Vetrina Vesuvio

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Vetrina Vesuvio

lunedì 15 dicembre 2025

“Natali Mediterranei – Tra cultura e incontaminazione”

Nell’ambito della quarta edizione di “Altri Natali”, iniziativa promossa e finanziata dal Comune di Napoli, continua la rassegna “Natali Mediterranei – Tra cultura e incontaminazione”, organizzata dalla compagnia Magazzini di Fine Millennio con la direzione artistica di Salvatore Cipoletta. 

Martedì 16 dicembre, alle ore 19, al Teatro Il Piccolo va in scena “Avventure straordinarie” con Mirco Abbruzzetti e Simona Ripari, le musiche di Luciano Monceri, le scene di Giacomo Pompei e il video di Gianluca Laugeni. Il testo e regia sono firmati da Marco Renzi e la produzione è Proscenio Teatro.

Un grande pozzo, un cantiere a cielo aperto: bidoni, strumenti, corde, elmetti, pale, secchi, terra estratta da una buca che domina la scena. Due esploratori scandagliano il sottosuolo alla ricerca di qualche cosa di sensazionale rilevato dai loro strumenti di superficie, qualche cosa di cui ignorano le dimensioni e la fattezza, qualche cosa che mai nessuno ha misurato prima di allora. Si tratta di una vitalità anomala, diffusa e stranamente immobile. Il CNR-Centro Nazionale Ricerche per il quale lavorano non può essere avvertito, il rischio che si tratti di un falso segnale è più che reale e in tal caso la figuraccia sarebbe veramente grande. Non hanno altra scelta che andare a verificare quello che hanno misurato, la posta in gioco è enorme, potrebbe essere la scoperta scientifica più importante del secolo. Scavano allora con tenacia e coraggio e alla fine sarà una grande festa. Il pubblico ha un ruolo drammaturgico importante ed è chiamato, anche se spesso a sua insaputa, a svolgerlo. Fascia d’età consigliata: da 4 anni in su.

Il Teatro Il Piccolo ospita inoltre “Noi che guardavamo il mare”, tre laboratori di racconti e teatro-danza per bambine e bambini dai 5 ai 10 anni ideati e condotti da Alessandra Petitti e Giovanna Mayer.

I laboratori si terrano sabato 27 dicembre, dalle ore 9,30 alle 12,30, lunedì 29 e martedì 30 dicembre, dalle 16.30 alle 19.

Gli appuntamenti proseguono fino all’8 gennaio e sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria a:

info@magazzifinemill.com - 

salvatore.cipolletta@tiscali.it - 

gabriellastampa@gmail.com

320 216 6484 - 348 779 3821

Prossimi appuntamenti

  • domenica 21 dicembre ore 11 – piazza San Vitale

TRANUVOLE

“Omaggio al Clown Bianco, a Fellini e alle Nuvole”

produzione Baracca dei Buffoni

Spettacolo poetico itinerante, un carillon vivente, una poesia in movimento, una performance suggestiva che, con personaggi unici e surreali, accompagna lo spettatore in un mondo incantato, stupendolo con coreografie originali e invitandolo ad entrare nel fantastico mondo dei sogni. Cinque nuvole rappresentate con ombrelli, veli e trampoli, e indossate da altrettanti clown bianchi, sfilano e danzano accompagnate da musica per carillon.

Fascia d’età consigliata: da 4 anni in su.

  • lunedì 22 dicembre ore 19 – Teatro Il Piccolo

IL PASTORE ALLA FONTANA

(Chi ha paura delle storie)

liberamente ispirato al racconto di Gianni Rodari

con Michele di Conzo e Alessandra Tarquini

regia, drammaturgia, musiche e canzoni originali Eugenio Incarnati

produzione Associazione Teatrabile a.p.s.

Ogni città, per tanti motivi, belli e brutti, chiede di parlare di lei. Qui, la compagnia gioca con un racconto che uno dei più grandi scrittori per ragazzi, regalò alla loro città: L’Aquila. Con due cappelli e sette pecore improbabili, un pastore, solitario ed isolato, parte alla scoperta del mondo. Incontra una vecchina “magica”; una fruttivendola un po’ gentile e un po’ scorbutica, tanti bambini e novantanove mascheroni strambi e buffi che gli cambieranno la vita.

Fascia d’età consigliata: da 4 anni in su.

  • venerdì 26 dicembre ore 19 – Teatro Il Piccolo

LAST CHRISTMAS

Il nuovo musical del Natale

testo e regia Fabrizio Miano

direzione vocale Grazia Ricciardi

coreografie Giuliana Miano

con sei attori, cantanti, ballerini

produzione Magazzini di Fine Millennio in collaborazione con Mind the Gap – Scuola di Musical

Un gruppo di adolescenti rimane chiuso nella scuola dopo l’ultimo giorno di lezione prima delle vacanze di Natale. Un blackout improvviso blocca le porte elettroniche, e l’unico collaboratore scolastico presente è andato via senza accorgersi di loro. I ragazzi, che in apparenza non hanno nulla in comune, sono costretti a passare la serata insieme. Inizialmente cercano di ignorarsi, ma con il passare delle ore emergono conflitti, insicurezze e paure. Nessuno sembra davvero voler tornare a casa, nessuno sembra aspettarsi un Natale perfetto. Quella notte, tra discussioni, risate e numeri musicali, i ragazzi scoprono che, in fondo, sono più simili di quanto pensassero. Sei attori-cantanti-ballerini canteranno e danzeranno sulle note delle più famose canzoni natalizie, per raccontare una storia moderna, allegra, divertente e allo stesso tempo carica di quei valori che rendono il Natale la festa più cara al cuore di grandi e bambini.

Fascia d’età consigliata: da 5 anni in su.

  • lunedì 29 dicembre 2025 ore 19 – Teatro Il Piccolo

GIRO GIRO TONDO ACCETTA TUTTO IL MONDO

con Sara Cortini, Simone Di Meglio, Lorenzo Ferrara

costumi Concetta Nappi

progetto e regia Massimiliano Foà

produzione: Magazzini di Fine Millennio

Tre viaggiatori senza tempo si rincontrano ogni volta che ci sono bambini pronti ad ascoltare, per raccontarsi quello che hanno conosciuto. Radicati alla terra, ispirati dall’acqua e trainati dal vento ci invitano ad immaginare luoghi e profumi lontani ma vicini. Storia dopo storia scopriamo che il rispetto, l’accoglienza dell’altro, l’armonia si costruiscono a partire dall’uso gentile delle parole. Chiedere per favore, domandare come stai, fare un complimento non sono solo gesti di buona educazione, ma comportamenti sostanziali per una crescita sana.

Fascia di età consigliata: da 5 anni in su.

  • martedì 30 dicembre ore 19 – Teatro Il Piccolo

ZEZA E PULCINELLA

di Pompeo Perrone

con Maurizio Stammati, Rinaldo Di Marco, Sara Petrone, Antonio Pernarella, Chiara Laudani,

Anna Maggiacomo

scenografie Carlo De Meo / costumi Barbara Caggiari

regia Maurizio Stammati

produzione Collettivo Teatrale Bertolt Brecht

La storia narra le nozze di Don Nicola, studente di legge, e di Vicenzella, contrastate dal padre della donna, Pulcinella, che teme di essere disonorato ed è inconsapevolmente geloso, e sostenute da sua moglie Zeza. Quest’ultima è di ben altro avviso e vuole far divertire la figlia co mmilorde, signure o co l’abbate. Pulcinella sorprende gli innamorati e reagisce violentemente, ma è punito e piegato da Don Nicola e alla fine si rassegna. La meraviglia del teatro di strada si unisce alle atmosfere farsesche della maschera napoletana per dar vita ad uno spettacolo originale e di sicuro impatto su spettatori di ogni età.

Fascia di età consigliata: da 6 anni in su.

  • venerdì 2 gennaio ore 19 – Teatro Il Piccolo

UNA BALLATA PER Mr. SCROOGE

Attori - pupazzi - canzoni

fonte Dickens

pupazzi Violetta Ercolano, Fabio Lastrucci

scene e costumi Carla Vitaglione

con Giulio Barbato, Amedeo Ambrosino, Nello Provenzano, Ramona Carnevale

testo e regia Aldo de Martino

produzione Compagnia Gli Sbuffi

Una rivisitazione per figure animate, attori e canzoni del celebre romanzo “Christmas Charol” con un occhio al suo autore Charles Dickens e uno a Jim Henson, il geniale inventore dei mitici Muppets. Tutto inizia il 24 dicembre di un anno imprecisato a Londra. Nella sua bottega Ebenezer Scrooge è di pessimo umore: “Ma come di nuovo quest’inutile Natale?!?”. A farne le spese, oltre al suo dipendente il contabile Bob Cratchit, i parenti e gli avventori che entrano nella sua bottega il giorno della vigilia di Natale. Scrooge non odia solo il Natale, ma tutte le feste, i divertimenti e gli svaghi. Inoltre ritiene inutile e dannosa la beneficenza, stupido l’altruismo. Ma nella notte della vigilia avvengo alcuni straordinari e inaspettati incontri che cambieranno la sua vita. Infatti Scrooge viene visitato da tre spettri (Gli spiriti dei Natali Passati, Presenti e Futuri) preceduti dall’ammonizione del defunto amico e socio Jacob Marley.

Fascia d’età consigliata: da 6 anni in su.

  • domenica 4 gennaio ore 19 – Teatro Il Piccolo

LA BEFANA E LA STREGA GONDRANA

di Roberta Sandias

con Valentina Elia, Enrica Graziano, Mariella Lombardi, Paola Maddalena, Sabrina Nastri, Giuseppe Noviello, Luigi Savinelli

produzione La Mansarda – Teatro dell’Orco

Lo sapete che la Befana in origine era una strega? O meglio, la Befana e le streghe appartengono tutte ad un’unica, grande famiglia, che ha origini antichissime. Poi, come in tutte le famiglie che si rispettino, ognuna ha preso la sua strada, qualcuna ha fatto carriera ed è diventata la Befana… e le altre cosa fanno? Si incontrano ancora? Vanno d’accordo? E poi siamo sicuri che tutte le streghe sono brutte e cattive? E soprattutto, chi è la Strega Gondrana? Cosa succede alla vigilia dell’Epifania, quando, inaspettatamente, va a far visita alla sua cugina più famosa?

Fascia d’età consigliata: da 5 anni in su.

  • giovedì 8 gennaio ore 19 – Teatro Il Piccolo

DIALOGHI COEN/TRABELSI FEAT NANDO CITARELLA

Voci, Suoni e Ritmi per un Cammino di Pace

con Nando Citarella, Gabriele Coen, Ziad Trabelsi

produzione “La Paranza”

La Hannukkah era la festa ebraica della Luce, in Siria e in Egitto il giorno del 25 Dicembre era festeggiato come il giorno della nascita del Sole in santuari da cui se ne usciva alla mezzanotte annunciando che era stato partorito il sole, raffigurato come un bambino. Nell’antica Roma tra il 19 e il 23 Dicembre circa si festeggiavano i Saturnali, in onore del Dio Saturno, con banchetti, feste, canti e giochi. In molte di queste culture vi si ritrovano elementi Sacro-Rituali o semplicemente Popolari e unite da elementi quali la Voce e il Tamburo che pur cambiando forma di cultura in cultura ha sempre un ruolo fondamentale. Nando Citarella (di religione cristiana - studioso di tradizioni popolari polistrumentista, e suonatore di tammorra), Gabriele Coen (di religione ebraica - musicista e studioso di tradizioni ebraiche), Ziad Trabelsi (di religione musulmana – musicista e studioso di tradizioni musicali), hanno deciso di realizzare un progetto che, basandosi su testi e musiche sia popolari che di loro composizione fanno si che queste tradizioni si incontrino tra Canti Antichi e Nuove Contaminazioni. Un intreccio tra Classico e Tradizione che unisce ancor di più le varie culture da noi citate.

Fascia d’età consigliata: da 7 anni in su.

LABORATORI

Teatro Il Piccolo

  • sabato 27 dicembre 2025 dalle ore 9,30 alle 12,30
  • lunedì 29 e martedì 30 dicembre 2025 dalle 16.30 alle 19

NOI CHE GUARDIAMO IL MARE

LABORATORI di RACCONTI e TEATRO-DANZA per BAMBINE e BAMBINI da 5 a 10 ANNI

ideati e condotti da Alessandra Petitti e Giovanna Mayer

Attraverseremo il Mar Mediterraneo ripercorrendo il racconto del viaggio di Ulisse, e il suo desiderio di conoscenza. Sullo stesso mare, che gli Arabi chiamano “bianco” e quasi tutti gli altri “mare in mezzo alle terre”, si affacciano e vivono popoli diversi per tradizioni e lingua, ma che da sempre attraversandolo hanno imparato a conoscersi e a riconoscere radici comuni in una realtà non omogenea, ma coerente. Noi con loro, convinti che “non esistono linguaggi diversi, ma un solo linguaggio, che di tutti si compone”. Partiremo dal luogo geografico della nascita del Sole, della Luce: l’est. E navigheremo verso l’ovest, il luogo in la Luce ci lascia, dove il Sole tramonta. In ogni tappa, in ogni incontro partendo dalle suggestioni del racconto, svilupperemo uno dei temi cardine dell’incontro e della condivisione. Ci abbandoneremo al flusso della narrazione come al moto delle onde, come i tanti, prima di noi che hanno ascoltato nei porti del mare racconti tramandati per generazioni. Il Mediterraneo è specchio in cui rifletterci, in cui il passato “scivola come acqua tra le dita”. Perché tutti i mari uniscono le genti e noi continuiamo e crederlo.

Il progetto si declinerà in tre laboratori:

laboratorio 1. METTITI NEI MIEI PANNI

Approderemo all’isola in cui risiede Circe, la maga simbolo della trasformazione, della metamorfosi e della commistione tra animale e umano.

laboratorio 2. COME TI CHIAMI

Procedendo verso ovest, giungeremo ad incontrare Polifemo e quindi le Sirene. Questi episodi diversi sono legati da un denominatore comune: la confusione dei linguaggi e l’inganno dei nomi.

laboratorio 3. DA DOVE VIENI

Navigando ancora verso ovest, giungeremo nel luogo in cui la luce va a nascondersi. Immagineremo che lì ci sia l’isola di Eolo e dei venti che soffiano da e verso tutte le terre.

Le storie tramandate dal mito giungeranno alle bambine e ai bambini. Il passato e il presente si guarderanno negli occhi e le storie saranno ascoltate, discusse, disegnate, drammatizzate, danzate, con attenzione particolare alle capacità, alle attitudini, alle esperienze e alle provenienze geografiche di ciascuno dei piccoli partecipanti al laboratorio. Con l’ausilio della tecnica del teatro-danza, tecnica che partendo dal movimento naturale, permette ed allena ad un’espressività matura e cosciente, nella condivisione dello spazio, del ritmo e del suono. È un percorso di scoperta del corpo senza barriere tra movimento, gestualità, danza. Scoprendo uno spazio comune per la fantasia e le emozioni, in un’esperienza di enorme importanza per lo sviluppo della personalità dei più giovani.

venerdì 12 dicembre 2025

Un abito da sposa per non dimenticare. | Gianni Molaro trasforma 1000 proiettili in un messaggio universale di pace

Un abito da sposa per non dimenticare: è quello voluto da Federica Colantuono, la giovane napoletana del Vomero Alto che il 13 dicembre alle 15.30 convolerà a nozze con Emanuele Femiano nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Capodimonte a Napoli.

La sposa, incinta al settimo mese di un maschietto, ha scelto infatti di andare all’altare con un velo che racconti la parte più importante della sua vita: due morti violente che hanno distrutto la sua famiglia.

Il fratello della mamma di Federica, Francesco Della Corte, metronotte di 51 anni aggredito nel 2018 da tre ragazzi che gli volevano rubare la pistola: il vigilante rimase trenta minuti da solo in un lago di sangue prima di essere trasportato al Cardarelli. Le ferite che questi minori gli avevano procurato erano però devastanti. Una volta in ospedale, Francesco rimane in coma farmacologico fino al giorno in cui esala l’ultimo respiro, alle 3:30 del 16 marzo 2018.

A seguito di questo evento la famiglia di Federica ha costituito anche un’associazione per la legalità che si chiama “Progetto Franco”, in ricordo dell’uomo.

La nipote dello sposo, Emiliana Femiano, è stata a sua volta uccisa in un noto caso di femminicidio il 22 novembre 2010 a Terracina dall’ex compagno, già condannato per un precedente tentato omicidio della ragazza. Venne ritrovata in una pozza di sangue, con il volto sfigurato dai colpi e il corpo martoriato da decine di fendenti, inferti con violenza inaudita. La ragazza ha pagato con la vita il gesto azzardato di aver incontrato di nuovo il suo ex convivente, che un anno prima, a Napoli, l’aveva già accoltellata.

Una storia a dir poco difficile, che andava “raccontata” con maestria e delicatezza. Doti che non mancano a Gianni Molaro, stilista campano con atelier a Napoli e a Roma. Per lei, Molaro ha ideato e fatto realizzare un velo con mille proiettili in bronzo con catena nera.

Al centro del velo Molaro ha disegnato un orsacchiotto ricamato anch’esso con proiettili e ricami di cristalli trasparenti, un richiamo all’imminente nascita che attende la famiglia che si sta formando.

L’abito è trasformabile: doveva essere una sirena con un gonnellone in mikado che poi avrebbe tolto in villa per restare solo con il prezioso abito dalla linea sirena, invece è stato realizzato un abito, sì prezioso ricamato con migliaia di cristalli, ma dalla linea morbida e sempre con gonnellone che è stato a questo punto modificato con un cinturino leggermente sagomato verso l’alto che parte da sotto il seno creando una linea dallo stile impero.

Il velo ricamato con cristalli è stato quindi ricamato, su proposta di Molaro, con l’orsacchiotto ed i proiettili che ovviamente sono finti.

Tra le curiosità, per acquistarli su Amazon è stato necessario procedere con diversi account in quanto per problemi di sicurezza il portale non consentiva di acquistarne più di 300 ad utenza.

“Il nostro, mio e di Federica – spiega Molaro – sarà un No alla violenza intesa a 360 gradi, dalle guerre agli omicidi. Una sfida difficile che ho raccolto con passione, per la quale ho fatto lavorare per diverse settimane le mie sarte che sono state a loro volta entusiaste di poter far parte di questo progetto. Per noi non si tratta di un abito da sposa in più, ma della condivisione di un ideale di pace e siamo felici che la famiglia di Federica ci abbia dato la possibilità di poter trasformare in artigianato le sue emozioni” - Gianni Molaro è stato definito più volte lo stilista dei record. La prima volta, nel 1993, quando realizzò un velo di 326,70 metri. L’esperienza venne ripetuta con un abito da sposa di dodici metri di diametro e infine raggiunse un altro primato con l’abito più prezioso, tempestato da settemila diamanti veri.  Gianni Molaro - MILLE PROIETTILI SU UN VELO DA SPOSA!!!

’Ncantesimo — La mostra fotografica di Camilla Calato

’Ncantesimo è un percorso visivo che nasce da un sentimento semplice e potentissimo: il sentirsi a casa.


Un’emozione che per ognuno di noi assume forme diverse — un luogo, una persona, una memoria, un odore — e che non è solo fisica, ma avvolgente, rassicurante, capace di riportarci a una felicità istintiva.

Per Camilla Calato, questo sentimento ha un nome preciso: Napoli.

Origini e identità

Nata al Nord da genitori napoletani, Camilla ha trascorso gran parte della sua vita lontano dalla città dei suoi. Eppure, il legame con Napoli non l’ha mai abbandonata.

Da bambina, durante le visite ai nonni, si lasciava guidare per le strade calde e allegre della città, osservando tutto con curiosità: i colori, i profumi, il dialetto, i volti scuri e i capelli ricci che le somigliavano e che la facevano sentire, finalmente, parte di qualcosa.

Napoli era il luogo in cui ritrovava i racconti del nonno, le melodie familiari, i sapori che riconosceva senza pensarci. Era casa.

Il ritorno e la fotografia

Quattro anni fa Camilla torna a Napoli, e quella sensazione si riaffaccia più intensa che mai. La città la accoglie come se non fosse mai partita.

Inizia un corso di Camera Oscura e, passeggiando tra vicoli e piazze per portare a sviluppare i rullini, comprende che la cosa più naturale è raccontare quel ritorno proprio attraverso la sua macchina analogica.

Ogni fotografia stampata in Camera Oscura rendeva la “magia” più concreta, più viva.

Parole, immagini e memoria

In quel periodo Camilla scopre un libro di poesie d’amore di Totò e inizia a collezionare cartoline trovate alle bancarelle di Piazza Dante: vedute di Napoli, ritratti che ricordavano i volti della sua famiglia.

Quasi per gioco, un pomeriggio inizia a ritagliare frasi, incollarle accanto alle immagini, creare connessioni.

Nasce così un racconto fatto di epoche che si sovrappongono, di realtà vissute e immaginate, di cammini solitari nei vicoli che diventano memoria collettiva.

La mostra — ’Ncantesimo

’Ncantesimo prende forma in una serie di collages e fotografie analogiche che costruiscono un racconto a capitoli: un intreccio tra passato, presente e futuro.

Nel 2023 diventa un libro d’artista, pubblicato poi in una doppia edizione nel 2024 e nel 2025.

È un omaggio a quel sentimento universale che tutti riconosciamo quando, nel profondo, ci sentiamo finalmente a casa. - Camilla Calato - Camilla Calato Photography

Mostra "Napoli Explosion" di Mario Amura, a cura di Sylvain Bellenger | CTE Napoli - Infiniti Mondi - Napoli Innovation City / Evento finale

Il progetto “Casa delle Tecnologie Emergenti di Napoli - Infiniti Mondi - Napoli Innovation City”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di cui è capofila il Comune di Napoli, sta per concludere la prima fase delle proprie attività.

L’iniziativa, nata dalla collaborazione con importanti realtà accademiche, di ricerca e imprenditoriali del territorio, sostiene l’innovazione nel comparto delle industrie culturali e creative e nel tessuto artigiano cittadino.

L’evento finale, che si terrà lunedì 15 dicembre alle ore 10:00 presso il Real Albergo dei Poveri.

Sarà l’occasione per condividere i risultati raggiunti, frutto di tre anni di innovazione, sperimentazione e lavoro condiviso, e allo stesso tempo, aprire lo sguardo verso il futuro.

Nel corso della giornata inaugureremo la mostra Napoli Explosion, dell’artista Mario Amura, e la nuova area espositiva del Real Albergo dei Poveri, restaurata grazie al sostegno del Ministero della Cultura e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per la prima volta restituita alla città.

La mostra "Napoli Explosion" di Mario Amura, a cura di Sylvain Bellenger, rappresenta un ponte ideale tra arte, tecnologia e partecipazione collettiva, perfetto filo rosso per la chiusura di Infiniti Mondi.

L’esposizione nasce dal progetto artistico che da oltre quattordici anni vede Amura immortalare, dalla cima del Monte Faito, l’esplosione di luci e colori del Capodanno napoletano: un rito collettivo che trasforma il timore del Vesuvio in energia vitale.

L’allestimento al Real Albergo dei Poveri immerge il visitatore in un’atmosfera “rosso fuoco”, evocando una Napoli sospesa tra mito e futuro, tra vulcano e supernova.

Con la nuova esperienza immersiva NYA – Now Your Art, il pubblico potrà vivere in realtà virtuale l’emozione del Capodanno dal Faito, scattando foto virtuali personalizzate.

La mostra conclude il percorso culturale per i 2500 anni della nostra storia, con il patrocinio di Napoli 2500, iniziativa del Comune di Napoli dedicata alla celebrazione dei 2500 anni della città.

giovedì 11 dicembre 2025

“Sacro Sud”, il festival diretto da Enzo Avitabile in programma in 4 chiese della città di Napoli, dal 13 dicembre 2025 al 5 gennaio 2026

Si inizia con “Flamenco Sacro” dei fratelli Carlos e Curro Piñana, tra gli ospiti Balanescu Quartet, Ernst Reijseger, Ramin Bahrami e Massimo Mercelli, oltre allo stesso Avitabile.

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con “Sacro Sud”, il festival diretto da Enzo Avitabile in programma in 4 chiese della città di Napoli, dal 13 dicembre 2025 al 5 gennaio 2026. Dal centro storico alla periferia, dalle chiese di Santa Maria Donnaregina Nuova e Sant’Anna dei Lombardi alla Basilica di San Pietro ad Aram, fino alla Chiesa di San Giovanni Battista a San Giovanni a Teduccio.

Promosso e finanziato dal Comune di Napoli nell’ambito del Natale a Napoli 2025 e del progetto Napoli Città della Musica , il festival “Sacro Sud” – ideato e prodotto da Andrea Aragosa e Mario Aragosa per Black Tarantella –  presenta 6 concerti a ingresso gratuito con artisti italiani e internazionali. Un viaggio musicale con al centro Napoli e il Mediterraneo, che conduce anche in Spagna, nell’Est Europa e nell’antica Persia, ispirato dalle musiche popolari, sacre e devozionali del mondo.

«Sacro Sud è un evento dedicato alla scoperta della spiritualità nelle diverse culture che ci circondano – dichiara Enzo Avitabile. Attraverso musiche sacre e devozionali, preghiere laiche e canti randagi, tradizioni antiche e sonorità nuove celebriamo la connessione profonda tra la musica e la trascendenza, tra il cuore e l’anima».

Ad inaugurare la sesta edizione di Sacro Sud,  sabato 13 dicembre alle ore 20 sarà lo spettacolo “Flamenco Sacro”. In scena alla Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova i fratelli Carlos Piñana (chitarra) e Curro Piñana (canto) eseguiranno brani musicali tratti dalla loro messa flamenca e altri canti natalizi della tradizione spagnola, accompagnati dal ritmo del percussionista Miguel Ángel Orengo e dalla magia della danza di Daniel Valera. Una celebrazione ricca di passione e sentimento  che vede protagonisti i celebri flamenguisti di Cartagena, discendenti del grande Antonio Piñana.

Lunedì 15 dicembre alle ore 19, il secondo appuntamento del festival vede protagonista lo stesso Enzo Avitabile. Il compositore e cantautore partenopeo presenta nella Chiesa di San Giovanni Battista, a San Giovanni a Teduccio, uno dei suoi progetti più acclamati: “Sacro Sud”. Lo spettacolo che è anche il titolo della rassegna e di un album del 2006, rappresenta un viaggio interiore alla ricerca delle radici della spiritualità. Un concerto acustico che parte dai suoni antichi e arriva a Marianella, piccolo borgo in periferia di Napoli che diede i natali a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, il più napoletano dei santi e il più santo dei napoletani.

Venerdì 19 dicembre alle ore 20 si ritorna nella alla Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova con l’esibizione del Balanescu Quartet. Fondato alla fine degli anni ’80 dal violinista rumeno Alexander Bălănescu, l’ensemble ricrea il classico quartetto d’archi, adattando la forma tradizionale della formazione ad un repertorio il più possibile ampio e variegato. Un crossover che fonde la musica popolare dell’Europa dell’Est con sonorità contemporanee. Sul palco, insieme al violinista, mente creativa e compositore del gruppo Yuri Kalnits (secondo violino), Una Palliser (viola) e Nick Holland (violoncello).

Oltre alla musica dal vivo è in cartellone anche un incontro  a Palazzo Cavalcanti (sabato 20 dicembre alle ore 18) con Enzo Avitabile e il suo produttore Andrea Aragosa, dal titolo “Le Musiche della Musica”. Un momento di riflessione e condivisione sul valore profondo dell’arte musicale, un dialogo dove tradizione, ricerca e visione si intrecciano.

Lunedì 22 dicembre alle ore 20, invece, la Sacrestia del Vasari nella Chiesa Sant’Anna dei Lombardi accoglie il violoncellista, compositore e performer olandese Ernst Reijseger. Dal vivo presenta un concerto solista che unisce musica classica, sperimentazione e brani originali composti per le colonne sonore dei film di Werner Herzog. Nelle sue esibizioni live, caratterizzate da una grande musicalità e teatralità, Reijseger unisce maestria tecnica e un approccio innovativo che esplora le capacità del suo strumento in modo non convenzionale.

Sabato 27 dicembre 2025 (ore 20) alla Basilica di San Pietro ad Aram torna in scena Enzo Avitabile per presentare la sua ultima produzione live: “Santa Rivoluzione”. Un concerto acustico che vede il compositore e cantautore partenopeo al centro della scena accompagnato dalla con la chitarra di Gianluigi Di Fenza, le percussioni di Emidio Ausiello e la zampogna di Christian Di Fiore. Il titolo “Santa Rivoluzione” richiama una dimensione spirituale e di trasformazione, legata al messaggio che da sempre Avitabile trasmette con la sua musica. La parola, il suono, il gesto e la danza, prendono forma in questo nuovo progetto che racchiude nello stesso scrigno elementi devozionali, canti di sentimento, suoni popolari e contaminazioni contemporanee.

A chiudere la sesta edizione di Sacro Sud, lunedì 5 gennaio 2026 alle ore 20 alla Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova, sarà il duo Ramin Bahrami – Massimo Mercelli. Il pianista iraniano, considerato uno dei più interessanti interpreti di Bach, dialoga con Mercelli, flautista di fama internazionale, noto per il suo virtuosismo e la tecnica impeccabile, dando vita a un duo cameristico che incarna la massima interazione musicale. Dal vivo eseguiranno musiche di Johann Sebastian Bach, di Carl Philipp Emanuel Bach e “Yamamoto Perpetuo” di Michael Nyman, il nuovo brano appositamente composto e dedicato al duo.

Tutti i concerti in programma sono ad ingresso gratuito, con prenotazione su Eventbrite, fino ad esaurimento posti.  - Enzo Avitabile (Official)

martedì 9 dicembre 2025

Napoli | “La luna è una mujer – Voci, canti e leggende di donne, sirene e monacielli di Napoli, tra terra e mare” | Teatro Bolivar

Domenica 14 dicembre 2025, alle ore 19.00 (in replica in matinée lunedì e martedì 15-16 dicembre ore 10.30), al Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’Tracks, sarà di scena “La luna è una mujer – Voci, canti e leggende di donne, sirene e monacielli di Napoli, tra terra e mare”, un’opera musicale crossmediale di Maria Angela Robustelli, che firma progetto, drammaturgia e regia, prodotto da OTP - obece teatro project, compagnia nazionale, e sostenuto da Scabec e Regione Campania. Nello spettacolo, la musica dal vivo, canzoni e danze popolari, video narrazioni, lingua, cultura napoletana e antica tradizione popolare, contribuiranno a celebrare Napoli a 2500 anni dalla sua nascita, sottolineando la contemporaneità e l’essenza magica senza tempo di cui è fatta.

A dar vita, in scena, all’allestimento, saranno, insieme a Maria Angela Robustelli, Marianna Robustelli, il Maestro Salvatore Torregrossa (compositore delle musiche originali e polistrumentista), Pietro Juliano, Rosalba Alfano, Silvia Pignataro, Rosalba De Rosa, Federica Avallone e Sara Della Torre. Lo spettacolo, della durata di 1h20’, fonde teatro, musica dal vivo, danza popolare e video-narrazione in un format transmediale che restituisce un ritratto contemporaneo del mito di Neapolis.

«Napoli è una città-donna – spiega la regista Maria Angela Robustelli - un corpo vivo che si racconta attraverso frammenti di memoria: aria, acqua, fuoco e terra. Le sirene sono le nostre narratrici, le custodi delle sue ferite e della sua forza. Volevamo riportare in scena la Napoli invisibile – continua Robustelli – quella fatta di voci, di riti e di figure mitiche che ancora oggi abitano l’immaginario collettivo». 

Lo spettacolo affonda le radici nelle leggende raccolte da Matilde Serao e ambientate tra i Campi Flegrei, le coste partenopee e i luoghi simbolo della città. A partire dalla sua origine mitica, legata alla leggenda di una sirena che si sacrifica per un amore non corrisposto e al culto a lei dedicato. “La Luna è una mujer” passa attraverso questo piano narrativo, rintracciandone le origini mistiche ed antropologiche nei luoghi emblematici della città, nei culti popolari, nel susseguirsi delle stagioni e dei cicli lunari, solcando le acque di un mare universale in cui la figura femminile è sempre più spaccata a metà. Una metà mancante, sottratta. Lo spettacolo passa in rassegna canti popolari, danze tarantolate, racconti antichi di tradizione aurale, e personaggi emblematici di figure esoteriche, di pescatori, vergini e madonne legate a Napoli e al suo mare. Così, Partenope, la Mamma Schiavona, Michelemmà, ‘o Munaciell, Caterinella, la Llorona, Coletta di Porta Medina, si scopriranno legate da un fil rouge che le unisce alle origini della città, ai suoi misteri, ai suoi luoghi, alla sua musica. Questa creazione nasce inoltre da una ricerca sulla contaminazione sonora che fa dei ritmi della tarantella, della tammurriata e della pizzica tarantata, missati alla musica elettronica, un portale da varcare per indurre la trans dei personaggi che si scopriranno così capaci di raccontare Neapolis anche attraverso vibrazioni sonore ancestrali e allo stesso tempo molto attuali.

Questo spettacolo rientra inoltre in un progetto di teatro partecipato e formazione che coinvolge le scuole campane di primo e secondo grado, attraverso la partecipazione all’evento dal vivo e ad un laboratorio di approfondimento in classe, successivo allo spettacolo, dedicato alle leggende legate ai luoghi simbolo della città e ai testi di Matilde Serao, documentando con interviste e video finali sull’attività, in cui studenti e docenti restituiranno l’esperienza vissuta e i legami tra mito, educazione sentimentale e identità del territorio. Ogni scuola partecipante sarà presente sul portale dedicato LA LUNA È UNA MUJER ’25, tramite brevi teaser pubblicati su www.obeceteatroproject.com, sui canali social dell’organizzazione e di SCABEC.


domenica 7 dicembre 2025

La Natività a grandezza naturale in piazza Municipio fino all'8 gennaio 2026

In piazza Municipio, è stata inaugurata la Natività a grandezza naturale realizzata dagli artigiani di San Gregorio Armeno, un’opera unica che celebra la grande tradizione presepiale napoletana.
La cerimonia, aperta dalla benedizione di Monsignor Gennaro Matino si è svolta alla presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dell’assessora al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli, Teresa Armato, del prefetto Michele di Bari, di Valter De Bartolomeis, dirigente scolastico istituto Caselli-Palizzi, del presidente dell’associazione delle Botteghe di San Gregorio Armeno, Vincenzo Capuano, e di Antonio Lucidi, vicepresidente L’Altra Napoli, assieme a tutti gli altri artigiani che hanno contribuito all’opera. 
La Natività resterà visibile al pubblico in piazza Municipio fino all’8 gennaio 2026.
Il progetto è stato realizzato dall’associazione delle Botteghe di San Gregorio Armeno APS, che riunisce la quasi totalità dei maestri artigiani della celebre via del centro storico, con la partecipazione attiva di altre realtà artigiane cittadine: i maestri sarti dell’associazione Le Mani di Napoli hanno realizzato le vestiture della Sacra Famiglia e le associazioni dei Maestri Ceramisti hanno prodotto le anfore e gli elementi ceramici della scena. I doni esposti sono opera degli artigiani del Borgo Orefici e dei maestri ceramisti, in collaborazione con l’Istituto Palizzi.
Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli: «Con questa Natività a grandezza naturale celebriamo una delle tradizioni più autentiche della nostra città, frutto del talento e della creatività degli artigiani di San Gregorio Armeno e di altre eccellenze napoletane. È un’opera che unisce arte, cultura e identità, e che offrirà a cittadini e visitatori un simbolo forte del Natale napoletano, capace di valorizzare il nostro patrimonio e di attrarre turismo in un periodo così significativo».
«Come l’anno scorso proponiamo in piazza uno dei simboli più suggestivi del Natale, frutto della collaborazione tra i nostri artigiani, che hanno riprodotto lo stile della nostra scuola del Settecento a beneficio di tanti napoletani e che diventa un potente attrattore turistico per chi viene a visitare la città», sottolinea l’assessora al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli Teresa Armato.
La Natività, realizzata secondo lo stile presepiale settecentesco, presenta figure a grandezza naturale con anima impagliata, occhi in vetro, testa, mani e piedi in legno, abiti sartoriali confezionati dall’associazione Le Mani di Napoli. Le tre figure principali, insieme all’angelo, sono racchiuse in una scarabattola in legno e vetro, che consente la fruizione dell’opera da ogni lato. L’esposizione della Sacra Famiglia in piazza Municipio riflette l’esigenza di dar vita a un’iniziativa capace di testimoniare il profondo rapporto fra l’arte presepiale napoletana e la città: la Natività a grandezza naturale si trova al centro della piazza, in modo che sia collocata quale baricentro fra palazzo San Giacomo, il Castel Nuovo, e il porto, avendo di fronte la grandiosa e magica incombenza del Vesuvio.

sabato 6 dicembre 2025

Antonio D’Addio - “Un Tris di Regine” | Armando De Nigris Editore

In distribuzione dallo scorso 27 ottobre “Un Tris di Regine”, la prima fatica letteraria di Antonio D’Addio, napoletano, docente di Materie Letterarie, Latino e Greco presso il Liceo Statale Gandhi di Casoria, giornalista, autore, conduttore televisivo e radiofonico, grande conoscitore di cultura, spettacolo e canzoni napoletane, esperto di canzone classica, moderna e neomelodica partenopea in tutte le sue sfumature. 

L’autore si è concentrato su tre donne, tre voci, tre destini incrociati, che hanno scritto la storia della canzone classica napoletana: Gilda Mignonette, regina degli emigranti, la prima a portare oltreoceano il cuore di Napoli, Elvira Donnarumma, sciantosa ribelle, simbolo della Belle Époque partenopea e Ria Rosa, pioniera del femminismo in musica, che trasformò il canto in strumento di protesta e di emancipazione. Nel testo si intrecciano arte, memoria e vita, restituendo i ritratti intensi di tre icone musicali che hanno reso universale la tradizione partenopea. 

Un viaggio tra palcoscenici, passioni e battaglie sociali, dove Napoli diventa voce del mondo. Emigrazione, varietà e tematiche sociali si intersecano nella vita di queste tre figure femminili, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura canora mondiale diventando dei veri e propri punti di riferimento per tutti gli amanti della melodia popolare partenopea. 

Un’occasione anche per far conoscere alle nuove generazioni delle artiste uniche, coraggiose e libere, che hanno dato tutte se stesse per contrastare lo strapotere maschile. Il libro è disponibile in tutte le librerie, sulle piattaforme online (Amazon, Ibs…) e sul sito della casa editrice Armando De Nigris Editore. Il libro già è stato presentato in varie occasioni: Campania Libri Festival, Villa Egle a Casoria, Libreria Mondadori a Pomigliano d’Arco, Gran Caffè Gambrinus, Radio Marte e Attenti al Lucio e prossimamente sarà oggetto di uno spazio al TG3 Campania e a Canale 9 nel programma di Silvana Di Martino, “Mattina in Salute”. Comunicato Stampa

venerdì 5 dicembre 2025

Galleria Toledo | “PASOLINI. Perché?” Dal genocidio culturale al genocidio

“Siamo tutti in pericolo”: questo l’ultimo avvertimento lasciato da Pier Paolo Pasolini a Furio Colombo poche ore prima di essere massacrato. Un presagio, ma anche una sfida etica e politica. A cinquant’anni da quell’assassinio ancora oscuro, i Chille de la balanza ripartono da lì, da quella verità inascoltata, per dare vita a “PASOLINI. Perché?”, scritto da Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza, con la regia di Ascoli. 

Lo spettacolo – che sarà a Galleria Toledo da venerdì 5 a domenica 7 dicembre -  ha debuttato a Firenze San Salvi nella residenza dei Chille, proprio nella notte del 50.mo dall’assassinio del Poeta. È stato subito un susseguirsi di ‘tutto esaurito’, a Firenze, Rovigo, Roma.., con l’aggiungersi di nuove repliche su repliche, programmate sino alla fine dell’anno e già tutte sold out! 

Matteo Brighenti ha oggi: la guerra, infamia e ingiuria della violenza contro vite inermi, indifese. A Gaza, e ovunque nel mondo, in luoghi che nemmeno ricordiamo, in città a cui non riconosciamo nemmeno la dignità di un nome.

Vite spezzate, vite bambine e di bambini, distese di bambini coperti di sudari bianchi, come bianca è la pagina su cui il Poeta sempre ha scritto e per cui è morto, come bianco è lo schermo su cui l’Intelligenza Artificiale adesso risponde, e in “PASOLINI. Perché?” rimescola il suo pensiero con parole già dette da dire ora, e ridire domani, e ancora domani. La poesia come ultimo, estremo rifugio di umanità, di salvezza e di testimonianza della luce contro il buio, della voce libera contro l’urlo cattivo del potere, di ogni potere che afferma la morte sulla vita dell’Altro - il diverso da me, il diverso da noi. Ci vuole coraggio a prendere la parola – i Chille ne hanno e ne hanno sempre avuto – ma ancora più coraggio ci vuole da parte nostra per sostenere l’ascolto di parole che arrivano da lontano e guardano altrettanto lontano, fino in fondo, al fondo della messa in crisi della nostra stessa sicurezza, della nostra stessa estraneità. Siamo scoperti, siamo nudi, davanti a ‘PASOLINI. Perché?’ Possiamo ancora tornare umani? Sì, se riconosciamo il colpevole che è anche in noi”.

Gli spettatori, emozionati ed entusiasti, hanno inviato decine di mail-whatsapp per manifestare la loro gratitudine. Ecco alcuni Stasera ho pianto lacrime di storia. Ho pianto la disumanità dei nostri tempi, l'assenza di memoria. Ho pianto il mio qualunquismo, la filosofia del piccolo, l'opzione del gretto”. E . Perfino quel profondo silenzio che parlava, urlava e piangeva in una lingua universale…’Perché?’ Forse siamo una minoranza a porci alcune domande, a guardare e vedere con gli occhi del cuore, a sentire l'altro come noi. Ma, insieme non siamo soli”.

In questa produzione, i Chille prevedono due formazioni che si alternano nelle diverse repliche. Così, in scena, ad Ascoli e Abbondanza - oltre a Rosario Terrone, storico attore dei Chille - si affiancheranno due coppie di giovani attori: a Napoli, Martina Capaccioli e Matteo Nigi. Lo spettacolo ha le musiche originali di Alessio Rinaldi, i suoni di Francesco Lascialfari, le luci di Sandro Pulizzotto, i materiali video di Marco Triarico e l’aiuto regia di Gloria Trinci.

“PASOLINI. Perché?” non è una commemorazione. Non una biografia. Ma un atto teatrale urgente, nato in un mondo ipnotizzato e anestetizzato. Pasolini non viene inferno per raccontare. Contraddittorio, impuro, sempre tragicamente lucido. I suoi occhi – scriveva – hanno visto “più cose”. E quelle cose parlano ancora a tutti noi.

Siamo diventati complici di un sistema che ci educa a possedere e distruggere, omologati dalla pedagogia del consumo, della televisione, del consenso. Anche chi si oppone lo fa con il linguaggio del potere. Il teatro dei Chille non si gira dall’altra parte: costruisce un rito civile che ci ricorda che il fascismo non è un passato, ma un presente mimetico.

È in questo paesaggio, disperato e necessario, che si innestano le quattro lettere-monologhi-azioni di oggi, scritte nel segno di Pasolini grazie all’intelligenza artificiale - C’E’ UN NUOVO PROBLEMA NEL MONDO: SI CHIAMA COLORE, LETTERA AI GIOVANI DEL PIANETA, LETTERA AI POTENTI DELLA TERRA, GAZA. CON MIO FIGLIO TRA LE BRACCIA - che i Chille qui  del colore – non quello dei limoni, ma della pelle, del passaporto, del sospetto – alla voce dei giovani che rifiutano il silenzio imposto. Dalle accuse lanciate ai potenti della Terra, alla tragedia di Gaza, che si apre con una montagna di fagottini bianchi e si chiude con il corpo-voce di una madre che stringe il figlio morto tra le braccia.

Ed è proprio qui che si innesta il cuore poetico del progetto, i versi de Le ceneri di Gramsci, che svelano la contraddizione come destino e come Potrò mai più con pura passione operare, se so che la nostra storia è finita?”

“PASOLINI. Perché?” è un grido che non vuole rassicurare. È una ferita che non vuole rimarginarsi. È memoria e futuro. Un teatro che sceglie di stare dalla parte dei testimoni, non dei maestri. E la domanda resta sospesa:

Perché...?

giovedì 4 dicembre 2025

“Luci e Ombre del Natale” | Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato (Napoli, NA) | Da giovedì 11 a martedì 30 dicembre 2025

Da giovedì 11 a martedì 30 dicembre 2025, la Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato (Napoli, NA), si trasformerà in un luogo di dialogo tra tradizione e contemporaneità, con concerti a lume di candela, recital, racconti popolari, ensemble vocali e orchestrali, oltre che a memorabili performance che rievocano atmosfere sacre e popolari.

Un Natale fatto di emozioni sospese, luci che rassicurano e ombre che invitano alla riflessione. È questo lo spirito che anima “Luci e Ombre del Natale”, il ciclo di appuntamenti inserito nel programma ALTRI NATALI del Comune di Napoli e con la prestigiosa partecipazione del COLLEGIUM PHILARMONICUM.

Una serie di concerti che si trasformeranno in un laboratorio di emozioni condivise, dove voci, strumenti, storie, tradizioni popolari e repertori internazionali si intrecciano in un calendario ricco e profondamente evocativo.

Il progetto si propone di restituire alla comunità un Natale autentico, in cui convivano la gioia delle celebrazioni, la memoria collettiva e l’intimità dei sentimenti che accompagnano questo tipico e tradizionale periodo dell’anno. Ogni appuntamento è pensato come un tassello diverso: un’esperienza capace di mettere in dialogo passato e presente, spiritualità e quotidianità, silenzi e coralità, offrendo al pubblico un percorso culturale di grande spessore, attraverso il valore inestimabile della musica.

  • Il primo appuntamento – dell’11 dicembre - sarà un delizioso concerto dal titolo “Cantata del tempo sospeso” e inizierà alle ore 19.00. La rassegna si apre con una performance che trae ispirazione dal senso di sospensione che accompagna l’attesa del periodo natalizio. La musica diventa un filo sottile che collega il tempo presente ai ricordi e alle attese future, evocando atmosfere intime e rarefatte. Protagonisti della serata saranno Antonello Paliotti e Irene Scarpato, curatori dell’evento, capaci di dar forma a una performance intensa e profondamente coinvolgente.
  • A seguire il 15 dicembre alle ore 18.00, un altro imperdibile concerto, questa volta intitolato: “Fatti e Fattarielli ‘e Natale: storie e fatti poco noti”, con Francesca Ciardiello - che nella sua brillante carriera ha lavorato come attrice-cantante nella compagnia stabile di Luigi De Filippo e con Massimo Ranieri, Maurizio Scaparro, Michele Placido, Antonio Casagrande – accompagnata durante l’intero spettacolo da Lello Giulivo.

Un viaggio dentro la memoria popolare, tra aneddoti, credenze, figure caratteristiche e racconti poco conosciuti che hanno accompagnato il Natale napoletano nei secoli. Un racconto vivo e appassionante che restituisce alla città la sua voce più spontanea.

  • Il 16 dicembre alle ore 18.00, il terzo appuntamento sarà incentrato su una performance intensa e luminosa, che esplora le sonorità più profonde del repertorio natalizio attraverso interpretazioni avvolgenti, capaci di creare un’atmosfera meditativa e delicata. “Gioielli Neri” si avvince a essere una serata da non perdere, tra emozioni e ricordi in tipica atmosfera natalizia, con una brillante Sara Gioielli e Luigi Esposito al pianoforte. Sospeso tra il pop e la musica classica, “Gioielli Neri” è il primo disco della cantante e produttrice puteolana Sara Gioielli. Un lavoro intimo e lucente, come una carezza nel buio. È la chiave d’accesso ai mondi sonori ed emotivi dell’artista, che con voce sincera e pianoforte essenziale racconta il perdono, la sconfitta, la cura, il dolore. Nel corso dello spettacolo, accanto alle sue composizioni, Gioielli intreccerà canti natalizi, rivisitati con delicatezza e spirito contemplativo che dialogano con l’anima del disco. Il Natale, con la sua attesa e la sua malinconia luminosa, si fa specchio delle stesse emozioni che attraversano “Gioielli Neri”: un invito ad ascoltare, raccogliersi e sentire.
  • Il 17 dicembre alle ore 18.00 sarà la volta di “Riflessi sonori – Concerto a lume di candela”, con l’Ensemble Strumentale Collegium Philarmonicum, in collaborazione con il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Un appuntamento intimo e suggestivo, nel quale la voce della musica si riflette nella luce tremolante delle candele. Un concerto che invita al silenzio, alla contemplazione e all’ascolto profondo, portando nel cuore del pubblico la serenità tipica del periodo.
  • “The Christmas Choir” del 19 dicembre alle ore 18.00, è un’entusiasmante serata-evento, ricca di musica e divertimento, con The Mighty Voices e Ensemble Collegium Philarmonicum e la partecipazione di Enrico Rispoli, Michela Montalto, Margherita Marinelli, Simona Papi, Tonia Agliarulo e Antonio Perna al pianoforte. Un ensemble di professionisti napoletani con esperienze musicali eterogenee, che si incontrano nella comune ricerca di nuove sonorità mantenendo salda la tradizione gospel. Le loro voci si intrecciano in una celebrazione collettiva capace di trasmettere energia, vitalità e senso di comunità. Brani iconici come “Silent Night” e “White Christmas” assumono la forma di preghiere laiche, evocando pace, serenità e dolce nostalgia. Un concerto in grado di avvolgere il pubblico in un’atmosfera festosa e, al tempo stesso, profondamente emotiva.
  • Il 24 dicembre alle ore 18.00 seguirà “Musica sensum pertinendi inflammat” con Lucrezia Ianieri, Sara Di Fusco e Yu Ding, in collaborazione con il Conservatorio San Pietro a Majella. La Vigilia di Natale trova il suo cuore pulsante in un concerto che mette al centro il desiderio di pace e rinascita. Il motto che guida la performance – “Luce, pace e amor ardano nei nostri cuori come un’aria sublime che mai svanisce” – diventa un invito a riscoprire i valori universali che il Natale rappresenta, soprattutto in un periodo segnato da conflitti, divisioni e fragilità umane. L’opera lirica, con la sua forza narrativa, offre un linguaggio capace di parlare di guerra e riconciliazione, odio e amore, sofferenza e speranza. Le arie selezionate, provenienti da paesi e tradizioni diverse, celebrano la fratellanza e la possibilità di comprendersi oltre le barriere linguistiche. I tre giovani interpreti – già presenti su palcoscenici internazionali – rappresentano una generazione capace di portare avanti il patrimonio lirico con talento, dedizione e una visione nuova. Il repertorio spazia dalle melodie natalizie più note (tra cui brani firmati da Blane, Feliciano, Berlin) a celebri arie d’opera, in un percorso che accende la sensibilità e invita alla riflessione.
  • Il 26 dicembre alle ore 18.00 andrà in scena “Il Natale dei popoli” con Mimmo Maglionico e Giovanni Mauriello. Un dialogo musicale tra culture e tradizioni che restituisce al Natale il suo carattere universale. Lingue, ritmi e strumenti diversi si incontrano per raccontare un mondo capace di riconoscersi nelle differenze.
  • A seguire, per l’ultimo concerto-evento di chiusura, “Aspettando il nuovo anno” con la partecipazione dell’Orchestra Giovanile Collegium Philarmonicum, diretta dal Maestro Gennaro Cappabianca. La rassegna si conclude con un concerto che accompagna il pubblico verso il nuovo anno, grazie all’energia e al talento dei giovani musicisti dell’orchestra. Un augurio musicale che fonde entusiasmo, speranza e tradizione.

Un Natale da vivere insieme, dove “Luci e Ombre del Natale” nasce dal desiderio di offrire alla città un’esperienza culturale che unisca bellezza, spiritualità e partecipazione. La Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato diventa così il cuore pulsante di un percorso artistico che abbraccia musica, creatività e memoria condivisa.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.