraneo.
  • In una lente total pink, Margherita Sarfatti, Rachele Guidi, Edda Ciano e Clara Petacci saranno le protagoniste, dal 29 febbraio, dei quattro monologhi di Dux Pink spettacolo di e con Ivonne Capece, presentato da (S)Blocco 5.
  • Racconta di Francesco e Silvia, incapaci di immaginarsi genitori nel mondo della precarietà, lo spettacolo Dammi un attimo scritto e diretto da Francesco Aiello e Mariasilvia Greco, anche interpreti con Elvira Scorza, in scena dal 7 marzo e presentato da Teatro Rossosimona Aiello/Greco.
  • È una specie di “anatomia del fascismo” inteso come una costruzione politica e mentale di una pratica di potere che ha condizionato a lungo la vita pubblica e privata degli italiani lo spettacolo Edda di e con Chiara Migliorini, in scena dal 14 marzo per la regia di Gianfranco Pedullà, presentato da Compagnia Teatro Popolare d’arte.
  • Un’altalena emozionale per i protagonisti Ken e Cynthia officiata dall’occhio vitreo del misterioso Cervus, pièce di Aaron Mark in scena dal 21 marzo, con Ludovica Apollonj Ghetti e Michele Demaria, presentata da Lumik Teatro, con la traduzione, scenografia, e regia di Michele Demaria.
  • Il teatro e la sonorizzazione live si fonderanno, dal 28 marzo, per raccontare, attraverso un gioco epistolare, una storia che viene da lontano in ‘A Merica drammaturgia e regia di Ramona Tripodi, anche interprete con Anna Carla Broegg, presentata da Inbilico e Leucò.
  • Il Mondo occidentale sta vivendo un Tempo in cui lo sguardo verso l’orizzonte mostra un paesaggio desolato, dove la linea di confine tra la vita e la morte è sempre più labile. Da qui prende vita Conta che passa la pazza di e con Irma Ciaramella, regia, allestimento scenico e musica di Francesco Maria Cordella, presentato da Actstheatre dall’11 aprile.
  • A chiudere la stagione teatrale, dal 20 aprile, ritorna in scena Cassandra di Christa Wolf, con Cecilia Lupoli, per la regia di Carlo Cerciello, presentato da Teatro Elicantropo. Cassandra viene dal passato o dal futuro, testimonia il passato perché in futuro non abbiano a ripetersi gli stessi errori, ma forse il futuro è già tra noi, è il nostro presente e gli errori si stanno già ripetendo.

domenica 18 febbraio 2024

Generazione Vincente Napoli Basket 2023-2024

“Dopo lo scudetto vinto dagli azzurri del calcio – ha concluso Colella - ecco un altro prestigioso trofeo messo in bacheca dopo 18 anni da capitan Giovanni De Nicolao e soci. Napoli sempre più ai vertici dello sport nazionale. Avanti con la cultura della pallacanestro da promuovere in vista di #Napolicapitaleeuropeadellosport2026. E ora a lavoro per il nuovo #palazzetto che la città e i tifosi meritano per continuare a sognare in grande”.EA7 Emporio Armani Milano - Generazione Vincente Napoli Basket 72-77.
“GEVI Napoli stratosferica. Complimenti agli azzurri della palla a spicchi per l'impresa firmata sul parquet di Torino. Un #successo fantastico, impronosticabile alla vigilia della Final Eight di #CoppaItalia. Il merito è dei ragazzi di Igor Milicic, che hanno tenuto testa e battuto corazzate come la capolista Brescia, la Reggiana e l'Olimpia Milano di Ettore Messina - Official Profile. Quello di #FedericoGrassi, Francesco Tavassi e Alfredo Amoroso è un progetto sportivo solido e proiettato al futuro”. Così #SergioColella, delegato allo Sport della Città Metropolitana di Napoli, intervenuto questa sera a Palazzo San Giacomo alla premiazione dei giocatori e dello staff della GEVI Napoli Basket per la vittoria della Coppa Italia
.

Una Final Eight da protagonista, senza mai cedere di un centimentro. Dopo 18 anni la Coppa Italia si tinge d'azzurro.  Città Metropolitana di Napoli

sabato 3 febbraio 2024

Torna 𝐒𝐎𝐓𝐓𝐄𝐍𝐂𝐎𝐏𝐏𝐀 carnevale sonico napoletano!

Torna 𝐒𝐎𝐓𝐓𝐄𝐍𝐂𝐎𝐏𝐏𝐀 carnevale sonico napoletano!
Dopo una prima edizione che ha ospitato artisti come La Niña, Marina Herlop, Heith, Mohammad Reza Mortazavi e molti altri
𝐒𝐎𝐓𝐓𝐄𝐍𝐂𝐎𝐏𝐏𝐀 promosso dal Comune di Napoli nell'ambito di Napoli Città della Musica, ripensa, attraverso il potente simbolo della maschera, i concetti di identità e di cultura; i suoni, le voci, gli strumenti, i generi, quelli della città e quelli lontanissimi - dall’Egitto all’Iran, dall'Uganda alla Bosnia, dallo yaybahar al setar - sono maschere sonore, storie acustiche dell’umano che si traveste e che attraverso il gioco della voce festeggia e protesta.
𝐒𝐎𝐓𝐓𝐄𝐍𝐂𝐎𝐏𝐏𝐀 𝟐𝟎𝟐𝟒 torna ad animare gli spazi della
Galleria Principe di Napoli ed entra per la prima volta nella barocca Chiesa di San Potito
𝟏𝟎, 𝟏𝟏, e 𝟏𝟑 𝐅𝐞𝐛𝐛𝐫𝐚𝐢𝐨 𝐒𝐎𝐓𝐓𝐄𝐍𝐂𝐎𝐏𝐏𝐀 𝟐𝟎𝟐𝟒4 ospiterà tra i tanti artisti, l'iconico pop d'avanguardia di 𝐬𝐞𝐫𝐩𝐞𝐧𝐭𝐰𝐢𝐭𝐡𝐟𝐞𝐞𝐭, la simbiotica fisarmonica di 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐁𝐚𝐭𝐤𝐨𝐯𝐢𝐜, gli splendori persiani di 𝐊𝐢𝐲𝐚 𝐓𝐚𝐛𝐚𝐬𝐬𝐢𝐚𝐧 𝐞 𝐁𝐞𝐧𝐡𝐚𝐦 𝐒𝐚𝐦𝐚𝐧𝐢, i paesaggi sonori della
voce di 𝐇𝐨𝐥𝐥𝐚𝐧𝐝 𝐀𝐧𝐝𝐫𝐞𝐰𝐬, gli strumenti inventati di 𝐆𝐨̈𝐫𝐤𝐞𝐦 𝐒𝐞𝐧, gli antichi mondi nuragici del gruppo 𝐓𝐞𝐧𝐨𝐫𝐞 𝐒𝐮𝐩𝐫𝐚𝐦𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐎𝐫𝐠𝐨𝐬𝐨𝐥𝐨, la sensualità futurista di 𝐇𝐇𝐘 & 𝐓𝐡𝐞 𝐊𝐚𝐦𝐩𝐚𝐥𝐚 𝐔𝐧𝐢𝐭, la ricerca elettronica di 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚 𝐏𝐚𝐥𝐚𝐦𝐢𝐝𝐞𝐬𝐬𝐢, l'espressionismo filosofico e poetico di 𝐀𝐛𝐝𝐮𝐥𝐥𝐚𝐡 𝐌𝐢𝐧𝐢𝐚𝐰𝐲, l'indagine musicourbana di 𝐑𝐞𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐆𝐫𝐢𝐞𝐜𝐨.
Non mancheranno le attività per i più piccoli, che in Galleria Principe troveranno giochi di trucchi e costumi, costruzione di maschere in cartapesta, laboratori teatrali e uno spettacolo in cui il beneamato Pulcinella incontrerà l'incredibile 𝐔𝐨𝐦𝐨𝐔𝐜𝐜𝐞𝐥𝐥𝐨, che si esibirà anche durante le serate concerto
𝐓𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐝 𝐢𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐚𝐭𝐚.

mercoledì 31 gennaio 2024

Maggio della Musica 2024

Ventiquattro concerti (uno in più rispetto all'anno scorso), sessanta ospiti italiani e stranieri, quattro sedi di concerto per una programmazione distribuita su nove mesi (pausa estiva a parte). Si presenta così la stagione 2024 disegnata dall'Associazione "Maggio della Musica", presieduta da Luigia Baratti con la direzione artistica di Stefano Valanzuolo, che è stata svelata alla stampa nella cornice della Galleria Navarra Rossopomodoro.

Anche quest’anno è confermata la storica collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e con Diana Or.i.s. la realtà teatrale cittadina titolare del Teatro Diana e del Teatro Acacia. E così dopo il prologo al Teatro Acacia, il nucleo della proposta cameristica, come sempre, trova collocazione nella storica sala veranda di Villa Pignatelli, luogo musicale per eccellenza, con il doppio ciclo dei Concerti di primavera e d'autunno.

 

Una novità è rappresentata, invece, dalla scelta, per alcuni appuntamenti "a tema", del Museo Darwin-Dohrn, ossia il museo del mare che da qualche anno vive nei locali dell'ex Circolo della Stampa. L'ultima parte di stagione riporta poi la proposta, sulla scia degli ultimi due anni, al bellissimo Galoppatoio borbonico della Reggia di Portici.

 

“Più concerti, più artisti, sedi nuove, proposte sempre più diversificate, e anche un logo rinnovato. Il Maggio della Musica è in costante evoluzione – dichiara la Presidente dell’Associazione Luigia Baratti – Questo è il dato che mi piace sottolineare per la nostra ventisettesima edizione”.

 

«Il tentativo, ancora una volta – osserva il direttore artistico – è quello di offrire una proposta quanto più possibile articolata, che non si sovrapponga, neppure nella collocazione temporale, ad altre iniziative cittadine. Non soltanto per connotare la produzione del “Maggio” e renderla originale, ma anche per contribuire a formare un’offerta musicale integrata sul territorio, a tutto beneficio del pubblico. La vocazione principale della proposta resta evidentemente classica, ma certe sane digressioni, presenti in cartellone, vogliono spingere lo spettatore a interrogarsi su cosa si debba intendere, oggi, per “classico” e ad accarezzare di conseguenza l’idea che un concetto del genere non debba per forza rimandare al passato remoto».

 

Il cartellone, secondo una prassi inaugurata nel 2022, si apre al Teatro Acacia, con un concerto "trasversale" per contenuti e forma, ossia distante ma non troppo dalla linea principale del "Maggio della Musica". Saranno Danilo Rea e Ramin Bahrami, su due pianoforti, a innescare un corto circuito tra linguaggi diversi, mettendo a frutto il proprio assodato virtuosismo. "Adagios in Classical Jazz" è il nuovo capitolo del sodalizio, già molto collaudato, tra Rea e Bahrami, e vedrà la luce a Napoli, appunto, il prossimo 28 febbraio.

 

A partire dal 21 marzo, primo giorno di primavera, la programmazione si sposta al Museo Darwin Dohrn. Due dei quattro appuntamenti previsti in questa sede trattano, non a caso, storie di mare. Spicca, in particolare, la presenza del trio di Sentieri Selvaggi (19 aprile), ensemble di riferimento non solo in Italia per la musica di oggi, alle prese con "Vox Balenae" di Crumb, quindi con lavori di Boccadoro e una prima esecuzione assoluta di Carlo Galante, ispirata alle atmosfere del "Moby Dick". Tra gli eventi fuori tema, invece, il Museo del Mare ospiterà un bel concerto-racconto su Schubert di e con Luca Ciammarughi, pianista e divulgatore di grande impatto.

 

Otto i tasselli cameristici che danno corpo alla ricca primavera musicale in Villa Pignatelli. Alla pianista Gilda Buttà (2 maggio) è affidato lo storico Concerto di Colonia di Keith Jarrett, la cui riproposizione nel contesto cameristico (era stato eseguito in chiesa, due anni fa) vuole esaltarne la dimensione inequivocabile di grande classico della letteratura per pianoforte del Novecento, a prescindere da generi e stili. Sempre a proposito di pianoforte, merita riguardo il recital di Emanuele Arciuli (30 maggio): interprete colto e originale, Arciuli - assente da tempo dalla scena napoletana - metterà a confronto i Preludi di Debussy (primo libro) con quelli del compositore americano minimalista William Duckworth, mai eseguito a Napoli. Il 13 giugno Villa Pignatelli riabbraccerà, per un omaggio necessario, il glorioso violoncellista Alain Meunier, protagonista in anni lontani dell’avvincente Musica d'Insieme napoletana: Meunier suonerà in duo con Anne Le Bozec, pianista e partner privilegiata. Il lotto degli illustri ospiti stranieri è rafforzato da Wenzel Fuchs e Mor Biron, Prime parti dei leggendari Berliner Philharmoniker (16 maggio) affiancate da Stefano Bartoli, che di un'altra orchestra, quella del San Carlo, è rappresentante autorevole. Da un'altra capitale della musica europea proviene, invece, la Wiener Kammersymphonie (9 maggio), raffinato ensemble cameristico alle prese con una carrellata sul Novecento storico molto accattivante. C'è anche una prima assoluta, nel menu di Villa Pignatelli: si chiama Off Side Story (21 giugno) il racconto scritto da Stefano Valanzuolo e ispirato (con qualche licenza) al quasi omonimo musical-film: alla fine è un pretesto, soprattutto, per concedere a un virtuoso come Enrico Fagnoni la possibilità di riproporre a modo proprio la splendida musica di Bernstein.

 

A completare la proposta primaverile, due formazioni da camera italiane, giovani e in prepotente ascesa: il Trio Hèrmes (5 giugno), con un programma "notturno" originale e inconsueto; il Quartetto Eridano, ensemble d'archi qui sospeso tra la leggerezza di Mendelssohn e i tormenti di Shostakovich (22 maggio). 

 

Le domeniche di settembre e ottobre accoglieranno, di mattina, i quattro giovani pianisti chiamati a contendersi il Primo premio del contest denominato Maggio del Pianoforte: la formula vuole che sia il pubblico a decretare il vincitore. Nel 2023 ha prevalso Sara Amoresano che, come da regolamento, sarà protagonista in recital dell'unico evento serale di questa striscia autunnale in Villa (13 ottobre). Da segnalare anche l'omaggio che il Minimo Ensemble (Daniela Del Monaco e Antonello Grande) ( 27 ottobre) renderà con voce e chitarra alla canzone classica napoletana, proseguendo un progetto ideato per il "Maggio della Musica".

 

Si chiude con una striscia di cinque serate alla Reggia di Portici, Galop 24, tutti a novembre, negli spazi del Galoppatoio borbonico. Tre di essi rientrano nel miniciclo jazzistico curato da Emilia Zamuner e declinato al femminile, con la partecipazione di Elena Paparusso, Eleonora Bianchini, Giulia Salsone e della stessa Zamuner, al fianco di Beatrice Valente in un nuovo progetto: Studio Duo sarà un omaggio alla canzone italiana di Mina e della TV anni Sessanta (22 novembre). Il violoncello di Simone De Sena attiverà un ardito meccanismo di contaminazione tra barocco ed elettronica, parola recitata e cantata, melodia e rap (Cronache del dono e della maledizione: 8 novembre). Il finale di stagione avrà per protagonista Marisa Laurito nel ruolo di una madre dolorosa di fronte al ricordo del figlio poeta, morto troppo giovane: Lingua madre (29 novembre), di Stefano Valanzuolo, narra la storia di Rocco Scotellaro (che a Portici lavorò e morì), scandita in musica da un'orchestra speciale, classica e popolare, acustica ed elettronica

lunedì 15 gennaio 2024

“I miei colori per Eduardo” di Bruno Garofalo | 15 gennaio - 8 marzo 2024 | Palazzo Scarpetta - Napoli.

Si intitola “I miei colori per Eduardo” la mostra con cui il regista e scenografo Bruno Garofalo, sodale collaboratore sia di Eduardo che di Luca De Filippo, rende omaggio al grande Maestro nell’anno in cui se ne celebra il 40 anniversario della morte (il 31 ottobre del 1984), ma anche i 70 anni della riapertura (il 22 gennaio del 1954) del suo teatro, il San Ferdinando di Napoli.

Promossa dalla Fondazione Eduardo De Filippo - presieduta da Tommaso De Filippo e diretta da Francesco Somma - la mostra è allestita nelle sale della sua sede al primo piano dello storico Palazzo Scarpetta in Via Vittoria Colonna a Napoli. Resterà aperta al pubblico e visitabile ad ingresso gratuito, dal 15 gennaio fino all’8 marzo 2024, dal lunedì al venerdì (ore 10 – 14, ma per gruppi organizzati sono possibili anche aperture straordinarie). 

Un percorso espositivo, progettato e curato da Francesca Garofalo, che accoglie ricordi e testimonianze (in video e in voce) ma anche disegni, bozzetti, stampe, costumi e pezzi di scenografia, tra quelle che per 12 anni (dal 1967, quando entra a far parte della Compagnia “Il Teatro di Eduardo”) Bruno Garofalo ha realizzato per il Maestro.

“Questo percorso espositivo voluto da Tommaso De Filippo e reso possibile dalla Fondazione – sottolinea Bruno Garofalo - rappresenta per me un enorme riconoscimento, non tanto delle mie performance artistiche, quanto della devozione con la quale ho affiancato un grande Maestro di Teatro e ancor più di vita”.

Un percorso che offre al pubblico il raro privilegio di entrare nel Teatro di Eduardo, accolto all’ingresso dalla ricostruzione del botteghino, tra locandine e manifesti dell’epoca ( “Na Santarella”, "Questi fantasmi!”, “Cani e gatti”, “Ogni anno punto e da capo” e “Sabato, domenica e Lunedi”, tra le altre)  in un allestimento che si avvale della collaborazione di Matteo Garofalo (per la parte tecnica), di Claudio Garofalo (per la realizzazione dei contributi video) e di Maria Procino storica e archivista conservatore nonché per anni curatrice dell'archivio Eduardo De Filippo (oggi conservato al Vieusseux di Firenze).

Dal botteghino si passa alla sala centrale che, oltre alle due installazioni video in cui si riproducono in loop frammenti di interviste (da Tommaso Bianco ad Angela Pagano e Isa Danieli, ad esempio) e di alcuni spettacoli teatrali, accoglie uno spaccato di palcoscenico. Praticabile per entrambi i lati mostra, sul davanti, la scena di “Napoli Milionaria” nonché alcuni costumi originali di varie commedie (conservati presso il CTN 75 di Canzanella) mentre sul lato opposto apre un possibile “retropalco”, tra bozzetti, un baule di sartoria, corde, cantinelle, teli e colori introducendo i visitatori “dietro le quinte” del teatro del Maestro. “Entrando infine nell'ultima sala – conclude Bruno Garofalo – i visitatori troveranno al centro della stanza una piccola isola trafitta centralmente dall'albero maestro di un relitto di nave, circondata dal mare in tempesta. Questa è una parte della scena, mai realizzata, che avrei voluto proporre a Eduardo per l’allestimento de “La tempesta” di Shakespeare di cui, su invito dell’editore Giulio Einaudi, aveva, alla fine della sua parabola di vita e di teatro, ultimato la traduzione”.

Fondazione Eduardo De Filippo

domenica 31 dicembre 2023

"L'Africa & Napoli - Identità, memorie e contemporaneità" - Antisale dei Baroni di Castel Nuovo di Napoli

La mostra "L'Africa & Napoli" è stata concepita per riflettere sui temi del "Cultural Heritage in the 21st Century" dell'Unesco (Napoli, novembre 2023), riportando Napoli al centro di processi di integrazione culturale e sociale.


È il Maschio Angioino ad accogliere "L'Africa & Napoli - Identità, memorie e contemporaneità", esposizione internazionale ideata e prodotta da Andrea Aragosa per Black Art e curata da Alessandro Romanini.

Allestita negli spazi delle Antisale dei Baroni di Castel Nuovo, con una colonna sonora ad hoc composta da Enzo Avitabile, questa collettiva raccoglie 186 opere di artisti africani e italiani, provenienti da gallerie, musei e collezioni private.

"La città di Napoli già nel 1934 ospitò la Triennale d'Oltremare al Maschio Angioino, inaugurando poi nel 1940 la Triennale delle Terre d'Oltremare alla Mostra d'Oltremare, dimostrando di saper anticipare fermenti e avanguardie. Questa mostra è una occasione di riflessione, inoltre, non solo sull'arte africana connessa a quella occidentale ma anche esercizio di memoria sul ruolo che Napoli ha avuto e continua ad avere nel dibattito contemporaneo, non solo rivolto agli amanti dell'arte ma vocato ad un turismo diversificato, che la città è capace di accogliere e interessare.

La storia dei diecimila bambini arrivati a Napoli nel ‘39 per raccontare l’Africa alla Mostra d’Oltremare, e poi rimasti qui nella nostra terra da ‘cittadini’, rappresenta la nostra memoria identitaria, che sarà al centro di un documentario che realizzeremo grazie ad un lavoro di indagine e ricerca negli archivi del Comune, e non solo, ma anche grazie alle testimonianze di chi ancora è tra noi", ha dichiarato il sindaco Gaetano Manfredi.

Uno accanto all'altro, in dialogo tra loro, sono esposti i lavori, le sculture, i dipinti, le fotografie e le opere su tela di Amebédé Mouleo, Alika Cooper, Atrayoux, Assunta Saulle, Camille Tété Azankpo, Cyprien Tokoudagba, Delio Jasse, Dominique Zinkpè, Gonçalo Mabunda, John H. White, Jon Jones, José Nicolas, Ernest Pignon-Ernest, Laetitia Ky, Malick Sidibé, Mario Ciaramella,Mathelda Balatresi, Matteo Basilè, Michelle Okpare, Sebastião Salgado, Sokey Edorh, Yves Apollinaire Pédé, Pierre Segoh e Yeanzi.

Questa mostra collettiva mette a confronto artisti contemporanei di diversa estrazione e induce i visitatori a riflettere sulle civiltà africane precoloniali, attraverso opere d'arte e oggetti simbolici. Andando oltre ogni rappresentazione stereotipata dell'Africa.

In passato, infatti, la legittimazione culturale del colonialismo ha indotto gli studiosi europei a considerare "primitive" le manifestazioni artistiche africane, di fatto non aprendo mai ad un possibile rapporto di scambi fecondi. Il cambiamento d'approccio e prospettiva arrivò con i movimenti artistici del primo Novecento, le cosiddette "avanguardie storiche", con cui si avviò un dialogo straordinario tra la cultura artistica dell'Occidente e la cultura visiva africana, alla quale fu riconosciuta l'originalità arcaica delle forme, oltre ad un valore simbolico e spirituale.

"L'Africa & Napoli - Identità, memorie e contemporaneità" si può visitare gratuitamente dal lunedì al sabato, fino al 7 gennaio 2024, con lo stesso biglietto di ingresso al Castello.


Venerdì 5 gennaio 2024 sarà consentito l'ingresso straordinario gratuito al Castello solo per visitare la mostra.

Orari di apertura: 10:00>13:00 e 14:00>17:00, dal lunedì al sabato.

Tra gli artisti in mostra:
Amebédé Mouleo, Alika Cooper, Atrayoux, Assunta Saulle, Camille Tété Azankpo, Cyprien Tokoudagba, Delio Jasse, Dominique Zinkpè, Gonçalo Mabunda, John H. White, Jon Jones, José Nicolas, Ernest Pignon-Ernest, Laetitia Ky, Malick Sidibé, Mario Ciaramella, Mathelda Balatresi, Matteo Basilè, Michelle Okpare, Sebastião Salgado, Sokey Edorh, Yves Apollinaire Pédé, Pierre Segoh e Yeanzi.


Si ringraziano tutti i collezionisti privati che hanno scelto di mantenere l’anonimato.

mercoledì 27 dicembre 2023

Napoli | Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore - Racconti al femminile | 27/30 dicembre 2023

Quattro eventi “al femminile" ad ingresso gratuito
NADA, AMALIA GRÈ, CRISTINA DONÀ e RITA MARCOTULLI in concerto presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli per "Natale a Napoli 2023"

L’evento, promosso e finanziato dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Napoli Città della Musica”, è rivolto alla cittadinanza e ai turisti in occasione del “Natale a Napoli 2023”. Gli spettacoli inizieranno alle ore 19:00 e sono ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su piattaforma Eventbrite. Sarà possibile prenotarsi dalle ore 15:00 del 21 dicembre.

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L'iniziativa artistica-culturale "RACCONTI AL FEMMINILE” si svolgerà presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli dal 27 al 30 dicembre con l’organizzazione generale curata da Arealive.

La rassegna punta sulla qualità artistica e sulla valorizzazione del patrimonio culturale della città di Napoli, offrendo al pubblico quattro serate di musica e di emozioni indimenticabili. Il progetto si concentra su quattro artiste di spicco della musica jazz, cantautorale e contemporanea italiana, che daranno vita a quattro racconti al femminile attraverso la parola e la melodia. La sensibilità artistica, e poetica, che caratterizza le quattro rappresentanti della sfera femminile ha come obiettivo di creare un momento di condivisione e di empatia.

“’Racconti al femminile’ non è solo un’occasione per ascoltare dal vivo quattro interpreti d’eccezione, ma un momento di riflessione sulla figura femminile. Al di là di ogni retorica, davanti ad avvenimenti che scuotono le coscienze, è più che mai opportuno accendere i riflettori sulla centralità della donna in ogni settore. A cominciare dalla musica” afferma Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli.

“La rassegna vuole essere un tributo all’impronta indelebile che le donne hanno lasciato e lasciano ogni giorno nel panorama musicale. In ideale collegamento con il progetto ‘Le Vesuviane’, che abbiamo presentato lo scorso luglio, ‘Racconti al femminile’ prosegue il percorso che Napoli Città della Musica ha dedicato ad artiste di diverse generazioni, unite da una proposta musicale di riconosciuta rilevanza.” dichiara Ferdinando Tozzi, delegato del sindaco di Napoli per l’industria musicale e l’audiovisivo.

I concerti si svolgeranno nel Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore che si candida come il luogo ideale per ospitare gli spettacoli, grazie alla sua collocazione nel cuore del centro antico di Napoli e alla sua secolare storia di arte, cultura e fede. In uno scenario incantevole sarà allestito un palcoscenico tecnico-scenografico e illuminotecnico che mirerà a rendere ancora più suggestiva l'atmosfera dei racconti sonori, creando un'esperienza unica per il pubblico.

Il programma prevede, nell'ordine:

27 dicembre: NADA, una delle voci più interessanti e raffinate della musica italiana. Il suo originale percorso artistico l’ha portata a diventare tra le migliori interpreti della musica d’autore. Vanno ricordate le hit "Il cuore è uno zingaro", "Ma Che Freddo Fa" o "Amore Disperato”. Personalità eclettica, ha ottenuto il favore di critica e pubblico anche come voce del Nada Trio (gruppo acustico formato con F. Mesolella e F. Spinetti della Piccola Orchestra Avion Travel e vincitore del Premio Tenco) e come autrice di romanzi e poesie; nel 2012 è uscito La grande casa, cui hanno fatto seguito Leonida (2016) e il testo autobiografico Materiale domestico (2019). Tra i suoi album più recenti vanno citati L'amore devi seguirlo (2016), La posa (2017) e È un momento difficile, tesoro (2019).

28 dicembre: Cristina Donà e Saverio Lanza in “Spiriti guida”. Conosciuta nel circuito indie rock italiano di fine anni 90 la Donà ha uno stile musicale originale e sperimentale, ma sempre dotato di grande intensità emotiva. In questo nuovo concerto evoca il sottile legame emotivo che connette artisti e musicisti di ogni genere e di ogni epoca, che costituisce uno dei motori all’origine del mutare dell’arte. Lo spettacolo delinea un percorso evocativo dove le canzoni della Donà, scritte sovente a quattro mani con Lanza, lasciano affiorare i brani dei loro artisti di riferimento, dai primi ascolti giovanili fino a oggi, in una rilettura che attinge da Battisti ai Bee Gees al compositore Claudio Monteverdi, dai Beatles a Sinead O’Connor, passando per De Gregori, Bjork, Bowie e molti altri.

- 29 dicembre:
 Amalia Grè, nome d’arte di Amalia Grezio, è una cantautrice, designer e pittrice italiana. Dopo essersi laureata all’Accademia delle Belle Arti di Perugia in Scenografia Teatrale, si trasferisce nel 1993 a New York per otto anni, dove viene seguita dalla famosa cantante jazz Betty Carter che la invita a cantare al “Sob’s” e al “Blue Note”. Si esibisce in numerosi locali newyorkesi, studia alla scuola per artisti Black Nexxus con Susan Batson (coach e guru di Madonna, Nicole Kidman e Tom Cruise) e contemporaneamente continua la sua attività legata al mondo dell’arte e del design mostrando i suoi lavori come pittrice e computer artist, oltre a creare collezioni di abiti per boutique americane. Torna in Italia nel 2011 dove è finalista del concorso “Musicultura”. I suoi concerti sono caratterizzati dall’esecuzione di standard americani con i quali è cresciuta in America, completamente rivisitati e riarrangiati dall’artista. Un dovuto tributo a quella cultura che l’ha fortemente influenzata.

30 dicembre: Rita Marcotulli, pianista e compositrice di fama internazionale ha collaborato con alcuni dei più grandi musicisti della scena jazzistica e non solo: Richard Galliano, Chet Baker, Enrico Rava, Kenny Wheeler, Peter Erskine, Steve Grossman, Pet Metheny. Rispettata per il suo stile di suono unico e la capacità di improvvisare. La sua fonte di ispirazione è vasta e include anche influenze dalla musica brasiliana, africana e indiana. In un concerto in solo racconterà storie attraverso le note. Un viaggio immaginario, che prende ispirazione dalla vita di tutti i giorni, dalla natura dalle esperienze, dalla musica dei diversi colori del mondo. Composizioni originali ma anche suggerite dalle emozioni del momento con una buona parte di improvvisazione. Omaggio al cinema, e ad autori popolari italiani come Modugno e Pino Daniele. Un programma che può variare a seconda della sensibilità di Rita con l’aggiunta di standard, improvvisazioni o brani nuovi.