Vetrina Vesuvio

martedì 28 luglio 2020

Polvere di Napoli di Antonio Capuano

Polvere di Napoli di Antonio Capuano
Cinque storie tra Napoli e dintorni. 
SCOPA A SETTE. Una partita a scopa mette di fronte due coppie. Da un lato il maturo figlio di un marchese e il portiere del palazzo in cui vive, dall'altro Bibberò e Sanguetta, due fornitori dai metodi molto spicci. 
LE NOZZE. Teresa, 24 anni e Gino, 27 anni, litigano di continuo, perché si sono sposati in municipio, lui è senza lavoro e non hanno una casa propria, Per ritrovare equilibrio, decidono di sposarsi in chiesa, subito, senza prete, invitati, solo con la loro parola. Entrano e, davanti all'altare, si scambiano la promessa di amore eterno. Escono e Teresa dice a Gino di essere incinta. Dalla chiesa il sacerdote li guarda, richiude, si rivolge verso l'altare. 
FRED. Una coppia di sposi argentini arriva a Pompei nel giorno in cui l'ingresso agli scavi è chiuso per sciopero. Lui in realtà è di Avellino e fa l'attore di telenovelas, lei è bella e affascinante. Pasquale, conquistato dalla donna, li fa entrare. Lui e il marito cominciano a punzecchiarsi e infine tra loro nasce una vero e proprio duello a colpi di pistola. 
RICHARD GERE. A Secondigliano Mimmo, deciso a fare l'attore, sta per dirigersi verso lo studio di una televisione privata che organizza corsi fasulli, quando alla fermata dell'autobus crede di vedere Richard Gere, suo idolo, che sale su un elicottero, gli fa un cenno con la mano e va via. 
CIARLI E GERRI. Ciarli e Gerri, due suonatori di sax, sono invitati ad uno spettacolo in un paesino. Derubati degli strumenti, vanno ugualmente sul palco, improvvisano uno sketch ed ottengono grande successo. Si vedono restituire gli strumenti e, sulla strada del ritorno, si fermano in un campo di raccolta di pomodori. Qui un uomo di colore si fa dare il sax, comincia a suonare e tutti gli altri lavoranti lo seguono.
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Attori: 
Silvio Orlando - Ciriaco/Ciarli, 
Tonino Taiuti - Gerri, 
Lola Pagnani - Rosita, 
Teresa Saponangelo - Teresa, 
Raffaele Musella - Gino, 
Antonino Iuorio - Bibbero', 
Gianni Ferreri - Sanguetta, 
Gigio Morra - Bilancione, 
Alan De Luca - Eugenio, 
Francesco Pennasilico - Pasqualo, 
Giovanni Esposito - Mimmo, 
Claudia Cimmino - Hostess, 
Fotografia: Pasquale Rachini
Musiche: Marco Zurzolo
Montaggio: Giogiò Franchini
Scenografia: Mario Di Pace
Costumi: Mario Di Pace

domenica 21 giugno 2020

Voce 'e notte

Voce 'e notte è una canzone in lingua napoletana composta nel 1903 e pubblicata nel 1904 dalle edizioni musicali Bideri. Il testo fu scritto da Edoardo Nicolardi, mentre la musica fu realizzata da Ernesto De Curtis.
Il testo del brano racconta di un uomo recatosi sotto il balcone della donna da lui amata per dichiararle il suo sentimento, sebbene lei sia già sposata a un altro uomo, che dorme al suo fianco. Non a caso, si tratta di un componimento dal contenuto puramente autobiografico: infatti Nicolardi, all'età di 25 anni, si era invaghito di Anna Rossi, la quale, per volere dei genitori, andò in sposa a Pompeo Corbara, un facoltoso commerciante settantacinquenne, ma dopo la morte di quest'ultimo, egli poté infine prendere la ragazza come moglie. Imponente la versione di Mario Abbate con una orchestra sinfonica da 90 elementi per la storica casa discografica napoletana Phonotaype record. Tra le tante versioni di Voce 'e notte, interpretata sia dai più grandi esponenti della musica partenopea (Roberto Murolo, Lina Sastri, Piero Valli) ed italiana (Claudio Villa), nonché da artisti stranieri, vi è quella cantata da Peppino di Capri, nel 45 giri At Capri you'll find the fortune/Voce 'e notte, inciso nel settembre 1959, che raggiunse le prime posizioni della hit parade dei dischi più venduti in Italia.
L'anno successivo la canzone fu incisa da Franco Franchi in un flexy disc allegato alla rivista il Musichiere. Nel 2010 il gruppo Homo Sapiens ha incisa una versione con arrangiamento personalizzato e che ripropone ad ogni concerto.
Voce 'e notte" il significato e la canzone di una storia vera
Si 'sta voce te canta dint''o core
chello ca nun te cerco e nun te dico;
tutt''o turmiento 'e nu luntano ammore,
tutto ll'ammore 'e nu turmiento antico...
Si te vène na smania 'e vulé bene, 
na smania 'e vase córrere p''e vvéne,
nu fuoco che t'abbrucia comm'a che,
vásate a chillo...che te 'mporta 'e me? 

martedì 16 giugno 2020

Enzo Gragnaniello ‎– Balìa

Enzo Gragnaniello ‎– Balìa
Etichetta: Multivision Entertainment ‎– MTS 503132 2
Formato:CD, Album
Uscita: 2001
Genere:Pop
Stile: Vocal
In “Balìa” Gragnaniello, che è anche produttore artistico ed esecutivo del disco, posa il suo mondo dentro a sonorità world, come si chiamano oggi. Tanto che compaiono, con ruoli per niente secondari, strumenti come chalumeau, oud, bouzouky, tamburi ad acqua, launeddas e così via. Questa scelta dà vitalità e spessore a tutte le tracce. Fra i vari ospiti da segnalare la presenza, in “La casa col cancello”, di Alessandro Haber.
E’ sicuramente un buon compromesso quest’album, un compromesso di quelli alti, tra una scrittura solida e tutto sommato classica e la tendenza, il bisogno di guardarsi attorno musicalmente, a non limitarsi alle coordinate della musica moderna occidentale. Potrebbe essere, questo lavoro, un modello per chi vorrà compiere questo percorso, senza rinunciare alla commerciabilità del prodotto. Tutte le canzoni hanno una loro bellezza, una loro coerenza. Inutile citare questo o quel pezzo. Basta prenderne un paio a caso per farsi un’idea del progetto e del valore dell’intero disco.
E’ chiaro che Napoli in vari modi è comunque al centro di questa musica. Ma con Gragnaniello questo è inevitabile. Però la scelta di aprirsi a mondi diversi partendo dal proprio pare un passaggio credibile e adeguato, un passo fatto consci della lunghezza della propria gamba.
Un album godibile e artisticamente serio.
Io sono venuto solo per amarti
in questa festa di illusioni
che ti fa dimenticare
come si può camminare
sopra il battito del mare
Passo dopo passo
e si chiudevano le porte
mentre mi avviavo verso
quella libertà.
Io nun tengo niente
brigadiè na sigaretta
non mi domandate quello
che succederà.
L'ultimo cancello diventava trasparente
mentre la mia ansia divorava la mia età.

Signori si nasce film del 1960 diretto da Mario Mattoli

Signori si nasce è un film del 1960 diretto da Mario Mattoli. Il Santo Ottone di cui si parla nel film è realmente esistito; si tratta del francescano Sant'Ottone.
Anno 1906, età giolittiana: il barone Ottone Spinelli degli Ulivi, detto Zazà, nonostante la sua nobile ascendenza, è sempre al verde, a causa di una vita dissoluta passata dietro le quinte dei teatri a corteggiare le soubrette. Nonostante l'indigenza economica, l'uomo continua a intrattenere una vita da nobile, vivendo in un albergo e servito dal fedele Battista. Incalzato da un creditore insoluto, tale Bernasconi, viene denunciato perché ha falsificato la garanzia su una cambiale in scadenza e ovviamente scoperta.
Messo alle strette, Zazà decide con riluttanza di accettare il consiglio di Battista, ossia chiedere un prestito al fratello Pio degli Ulivi, titolare di una sartoria frequentata principalmente da prelati e suore. Tra i due fratelli non corre buon sangue a causa dello stile di vita di Zazà, ritenuto immorale da Pio, uomo timorato di Dio, dedito al lavoro ed alla carità. Presentatosi a casa del fratello, Zazà viene scacciato e, per dispetto, fa credere al fratello di volersi suicidare. Rientrato in casa, riceve l'inaspettata visita della bella e spregiudicata soubrette Patrizia, che finge di sedurlo allo scopo di dimostrargli il suo talento recitativo e quindi chiedergli di farle ottenere la parte in una Rivista.
Zazà spiega alla ragazza che lo spettacolo era stato abbandonato dal produttore ma, nel mezzo della discussione, arriva Pio, spaventato dalle minacce suicide del fratello. Per spillare quattrini a Pio per la cambiale e per rilevare la Rivista, Zazà decide di far credere al fratello che Patrizia è sua figlia. Valutata la situazione, Pio decide di invitare fratello, presunta nipote e presunto fidanzato di Patrizia a casa sua.
T102 FOTOBUSTA SIGNORI SI NASCE, TOTO', DE FILIPPO, DELIA SCALA ...
Il film è stato girato in Campania e precisamente presso il centro di Grottaminarda (AV) in Irpinia dove nel centro sorge la Piazza Intitolata al principe della risata e dove è possibile ammirare il bassorilievo dello stesso scolpito sulle pareti della scalinata della piazza stessa Gli interni negli stabilimenti IN.CI.R. De Paolis di via Tiburtina a Roma .
Zazà : Ho notato, in data odierna, che siete una mappata di mozzarelle.

domenica 14 giugno 2020

Blue Stuff ‎– Roba Blues

Blue Stuff ‎– Roba Blues
Cheyenne Records
CD, Album 
1999 
Blues
Blue Stuff è una blues band napoletana, nata nel 1982.
Guitar – Vincenzo Caponetto
Guitar, Banjo, Mandolin – Lino Muoio
Guitar, Resonator Guitar – Guido Migliaro
Lead Vocals, Drums – Mario Insenga
Resonator Guitar – Alessandro Coppola
Saxophone – Luciano Nini

martedì 26 maggio 2020

Ferdinando e Carolina - Lina Wertmüller.

Ferdinando e Carolina - Film (1999) - MYmovies.it
Ferdinando e Carolina è un film del 1999 diretto da Lina Wertmüller.
Ferdinando E Carolina - Film (1999) - Foto Scena | iVID.it ...
Sul finir della sua vita l'anziano Ferdinando di Borbone rievoca morente le follie giovanili, e il suo iniziale odio e poi amore per Maria Carolina d'Asburgo-Lorena. Fin da piccolo il vivace Ferdinando si dedica agli scherzi e ai divertimenti, senza occuparsi minimamente degli affari politici. A otto anni suo padre, Carlo di Borbone, diventa re di Spagna e gli lascia il trono di Napoli.
INTERVISTA – Sergio Assisi: “Recito per regalare emozioni: è ...
Tuttavia neanche adesso il giovane, divenuto re di Napoli, sembra interessato alla gestione dello Stato: seppur affiancato dai validi (invero molto conservatori) San Severo, Tanucci e Galiani, egli passa le giornate tra battute di caccia con i suoi "guappi" e incontri galanti con la sua amante, la principessa di Medina, che egli intende sposare.
Tuttavia il padre ha già combinato il matrimonio del rampollo con una figlia dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria: Ferdinando diventa fidanzato di Maria Giuseppa e poi di Maria Giovanna, ma entrambe muoiono di vaiolo e egli comincia a odiare e temere allo stesso tempo la famiglia degli Asburgo-Lorena, che egli accusa di essere "fracica", cioè di salute molto cagionevole.
Alla fine viene concordato il suo matrimonio con Maria Carolina, celebrato quando i due erano poco più che bambini (17 anni lui, 16 lei). A dispetto di quel che egli stesso aveva pensato, Ferdinando rimane folgorato dalla bellezza della consorte e per un po' di tempo la coppia vive felice. Tuttavia la regina, una volta divenuta più esperta della vita di palazzo, comincia a essere più severa nei confronti del marito (lo costringe a studiare) e dei suoi consiglieri, che contro la sua volontà fanno arrestare i membri di una loggia massonica formata da amici della nobildonna austriaca.
La famiglia reale genera due figlie, ma il maschio sembra non voler arrivare. Temendo che Ferdinando sia in balia della moglie, l'abate Galiani, in combutta con due avventurieri francesi e con il benestare del re Carlo, organizza una messinscena: chiede all'ex cameriera Sara Goudar di sedurre il re in modo da allontanarlo dalla moglie. La prosperosa donna riesce nell'intento e, venutolo a sapere, anche Maria Carolina tradisce il consorte. Alla fine però i due si riappacificano e finalmente danno al mondo l'erede maschio.
Nicole Grimaudo: Principessa di Medina
Adriano Pantaleo: Ferdinando di Borbone bambino
Lola Pagnani: Sara Goudar
Moira Grassi: Contessa di San Marco
Lucilla Vacondìo: Lady Stratfordshire
Mario Scaccia: Ferdinando di Borbone anziano
Maria Zulima Job: Maria Carolina d'Asburgo bambina
Pelos La Capria: Don Raffaele
Isa Danieli: Fravulella, la governante

martedì 12 maggio 2020

Bella 'mbriana Pino Daniele


Bella 'mbriana è il quinto album in studio del cantautore italiano Pino Daniele, pubblicato nel 1982 dalla EMI Italiana.
Titolo: Mo basta 
Album: Bella 'mbriana
Anno: 1982
Musiche, testi e arrangiamenti: Pino Daniele
Voce, chitarra elettrica e acustica: Pino Daniele
Credits
Joe Amoruso - tastiere
Alphonso Johnson - basso
Tullio De Piscopo - batteria, percussioni
Rosario Jermano - percussioni
Mo basta
Pecchè sto' sulo e sulo nun voglio stà
Mo basta pè carità
Mo basta
Pecchè sto' astritto e astritto nun se pò ghì
L'album prende nome dalla bella 'mbriana, spirito casalingo facente parte dell'immaginario popolare napoletano; ciò testimonia l'avvicinamento del cantante ad un tipo di musica più tradizionale, in un certo senso etnico in anticipo sulla world music che verrà consacrata pochi anni dopo l'uscita di questo disco.
Nuje ca cercammo Dio
Stammo pè sempe annure
Nuje ca cercammo 'o bbene
Nun simmo maje sicuri
Parlare di Pino Daniele per me è un'impresa ardua, quasi imbarazzante, e lo è ancora di più quando si tratta l'argomento "Bella 'Mbriana". L'album, registrato dalla EMI nel lontano 1982, è una finestra aperta sull'animo di un musicista partenopeo che ha ormai raggiunto il suo apice tecnico-compositivo, e vuole cantare in maniera più elegante e disinteressata possibile della malinconia napoletana. E' difficile quindi decontestualizzare quest'album e parlarne da una posizione il più possibile neutro: è il fine ultimo dell'opera che induce a ricordare con malinconica nostalgia l'atmosfera dei difficili albori degli anni '80 in quel di Napoli, percossa e tormentata dal manto nero della corruzione, dell'omertà e dell'impotenza del popolo che vede nel racconto, nel canto e nella filosofia la propria valvola di sfogo (sono gli anni della violenta rivalsa del neapolitan power, dei film di de Crescenzo e Troisi). Si diffonde una sorta di saggezza popolare che sfocia in una coesione e in un senso di appartenenza ad una causa comune, che vede protagonisti il popolo minuto come gli intellettuali.
Il titolo dell'album è emblematico: "Bella 'Mbriana" è lo spirito casalingo protagonista dell'antica leggenda napoletana. E' un racconto della vita quotidiana di questa città, vista però dall'interno, dallo sguardo disincantato di un popolano come un altro. Pino getta macchie vivide di colore che come un quadro espressionista, si conformano nel delineare la fisionomia più sincera e pura della città. https://www.debaser.it/pino-daniele/bella-mbriana/recensione